Resoconto dell’audizione del Comitato bolognese Scuola e Costituzione
presso la Commissione scuola del Consiglio comunale di Bologna.

Avendo saputo che i consiglieri Marri (UDC) e Foschini (Forza Italia e CL) avevano chiesto un’audizione sulla questione del rapporto fra il Comune e le scuole materne private, abbiamo chiesto di essere presenti a tale incontro che è avvenuto il 29 marzo alle ore 14.
Oltre al Presidente della FISM (Federazione scuole materne private) erano presenti alcuni gestori delle scuole private. Poi diversi consiglieri comunali e di quartiere, oltre all’assessora comunale Maria Virgilio.
Eravamo presenti io e Giorgio Tassinari.
Abbiamo sostenuto che le convenzioni fra Comune e scuole private nate nel 1995 non hanno più ragione d’essere dopo l’approvazione della legge nazionale di parità che regolamenta a livello nazionale il rapporto con le scuole private.
Abbiamo sostenuto che le convenzioni sono solo un doppione del meccanismo della parità, con la differenza che lo Stato è abilitato a fare i controlli mentre il Comune non ha alcuna competenza al riguardo. Fra l’altro la Giunta Guazzaloca ha eliminato il Comitato di controllo sull’andamento delle convenzioni.
Abbiamo distribuito i dati che dimostrano che le scuole materne private bolognesi incassano circa 2 milioni di euro all’anno (28000 per classe) di cui il 45% viene dal Comune e il 10% dalla Regione.
Abbiamo sostenuto che la situazione di aumento demografico in atto e di tagli continui da parte del Governo impone una funzione di supplenza del Comune che necessita di risorse in aumento.
Abbiamo sostenuto che il meccanismo dei contributi a pioggia è scandaloso in quanto assegna la stessa cifre a scuole che hanno finalità e rette molto diverse (si va da 150 euro al mese a 800) e che è inaccettabile costringere i genitori che hanno scelto la scuola pubblica a mandare i figli alla scuola privata in nome di un risparmio che scarica i costi sulle famiglie.
Abbiamo contestato che i buoni scuola introdotti da Guazzaloca (altri 280.000 euro) vadano solo ai frequentanti le scuole private.

Abbiamo quindi proposto lo spostamento dei 900.000 euro che spende il comune a favore di assegni di studio a tutti i genitori che abbiano figli alla scuola dell’infanzia e abbiano redditi bassi.

Oltre ad avere avuto il sostegno dei consiglieri Sergio Lo Giudice e Davide Ferrari abbiamo avuto il piacere di constatare che almeno un gestore di scuola privata si è dimostrato interessato al nostro discorso sostenendo che loro non hanno piacere di accogliere famiglie che non abbiano scelto il loro percorso educativo e che siano costrette alla scelta dalla carenza di posti alle scuole pubbliche.
Insomma il monopolio della FISM cattolica si può rompere.
L’unica nota negativa, oltre alla posizione pro private di Forza Italia, UDC e in parte della Margherita, è stata la posizione della Cooperativa Cadiai, che ha oltre ad alcuni nidi anche una sezione di materna. La Cadiai fa pagare una retta di 270 euro con 3 insegnanti invece di 2 ed è oggettivamente alleata alla FISM per chiedere i contributi pubblici.

Le convenzioni far il Comune di Bologna e le private scadono a maggio: prepariamoci a una dura battaglia per spostare le risorse comunali sulla scuola pubblica e sulle famiglie bisognose.
Basta con i finanziamenti pubblici alle scuole private !!!