IL ROMANZO NEL MONDO ANTICO
Parlare do romanzo nel mondo classico significa addentrarsi in un genere non ben definito, molto diverso da quello che noi intendiamo oggi.
Il termine romanzo viene utilizzato perché è piuttosto generico e flessibile, e si associa ad un genere di forma aperta, con libera alternanza di prosa e versi, e con digressioni racchiuse nel racconto principale.
I testi che si possono classificare come romanzi del mondo antico sono rimasti pochi e divisibili in due gruppi: 1) alcune opere in greco "Storia vera" di Luciano Samosata, dal I fino al IV secolo d. C., e dai contenuti molto simili.
Si parla infatti della storia d'amore tra un ragazzo e una ragazza, separati dalla sorte e da numerose avversità, che dovranno riuscire a superare per poter a stare insieme.
In questi testi la visione dell'amore è molto "alta", e le avventure sono generalmente descritte nel mondo orientale.
Erano romanzi tipici della letteratura così detta d'intrattenimento, quindi prevedevano un pubblico piuttosto vasto, ma volendoli classificare più specificatamente fanno parte della narrativa fantastica estetica.
Di altri romanzi greci non si hanno che piccoli frammenti, o notizie ricavate da altri testi.
2) Restano due sole opere in latino e sono: il Satyricon, di Petronio, e le Metamorfosi di Apuleio, due testi molto diversi tra loro, anche come collocazione temporale; infatti l'uno è risalente al I secolo d.C., l'altro al II.
La cultura del mondo classico definisce con precisione molti generi letterari, ma non si è mai preoccupata di classificare tutti questi testi.
Ciò potrebbe indurre a pensare che fossero considerati di livello inferiore rispetto alla letteratura "ricercata", e forse il motivo per cui ne sono rimasti così pochi è attribuibile al fatto che le scuole non si siano occupate della loro salvaguardia.
Per questo, oggi la ricostruzione delle loro caratteristiche risulta molto difficile.