INTESA TRA REGIONE, ANCI EMILIA ROMAGNA, UPI EMILIA ROMAGNA, LEGA AUTONOMIE EMILIA ROMAGNA CON LA FEDERAZIONE ITALIANA

SCUOLE MATERNE DELL'EMILIA ROMAGNA (FISM)

Ai sensi dell’art. 7, comma 3, della Legge Regionale 8 agosto 2001, n. 26.

Premesso che

  1. la legge 10 febbraio 2000,n. 30 "Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione" inserisce la scuola dell'infanzia, di durata triennale, nella articolazione del sistema di istruzione con finalità educative e di sviluppo affettivo, cognitivo e sociale dei bambini e delle bambine, e assicura l'uguaglianza di opportunità e il rispetto dell'orientamento educativo dei genitori;
  2. la stessa legge assicura la generalizzazione dell'offerta formativa per i bambini e le bambine, in età compresa tra i tre e i sei anni, e prevede la realizzazione di collegamenti con gli altri servizi dell'infanzia e con la scuola di base;
  3. la legge 10 marzo 2000, n. 62 "Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione",disciplina il sistema nazionale di istruzione costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli Enti locali, che "corrispondono agli ordinamenti generali dell'istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia"(art. 1, comma 2); la medesima legge (art. 1, comma 3) garantisce "piena libertà per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico -didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap. Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso".

Preso atto che

- sul territorio regionale si è da tempo consolidato un sistema di scuole dell'infanzia facenti capo allo Stato, agli Enti locali, a soggetti privati convenzionati, che hanno instaurato reciproci rapporti di collaborazione orizzontale e verticale, determinando un innalzamento della qualità e raggiungendo la quasi completa copertura della domanda;

  1. tale collaborazione ha consentito di rafforzare l'identità delle scuole, anche grazie alla continuità educativa tra le stesse, in raccordo con i nidi d'infanzia, con i servizi integrativi, con le altre agenzie educative del territorio e la scuola dell'obbligo;

tra i soggetti privati convenzionati con le Amministrazioni comunali, le scuole aderenti alla FISM accolgono un'elevata percentuale di bambini (circa il 35% dell'intera scolarizzazione regionale 3-6 anni);

Ferma restando l'autonomia di ciascun Comune, si ribadisce l'utilità del sistema convenzionale per raggiungere gli obiettivi sopra richiamati o, in suo luogo, di un sistema di intese analoghe al presente atto;

Considerato che il perseguimento della qualità del sistema paritario regionale comporta la necessità di perfezionare ulteriormente la progettualità pedagogica, con particolare riferimento al miglioramento del contesto educativo nel suo complesso,

Considerato altresì che la Regione da tempo sostiene la continuità educativa 0-6 anni, specialmente a partire dall' approvazione della L.R- 10 gennaio 2000, n.1 "Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia",

Vista la L.R. 8 agosto 2001, n. 26 "Diritto allo studio ed all'apprendimento per tutta la vita. Abrogazione della L.R. 25 maggio 1999, n.10", che

- all'art. 1 comma 4, stabilisce che la Regione e gli Enti locali mettano a fondamento della propria programmazione il principio della partecipazione delle istituzioni scolastiche, degli enti di formazione professionale, dell'associazionismo e delle parti sociali;

- all'art.2, lett. a) afferma che le azioni oggetto della legge si svolgono "nel rispetto delle autonomie e delle identità pedagogiche, didattiche e culturali, della libertà di insegnamento e della libertà di scelta educativa delle famiglie";

- all'art. 7 comma 1, impegna la Giunta regionale ad approvare, in coerenza con gli indirizzi triennali del Consiglio, il riparto dei fondi, che si sommano con quelli dello Stato e degli Enti locali, a favore delle Province per gli interventi volti a facilitare, da un lato, l'accesso e la frequenza alle attività scolastiche e formative e, dall'altro, a garantire e migliorare i livelli di qualità dell'offerta formativa ed educativa e le relative modalità di attuazione;

- all'art.7, comma 3 prevede che "gli l'interventi di cui all'art.3 e le relative modalità di attuazione" siano realizzati "anche in relazione a intese tra Regione, Enti locali e scuole";

Considerato che, anche in base alla indicazione dello stesso articolo 7, è opportuno procedere ad un'intesa tra Regione ed Enti locali con le scuole paritarie private per perseguire livelli più elevati di qualità a vantaggio di un intervento sempre più adeguato ai bisogni dei bambini frequentanti le scuole dell'infanzia della Regione.

La Regione e gli Enti locali convengono con la Federazione italiana scuole materne dell'Emilia - Romagna che occorre perseguire il miglioramento della proposta educativa e del relativo contesto attraverso alcune delle seguenti azioni:

a) adozione di una maggiore flessibilità degli orari, allo scopo di agevolare la gestione dei tempi organizzativi delle famiglie, nel rispetto dei diritti e dei bisogni dei bambini, che possono essere meglio soddisfatti tramite l'attivazione di orari differenziati;

b) diffusione della compresenza del personale nei turni previsti, al fine di garantire l'innalzamento della qualità, derivante da un miglior rapporto numerico tra adulti e bambini, secondo le modalità previste dalla legge 62 del 2000;

e) azioni di miglioramento del contesto attraverso una accurata organizzazione degli spazi di accoglienza dei bambini e dei genitori, con particolare riguardo all'accoglienza dei bambini disabili e degli spazi di intersezione e di sezione, per aumentare le possibilità didattiche (angoli, centri ludicodidattici e laboratori tematici), nonché il perfezionamento degli stili relazionali e comunicativi rivolti alle famiglie, tramite corsi di formazione;

d) realizzazione del raccordo delle scuole dell'infanzia con le sezioni primavera, i nidi d'infanzia, i servizi integrativi del territorio, nonché con la scuola dell'obbligo;

e) valorizzazione del coinvolgimento dei genitori nel progetto educativo;

f) predisposizione della documentazione dell'attività svolta, sia per favorire la trasmissibilità e il confronto delle esperienze, sia per garantire la trasparenza dell'attività stessa.

Le scuole dell'infanzia paritarie aderenti alla FISM si impegnano a presentare progetti in aggregazione tra esse, su area provinciale a subprovinciale, comprendenti le attività di cui sopra.

Le Province si impegnano a ripartire i fondi per il finanziamento dei progetti tenendo conto del numero delle sezioni coinvolte.

La Regione, di anno in anno e in base alle disponibilità del bilancio, si impegna:

- a sostenere progetti di coordinamento pedagogico presentati, attraverso la Federazione, da aggregazioni di scuole a livello provinciale o subprovinciale;

- ad assegnare a ciascuna Provincia somme proporzionali anche al numero delle sezioni funzionanti.

A un anno dalla firma della presente intesa, le parti si impegnano a verificarne i livelli di attuazione, in vista di una sua riconferma o modifica.

Regione Emilia-Romagna Federazione italiana scuole materne

Anci Emilia Romagna

UPI Emilia Romagna

Lega autonomie Emilia Romagna

Bologna 2 agosto 2002