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Anno
scolastico 2006 - 2007
Liceo Ginnasio
Bologna
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S. E. Dr. Axel Hartmann Console Generale della Repubblica Federale di Germania a Milano consegnerà i diplomi a conclusione del corso
della martedì
14 novembre
2006 Biblioteca Zambeccari del
Liceo Galvani |
Programma
Consegna
dei diplomi della Sezione Internazionale Tedesca |
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Benvenuto
del dirigente scolastico
Intervento
del Console Generale della Repubblica Federale di Germania
Saluto
del Coordinatore della Sezione Internazionale Tedesca
Consegna dei diplomi
Brindisi augurale
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Saluto del coordinatore della sezione bilingue ad opzione tedesca prof. Karsten Hoffmann
Illustre Console Generale Hartmann,
Illustre Preside Gallo,
Illustri ospiti, permettetemi qui di salutare in particolare il mio predecessore, la dottoressa Greving, herzlich willkommen Anne-Marie,
Colleghe e colleghi insegnanti
Signore e signori, cari genitori
Cari diplomati!
Abbiamo appena sentito pochi brani tratti da opere di insigni rappresentanti della letteratura tedesca.
Spettabili ascoltatori italiani, avete riconosciuto la vostra italianità, avete riconosciuto il vostro bel paese nelle righe che i nostri studenti hanno appena recitato?
Permettetemi una risposta: Solo parzialmente, perché i limoni crescono sì in Italia è vero, ma non soltanto e non dovunque. Può essere anche vero che gli italiani tendono ad essere un po’ leggeri e confusionari, ma certamente non tutti. Queste immagini, queste idee che hanno contribuito a dare un’impronta così tenace alla rappresentazione dell’italianità nell’immaginario tedesco non sono completamente corrette anche se non sono neanche completamente false.
Sono semplificazioni, stereotipi che riducendo la complessità del reale ci sono di aiuto nel rendere le cose più chiare e riconoscibili. Stereotipi possiedono la forza di ricreare la realtà, nel far questo nascondono però un pericolo, il rischio di deformarla o perfino di stravolgerla.
Cari ex-galvaniani (permettetemi questa espressione forse poco ortodossa), cari diplomati della sezione internazionale tedesca, cosa c’entra tutto questo discorso con voi? C’entra perché con la scelta vostra (o dei vostri genitori per voi) di seguire un corso bilingue voi avete deciso di adottare una seconda “lingua madre” e in questo modo avete preso partito contro queste semplificazioni e questi pre-giudizi. Avete deciso di andare oltre la semplificazione e di constatare di persona, come sono gli altri.
In quel momento avete deciso di “traslocare” mentalmente in un’altra dimensione culturale, traslocare con armi e bagagli.
Perché qui sta la differenza tra il frequentare una sezione bilingue e l’apprendere una lingua straniera nelle strutture, pure ottime, tradizionali: nella disponibilità a investire energia, tempo, e molta, veramente molta fatica a costruire un ponte verso il futuro dell’Europa, a diventare i boy scouts della comprensione tra i popoli. Troppa retorica? Forse… ma sono in buona compagnia. In questo caso posso vantare un padrino intellettuale illustre, Umberto Eco, che vent’anni fa (era il 1986 e mia figlia oggi bilingue era appena nata) in occasione dei festeggiamenti per il centenario della Scuola Germanica di Milano si è espresso in questi termini:
“…Imparare due lingue non è come imparare due discipline scientifiche o imparare due sport: significa imparare due modi di pensare. Parlare in due lingue e pensare in due lingue vuol dire disporsi a pensare in molti modi e quindi il bilinguismo è il punto di partenza per un’educazione al non-etnocentrismo. …Il bilinguismo è anticoloniale per eccellenza.”
Ne è valsa quindi la pena di sforzarsi, siatene orgogliosi e continuate a parlare la lingua tedesca con gioia, non solo “fein und rein”, ma “von Hertzen (di cuore)” come ha scritto uno dei maggiori epigrammatici del Barocco tedesco, righe riportate sul retro del programma.
Buona fortuna dunque nella nostra famiglia europea, ovunque voi vi troviate.
Grazie.
Discorso del Console Generale di Germania a Milano, Dott. Axel Hartmann in occasione della consegna dei diplomi al Liceo Galvani di Bologna nel novembre 2006.
E’ un vero piacere per me partecipare alla consegna dei diplomi della sezione internazionale bilingue ad opzione tedesca.
Questo mi offre l’occasione non solo per la mia prima visita alla vostra scuola ma anche per il mio primo soggiorno nella vostra bellissima città dal momento del mio insediamento nel mio incarico nell’estate scorsa.
I primi diplomati della sezione tedesca hanno lasciato il Galvani nel 2003. Anche per voi diplomati di quattro anni dopo, la decisione di iscrivervi nel 2001 alla sezione bilingue tedesca allora da poco istituita è stata una scelta lungimirante.
L’aver superato con successo l’esame finale del corso è la prima prova che avete preso la decisione giusta. Nel corso della vostra vita futura avrete modo di constatare che una buona padronanza di una lingua europea – e tedesco è la lingua europea, che come lingua madre viene parlata dalla maggioranza dei cittadini d’Europa vi aprirà molte porte.
