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         Triglie al pomodoro e capperi

(per 4 persone)

1 Kg. di triglie

30 gr. di olio

1 cucchiaio di prezzemolo tritato

1 cucchiaio di capperi sott'aceto

sale e pepe q. b.

 

Pulite e lavate le triglie e asciugatele, sistematele allineate in una pirofila con olio e vino bianco. 

Passatele per alcuni minuti nel forno a 180° ben coperte, unite il pomodoro, il prezzemolo tritato, i capperi tritati ed un pizzico di sale.

Coprite nuovamente e portare a termine la cottura in forno per 10 minuti.

Lasciate riposare qualche minuto, cospargere con un poco di pepe e servire

 

 

 

                            LA TRIGLIA

 

 

La triglia appartiene alla categoria dei pesci ossei, famiglia dei mullidi: è un pesce molto diffuso e ben conosciuto, vive in   tutto il Mediterraneo, nel Mar Nero e nell’Atlantico, dalla Scandinavia al Senegal. 

La caratteristica principale della triglia è costituita dai barbigli, una sorta di lunghi baffi che vengono utilizzati come organi  sensori,  olfattivi  e  di  gusto  (nella foto si possono vedere molto chiaramente). 

Attraverso di essi il pesce cerca le prede di cui si nutre: piccoli crostacei durante il giorno, larve  di invertebrati e piccoli pesci durante la notte. 

E’ una specie piuttosto solitaria, non la si trova mai in compagnia di più di due o tre compagni. 

Le specie più comuni sono due: la triglia di scoglio (quella che solitamente si mangia) e la triglia di fango. 

La prima (quella della foto) vive prevalentemente in fondali rocciosi o ghiaiosi, dalla superficie fino a 400 metri di profondità. Ha i barbigli più lunghi delle pinne pettorali ed una caratteristica colorazione rossastra con bande longitudinali rosse e gialle e due fasce trasversali sulla prima dorsale; la sua lunghezza può arrivare fino a 40 cm. 

La triglia di fango invece predilige i fondali sabbiosi o fangosi e arriva fino ai 500 metri di profondità, ha barbigli più corti ed un caratteristico profilo del muso verticale; il colore è rosato ed è più piccola della sua stretta parente: arriva infatti solo a 30 cm di lunghezza. 

Fin dai tempi antichi è stata apprezzata per il suo gusto saporito, ma non solo: gli antichi romani ne conoscevano già una caratteristica molto particolare. 

La triglia cambia colore al mutare delle condizioni, ovvero quando varia la profondità, la situazione emotiva in cui si trova (ad esempio se è spaventata o nel periodo della riproduzione) e l’ora della giornata. 

Per intrattenere gli ospiti mettevano questi pesci in vasi pieni di acqua e rimanevano ad osservare la policromia creata da queste differenti situazioni.

 

 


ci farebbe piacere sapere se questa ricetta vi e' piaciuta; mandateci i vostri commenti, consigli o, semplicemente, ............. elogi!

 

 

 

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