28 agosto 2013
Nell’ambito del progetto di revisione delle previsioni demografiche, sono stati calcolati i livelli di fecondità per i distretti sanitari dell’Emilia-Romagna per gli anni 2009, 2010 e 2011.
In generale, la fecondità in Emilia-Romagna è cresciuta notevolmente negli anni duemila: il Tasso di Fecondità Totale (TFT), ovvero il numero medio di figli per donna, è cresciuto da 1,1 nel 1999 a 1,50 nel 2009. Questo è dovuto fondamentalmente alla maggiore propensione delle donne straniere a fare figli ed al contestuale aumento della stessa popolazione femminile straniera nel corso di questo decennio.
La crescita della fecondità registrata nello scorso decennio si è arrestata negli ultimi anni, con il TFT sceso a 1,49 nel 2010 e 1,46 nel 2011.
Questo fenomeno, che è dovuto anche alla crisi economica, si è tradotto in una nuova dinamica demografica: non soltanto un marcato rallentamento delle immigrazioni dall’estero in Emilia-Romagna (dagli oltre 50.000 arrivi all’anno prima della crisi, ai 32.245 del 2012), ma anche una rapida diminuzione della fecondità delle donne straniere residenti nella regione.
Per queste ultime, infatti, il TFT è sceso da 2,61 nel 2005 a 2,46 nel 2008 e nel 2009, fino al 2,17 del 2011.