r i c e t t e |
(per 4 persone)
1,5 Kg. di cime di rapa |
pepe nero |
1 Kg. do salsiccia (2 pezzi a testa) |
vino bianco 1/2 bicchiere |
2-3 filetti di acciuga |
olio q. b. |
3 spicchi d'aglio |
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peperoncino fresco |
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Pulite e lavare
le cime di rapa senza scolarle. Selezionare le infiorescenze e le foglie verdi e,
volendo, anche i gambi più teneri.
In un tegame largo e profondo con coperchio a tenuta (possibilmente di vetro)
soffriggete in abbondante olio l'aglio tagliato a rondelle, il peperoncino ed i
filetti d'acciuga.
Quando i filetti d'acciuga si sono disfatti mettete nel tegame la salsiccia
tagliata a pezzi e forata ed iniziate la cottura. Non appena inizia a sgrassarsi
aggiungete il vino bianco, le cime di rapa e coprite con il coperchio.
Mano a mano che le cime di rapa si riducono rimescolate di tanto in tanto
aggiustando, se necessario, di sale e di pepe macinato al momento.
Terminate la cottura (20-25 minuti circa) e servite accompagnando (se volete)
con crostini di pane tostato da intingere nel sugo rimasto nel tegame di cottura.
LE CIME DI RAPA
Cima di rapa (B. rapa L. subsp. sylvestris (L.) J. var. esculenta Hort.)
Caratteri botanici:
La Cima di rapa (Brassica rapa L. subsp. sylvestris (l.) Janch. var. esculenta Hort.) è una pianta di origine mediterranea e si differenzia dalla
rapa comune per il ciclo annuale e la radice fiittonante che non si ingrossa. All'inizio si sviluppa una rosetta di foglie allungate provviste di picciolo, irregolarmente lobate e dentate, glabre o poco pelose.
Dopo un breve periodo
di tempo variabile a seconda della precocità della cultivar emette uno scapo fiorale carnoso e molto ramificato con infiorescenze (racemi) serrate, ombrelliformi che vengono raccolte
prima dell'apertura dei fiori. L'attitudine al ricaccio permette di fare più raccolte nel corso
del ciclo.
I fiori e la biologia fiorale sono simili a quelli della rapa.
DA SAPERE: se si comprano non pulite, a casa occorre selezionare le cime e le foglie più tenere; lo scarto è di circa il 50%
Sono ortaggi invernali (novembre/marzo), con i primi caldi fioriscono ed i fiori sono poco commestibili; le migliori si trovano da dicembre a febbraio.
Vanno consumate in breve tempo, prima che ingialliscano: si mantengono in frigo al massimo 2/3 giorni.
Se proposte fuori stagione sono di serra o conservate in frigo.
Facendole lessare nella stessa acqua insieme alla pasta si conserva una buona parte dei sali minerali e delle vitamine in esse contenute.
ci farebbe piacere sapere se questa ricetta vi e' piaciuta; mandateci i vostri commenti, consigli o, semplicemente, ............. elogi! |
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a cura del Subaquando Diving Club
In collaborazione con il Settore Informazioni al Cittadino del Comune di
Bologna
Si ringrazia il servizio Iperbole del Comune di
Bologna