Porte della comprensione interculturale, ma naturalmente anche maggiori chances per il vostro futuro professionale: questo diploma vi apre la porta dell’accesso diretto alle università tedesche, senza dover affrontare altri ostacoli in forma di esami di lingua.
Il volume dei rapporti tra la Germania e l’Italia intensissimi a livello sia culturale, che economico che scientifico ci da una dimensione di quanto sia ampio lo spettro delle possibilità aperte nei due paesi a chi padroneggia le due lingue.
Questo particolare diploma può costituire uno stimolo a frequentare per uno o più semestri un’università tedesca. La vita goliardica ad Heidelberg, Freibunrg, Würzburg o Berlino non è meno vivace e rovente che in Italia, se si prescinde dalla temperatura meteorologica. Un supporto finanziario è offerto dal programma Erasmus dell’Unità Europea.
In un’Unione Europea, attualmente formata da 25, l’anno prossimo da 27 stati, che collaborano in maniera sempre più stretta in tutti gli ambiti, si aprono ai giovani molteplici possibilità. Voi con la vostra preparazione bilingue conseguita al Liceo Galvani godete delle premesse ottimali per trarre il massimo profitto da queste possibilità.
Ma anche al di là dell’Europa il tedesco è insieme all’inglese e talvolta anche più dell’inglese la lingua più importante in tutta una serie di discipline scientifiche.
Ma ritorniamo alla Germania: molti di voi avranno conosciuto personalmente o tramite pubblicazioni o film – chi non conosce il film “Good-bye Lenin” ? - la Berlino del 21mo secolo e lo sviluppo mozzafiato verificatosi dalla caduta del muro.
Senza ombra di dubbio Berlino è diventata il centro tedesco – se non addirittura europeo - dell’avanguardia: film, musica, architettura, teatro – una città eccitante di impronta europea per la gioventù europea.
Non aspettate che gli “Ärzte” o altri gruppi rock berlinesi arrivino fino a Bologna. Ma - se già non l’avete fatto - fatevi un’idea personale di questa città spumeggiante e della sua vita culturale. E non mi stupirei se l’uno o l’altro non vi si fermasse - magari per studiare. Sembra che anche Gianna Nannini abbia un appartamento a Berlino.
La Germania è ovviamente orgogliosa dei sui classici e il sinonimo di classicismo è Weimar, una cittadina al centro della Germania, in cui Goethe ha vissuto per quasi cinquant’anni e da cui è partito per i suoi viaggi in Italia. Schiller, Herder, Franz List, Richard Wagner, Nietzsche, tutti hanno trascorso almeno una parte della loro vita a Weimar, città in cui nacque e da cui si diffuse all’inizio del 20mo secolo l’architettura del Bauhaus.
Siamo orgogliosi che la Germania sia patria dell’avanguardia artistica e musicale a livello europeo o addirittura mondiale.
Che questo mondo oggi sia più aperto per voi che per altri è merito tra l’altro della vostra Preside, professoressa Gallo. A lei rivolgo il mio sentito ringraziamento per il suo continuo sostegno alla sezione tedesca. E’ con viva soddisfazione che spero di poter continuare questa collaborazione.
Rivolgo un ringraziamento anche al signor Hoffmann, che quest’anno ha assunto la successione della dott. Greving, al quale auguro molto successo per questo importante compito qui a Bologna.
In particolare vorrei rivolgermi però ai genitori.
Sono consapevole del fatto che la discussione all’interno della famiglia è spesso un fattore decisivo per la scelta da parte degli studenti di una o dell’altra lingua straniera. Per il vostro interesse e per la fiducia che avete riposto in noi vorrei ringraziarvi in modo particolare.
Quando nel 1998 al Liceo Galvani, il Liceo classico più antico e più prestigioso della città, dopo la sezione internazionale francese, fu istituita la sezione bilingue tedesca si è trattato sicuramente di un arricchimento per la scuola, per la città e per la lingua tedesca in Italia. Il successo non si fece attendere. Oggi, solo pochi anni più tardi, parliamo già del cosiddetto “Modello Galvani”.
Un modello che fa da padrino per altre scuole italiane.
Un modello che introdurremo, spero presto, in altre due scuole italiane.
Lo scambio di note dei rispettivi Ministeri degli Esteri fornisce la base giuridica di questo modello e prevede l’apertura di altre sezioni bilingui in Italia e in Germania.
Con soddisfazione constatiamo che non si tratta di una via a senso unico.
La vostra scuola gemellata, il Vöhlin Gymnasium di Memmingen ospita la prima sezione bilingue italiana in un liceo tedesco.
Una seconda si è aggiunta quest’anno a Stoccarda. Ci auguriamo che ne seguano altre.
Oggi è un giorno di festa per la sezione bilingue tedesca ma soprattutto per suoi diplomati. E’ un giorno che voi festeggerete debitamente, ne sono sicuro.
A questo punto è opportuno congratularmi ancora una volta con voi per il positivo esito del vostro esame e farvi i miei più cordiali auguri per la vostra vita futura.
Vi auguro ogni bene e molto successo.
Congratulazioni