r i c e t t e |
(per 4 persone)
4 etti di orecchiette |
peperoncino fresco |
1,5 Kg. di cime di rapa |
pepe nero macinato |
3 spicchi d'aglio |
olio extravergine d'oliva |
1- 2 filetti di acciuga (opzionale) |
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Pulite e lavate le cime di rapa. Selezionare le infiorescenze e le foglie verdi e, volendo, anche i gambi più teneri.
In un tegame capiente buttare in acqua bollente salata le cime di rapa e cuocerle per circa 10 -11 minuti.
Aggiungere le orecchiette, mescolare e proseguire la cottura per il tempo necessario a cuocere le orecchiette, a seconda se sono fresche (4/5 minuti) o secche (indicazioni sulla confezione).
Nel frattempo in una padella a parte fate soffriggere nell'olio l'aglio tagliato a rondelle ed il peperoncino. Volendo anche un filetto d'acciuga.
Scolate la pasta con le cime un minutino prima della giusta cottura ed insaporite saltandola nella padella con il soffritto ed una spolveratina di pepe nero.
Per amalgamare meglio la pasta, se necessario, bagnatela con un mestolino di acqua di cottura.
Servire subito.
Variante: cuocere prima le cime (15 minuti circa), scolarle senza gettare l'acqua; nella stessa acqua cuocere le orecchiette, scolarle e poi unire il tutto.
LE CIME DI RAPA
Cima di rapa (B. rapa L. subsp. sylvestris (L.) J. var. esculenta Hort.)
Caratteri botanici:
La Cima di rapa (Brassica rapa L. subsp. sylvestris (l.) Janch. var. esculenta Hort.) è una pianta di origine mediterranea e si differenzia dalla
rapa comune per il ciclo annuale e la radice fiittonante che non si ingrossa. All'inizio si sviluppa una rosetta di foglie allungate provviste di picciolo, irregolarmente lobate e dentate, glabre o poco pelose.
Dopo un breve periodo
di tempo variabile a seconda della precocità della cultivar emette uno scapo
fiorale
carnoso e molto ramificato con infiorescenze (racemi) serrate, ombrelliformi che vengono raccolte
prima dell'apertura dei fiori. L'attitudine al ricaccio permette di fare più raccolte nel corso
del ciclo.
I fiori e la biologia fiorale sono simili a quelli della rapa.
DA SAPERE: se si comprano non pulite, a casa occorre selezionare le cime e le foglie più tenere; lo scarto è di circa il 50%
Sono ortaggi invernali (novembre/marzo), con i primi caldi fioriscono ed i fiori sono poco commestibili; le migliori si trovano da dicembre a febbraio.
Vanno consumate in breve tempo, prima che ingialliscano: si mantengono in frigo al massimo 2/3 giorni.
Se proposte fuori stagione sono di serra o conservate in frigo.
Facendole lessare nella stessa acqua insieme alla pasta si conserva una buona parte dei sali minerali e delle vitamine in esse contenute.
ci farebbe piacere sapere se questa ricetta vi e' piaciuta; mandateci i vostri commenti, consigli o, semplicemente, ............. elogi! |
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a cura del Subaquando Diving Club
In collaborazione con il Settore Informazioni al Cittadino del Comune di
Bologna
Si ringrazia il servizio Iperbole del Comune di
Bologna