14 marzo 2013
La Regione Emilia-Romagna pubblica una ricerca dal titolo "Giovani donne fra opportunità e disuguaglianze”, che analizza la situazione delle giovani donne dai 18 ai 34 anni nella nostra regione, con riferimento temporale dei dati relativo all'ultimo decennio.
Gli indicatori segnalano una tendenza di tutti i ragazzi a posticipare, rispetto alle generazioni passate, l’uscita dalla famiglia d’origine e la transizione verso l’età adulta: quasi il 40% delle ragazze tra i 18 e i 34 anni vive in famiglia (fra i maschi la percentuale sale al 58%), mentre ci si sposa sempre più tardi (32 anni le ragazze, oltre 35 i ragazzi).
Negli ultimi anni si osservano considerevoli percentuali di Neet (cioè giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano né studiano).
L'Emilia-Romagna fa registrare tassi generici più bassi della media europea, ma per le giovani donne si rilevano tassi più sfavorevoli rispetto al contingente maschile: in Emilia-Romagna il 18,9% delle ragazze (il 17,5% in Europa) è fuori dal percorso scolastico e dal mercato del lavoro, contro l’11,9% dei coetanei maschi (il 13,4% in Europa).
Tendenza opposta per quanto riguarda i livelli d’istruzione.
Già si osserva che, attualmente, è stata raggiunta la piena scolarizzazione dei ragazzi fino alla scuola secondaria di primo grado e, contemporaneamente, è cresciuta la partecipazione dei ragazzi dai 14 ai 18 anni al sistema di istruzione superiore. In Emilia-Romagna il 70,8% dei 19enni ha conseguito un titolo di scuola secondaria di secondo grado, ma le percentuali femminili superano quelle maschili con un notevole divario (77,9 rispetto a 64,3).