“Il Comune ha lavorato in questi mesi affinché nessuna delle persone bisognose provenienti dallo sgombero dell'ex Telecom fosse lasciata in strada, abbiamo trovato un tetto temporaneo per tutti, così come la legge prevede e perché noi politicamente abbiamo ritenuto fosse giusto farlo". Così il sindaco Virginio Merola apre la conferenza stampa in merito alle azioni intraprese dal Comune di Bologna a fronte dello sgombero dello stabile ex Telecom in via Fioravanti, al suo fianco anche l'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli e l'assessore alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli.
"Noi non sosteniamo chi occupa abusivamente alloggi, ma applichiamo in questa città civile tutte le leggi che permettono di dare un sostegno alla dignità umana delle persone a cominciare dai bambini e dalle situazioni di fragilità – continua il sindaco - I fatti e i numeri ci dicono che tutto questo è stato possibile ieri grazie all'ottimo lavoro svolto con professionalità e dedizione dai nostri servizi sociali, del PRIS (pronto intervento sociale) e del SBS (servizio bassa soglia) e dal personale Asp. Per questo li ringrazio e con loro ringrazio anche il Procuratore dei minori, Pastore, per la preziosa collaborazione che ha avuto con noi in questa vicenda”.
“E' stata una giornata molto drammatica, ma l'abbiamo vissuta pronti ad affrontarla – aggiunge il sindaco - Come Amministrazione stiamo governando con i fatti il tema dell'emergenza abitativa, mettendo da tempo in campo politiche per contenere il fenomeno delle occupazioni e dare una risposta alle persone che hanno bisogno di aiuto: le leggi vanno rispettate, ma c'è anche un ordine umano e di questo si occupa il Comune. Per la nostra Giunta non c'è alcuna contraddizione nel lavorare perché in città ci sia la convivenza civile e venga rispettato l'ordine pubblico: stiamo tenendo in equilibrio il tema della solidarietà e della legalità. Noi stiamo attuando politiche concrete per risolvere i problemi delle persone. Il nostro programma per aumentare la disponibilità di alloggi da dedicare all'emergenza abitativa non è di oggi, ma è il frutto di un lavoro del Comune e solamente del Comune del quale dobbiamo essere tutti consapevoli".
Dall'inizio del mandato amministrativo sono infatti stati messi a disposizione 110 alloggi per l'emergenza e la transizione abitativa (prima erano una trentina), che sono andati ad aggiungersi agli oltre cento alloggi già presenti sul territorio: 28 all'ex studentato Battiferro, 27 in via Roncaglio, 24 alloggi al VIS al Pilastro e 25 appartamenti gestiti da Associazioni.
Nell'ultimo anno il Comune ha esaminato le istruttorie relative a 126 nuclei dei quali 85 inseriti in un apposito elenco in quanto risultavano idonei a progetti di transizione abitativa. Tra gli 85 nuclei (31 italiani, 11 di altri Paesi UE e 43 di Paesi extra UE) ci sono 58 nuclei con minori. Di questi hanno sinora ottenuto la concessione di un alloggio di transizione 57 nuclei, di cui: 32 nell'ex studentato Battiferro, 3 in altre risorse abitative comunali e 22 negli alloggi di transizione dell'Istituzione per l'inclusione sociale.
A questi 57 si sono aggiunti 24 nuclei nell'ex residence Galaxy. “Ci sono state polemiche sull'acqusizione da parte del Comune dell'ex Galaxy, ma oggi dico: per fortuna che abbiamo deciso di reperire quegli alloggi. Li saranno ospitate le persone residenti a Bologna che hanno diritto all'emergenza abitativa – conclude il sindaco – Nessuna delle persone provenienti dallo sgombero dell'ex Telecom è stata lasciata in strada, abbiamo trovato un tetto temporaneo per tutti, così come è umano fare e come anche la legge ci impone. Noi non sosteniamo chi occupa abusivamente alloggi, ma applichiamo in questa città civile tutte le leggi che permettono di dare un sostegno alla dignità umana delle persone a cominciare dai bambini e dalle situazioni di fragilità che non possono essere lasciati per strada. Un anno e mezzo fa Amministrazione e prefettura hanno condiviso un protocollo sull'emergenza abitativa, che ci ha permesso di acquisire l'ex Galaxy, e da sempre lavoriamo per evitare sgomberi e raggiungere accordi con le parti per aiutare chi è in stato di fragilità e non creare situazioni di disagio alla città in termini di ordine pubblico. Ci sono molti alloggi sfitti in città, tanti di privati, ma anche tanti di enti pubblici, che non si riescono a vendere: auspichiamo che nella legge di stabilità ci sia un provvedimento che ci aiuti a dare la priorità ai comuni nell'utilizzo di questi alloggi”.
I nuclei famigliari provenienti dall'ex Telecom collocati all'ex Galaxy sono 21, di cui 17 residenti a Bologna e in condizioni di emergenza abitativa e 4 dimoranti a Bologna con gravi situazioni sanitarie riguardanti minori, anziani e donne in gravidanza, per complessive 85 persone (41 adulti, 43 minori e 1 anziano).
Altri 23 nuclei famigliari (un centinaio di persone) che non hanno residenza a Bologna sono stati sistemati in albergo, in attesa di essere presi in carico dai servizi sociali dei Comuni di provenienza. In albergo hanno trovato riparo anche altre 9 persone in stato di fragilità.
Altri adulti (33 persone) sono attualmente alloggiati al dormitorio Beltrame di via Sabatucci.