ASSOCIAZIONE PER IL RINNOVAMENTO DELLA SINISTRA (ARS)
COMITATO DI FIRENZE
"PER LA SCUOLA DELLA REPUBBLICA"

CONVEGNO NAZIONALE: UNA SCUOLA PUBBLICA PER LA CITTADINANZA
(FIRENZE 24 E 25 FEBBRAIO 2001)

Documento del Gruppo di lavoro: "Il Governo della scuola" in merito alla proposta di regionalizzazione dell'istruzione
Il gruppo di lavoro sul governo della scuola costituito nell'ambito del Convegno nazionale "Una scuola pubblica per la cittadinanza", promosso dall'Associazione per il rinnovamento della Sinistra (ARS) e dal Comitato ha approvato all'unanimità il seguente documento:
La scuola pubblica è oggi al centro di un profondo processo di trasformazione che presenta peraltro molte contraddizioni e scelte discutibili ed, in taluni casi, non condivisibili (es. la legge di parità); nel contempo però è in atto un attacco diffuso contro la scuola statale e la sua funzione istituzionale. La Chiesa Cattolica, forze politiche ed economiche di destra non solo pretendono il riconoscimento della funzione pubblica delle scuole private con conseguente finanziamento pubblico, ma mettono in discussione il ruolo nazionale dell'istruzione pubblica, proponendo la regionalizzazione dell'istruzione.
Di fronte a tale attacco la maggioranza di centro-sinistra, anziché riaffermare il ruolo istituzionale dell'istruzione statale come garanzia di un uguale diritto di cittadinanza per tutti i cittadini e utilizzare tutte le risorse disponibili per lo sviluppo della scuola pubblica, non solo ha approvato una legge di parità che, ha formalmente riconosciuto un ruolo pubblico anche alle scuole private, ma propone un'inaccettabile forma di federalismo scolastico che mette anch'esso in discussione il ruolo nazionale dell'istruzione pubblica.
La proposta di riforma costituzionale attualmente all'esame del Parlamento, prevede difatti per l'istruzione una "legislazione concorrente": i principi generali sarebbero riservati alla legislazione statale, gli aspetti più specifici sarebbero invece demandati alla legislazione Regionale. Tutta l'attività regolamentare ed amministrativa sarebbe invece devoluta alle Regioni; l'istruzione non sarebbe più una funzione istituzionale dello Stato come garanzia di un diritto di cittadinanza uguale per tutti, ma diventerebbe un servizio alla persona, come tale differenziato da Regione a Regione. Peraltro nel testo normativo la formulazione è molto contraddittoria; di conseguenza come hanno affermato autorevoli giuristi "se passa quella riforma si attiverà una straordinaria conflittualità interistituzionale, che dovrà essere amministrata dalla Corte Costituzionale" (Mariucci - "Il pasticciaccio federalista" Il Manifesto 21.02.2001).
Oltretutto, la proposta di regionalizzazione della scuola contrasta in modo insanabile con l'art. 33 della Cost., che, in attuazione del principio di uguaglianza (art. 3), impegna la Repubblica ad istituire scuole statali di ogni ordine e grado per tutti.
E' necessario pertanto riaffermare con chiarezza che nella società di oggi la scuola pubblica deve essere profondamente rinnovata nei suoi contenuti e nelle sue strutture per rafforzarne il suo insostituibile ruolo istituzionale. Proprio per queste ragioni deve essere una scuola statale pluralista e organizzata democraticamente a tutti i livelli.
Riteniamo quindi che:
a) la funzione legislativa in materia di istruzione, a garanzia del ruolo nazionale dell'istruzione pubblica, deve essere mantenuta dallo Stato;
b) gli indirizzi culturali dell'istruzione pubblica, fermo restando il necessario carattere pluralistico, devono essere definiti nazionalmente in modo da garantire un progetto culturale nazionale, pur con l'opportuna flessibilità che si può realizzare con l'autonomia;
c) la scuola statale deve essere garante di un effettivo pluralismo che si realizza sia con un'effettiva garanzia della libertà di insegnamento sia attribuendo effettivi poteri agli organi di democrazia scolastica;
d) la scuola pubblica deve essere garantita a tutti; devono essere pertanto istituite anche le scuole statali per l'infanzia in relazione alla effettiva domanda sociale, per evitare che la frequenza delle scuole private sia necessitata dalla carenza delle strutture pubbliche;
e) tutte le risorse finanziarie e pubbliche devono essere destinate alle scuole statali.
Riteniamo che le forze di sinistra debbano fare proprie queste proposte.
Pertanto sollecitiamo le organizzazioni promotrici di questo Convegno, tutte le associazioni aderenti e i partecipanti a mobilitarsi a tutti i livelli per garantire la funzione statuale dell'istruzione pubblica.
Perché questo sia ancora possibile, chiediamo con fermezza la non approvazione della proposta di revisione costituzionale.