Il Comune di Bologna destinerà i 70 mila dollari del premio Engaged Cities ricevuti dall’associazione Cities of Services, per le politiche di ingaggio dei cittadini, allo sviluppo di progetti ideati dagli studenti universitari e rivolti alla città. Il Sindaco Virginio Merola vuole in questo modo incoraggiare la creatività degli studenti e trasmettere un forte messaggio di cittadinanza a chi, ad esempio i tanti studenti che arrivano da fuori città, trascorre una parte così significativa della vita a Bologna. Per questo, i fondi frutto del prestigioso riconoscimento ricevuto a New York lo scorso 16 maggio dalla realtà no profit legata alla Fondazione Bloomberg, saranno messi a disposizione della Fondazione per l’Innovazione Urbana che costruirà un bando che avrà come focus i Quartieri, in particolare le biblioteche di quartiere.
Gli iscritti nell’ultimo anno accademico sono stati 86.312, con una percentuale di studenti che arrivano da fuori regione del 47,2% e una presenza di 6331 studenti internazionali.
“Puntiamo a una cittadinanza attiva perché gli studenti non sono degli ospiti ma l’energia vitale della nostra città – ha detto il Sindaco Merola – l’idea su come investire questo importante premio mi è venuta parlando con Stefano Bonaga e credo che in questo modo abbiamo la possibilità di utilizzare al meglio un premio che ci è stato dato proprio per le nostre politiche di ingaggio civico”.
“Grazie al Sindaco che ha avuto questa splendida idea per coinvolgere la popolazione studentesca – ha aggiunto il Rettore Francesco Ubertini – la nostra Università è ancora al primo posto nella classifica del Censis e questo ovviamente non può che farmi piacere ma questo dipende anche dalle città dove il nostro ateneo ha le sue sedi e quindi dalla città di Bologna. E’ importante lavorare su questo processo bidirezionale: cosa fanno la città e l’università per gli studenti e cosa gli studenti possono fare la città”.
“L’individuazione delle biblioteche di quartiere come fulcro dei progetti che presenteranno gli studenti non è casuale – ha aggiunto il Presidente della Fondazione per l’innovazione urbana Raffaele Laudani - . Questi luoghi stanno diventando sempre più luoghi dove le persone si incontrano, delle piazze civivche. In questo modo intendiamo anche favorire l’uscita degli studenti dalla dimensione del centro storico per farli andare nei quartieri. Il lavoro della Fondazione è anche quello di una ridefinizione del concetto di cittadinanza rispetto a tutti coloro che vivono la città al di là del fatto di essere residenti”.
Il Comune e l’Università di Bologna sono i fondatori della Fondazione per l’Innovazione Urbana che si è presentata ufficialmente questa settimana e che si propone di consolidare sempre di più un ruolo di “cervello collettivo” e snodo cittadino delle trasformazioni urbane. In questo senso l’articolo 2 dello statuto della Fondazione è esplicito quando tra i propri compiti inserisce quello dello stimolo della “...partecipazione delle cittadine e dei cittadini, delle studentesse e degli studenti dell’Università di Bologna, così come dei residenti non cittadini e di quelli che sono definiti come city user non residenti, interrogandosi sulla possibilità di definire una nuova e più matura idea di cittadinanza urbana come sfera di accesso e riconoscimento dei diritti e dei doveri a essa legati”.
In questa sfera della cittadinanza urbana gli studenti saranno chiamati, attraverso il futuro bando che sarà pronto in autunno, a dare il loro contributo sia come singoli che come realtà associate.
Comune di Bologna e Università di Bologna stanno collaborando in modo assiduo per cambiare il volto della zona universitaria attraverso la partecipazione a progetti europei come ROCK che quest’anno è entrato nel vivo delle proprie attività e ha visto più di 60 incontri realizzati in zona universitaria attraverso U LAB, il bando che ha selezionato proposte per valorizzare la comunità e idee per contribuire al rilancio e alla riqualificazione di questa parte di città.
Attraverso questo bando si vuole quindi incoraggiare un nuovo protagonismo studentesco che parta dalla consapevolezza di essere titolari di diritti e di doveri di cittadinanza.