Bologna 27 novembre 2002
Segreteria Particolare
Prot.n.5872/C12
Prof. Bruno Moretto
Segretario Comitato Bolognese
"Scuola e Costituzione"
via Marconi n.69
Bologna
e p.c. -Ai Dirigenti Scolastici
delle istituzioni statali
di ogni ordine e grado
Loro Sedi
Oggetto: Crocifissi nelle aule delle scuole dell’obbligo.
La riproposizione sulla stampa locale della "disputa" sull’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, mi sollecita ad evidenziare alcune precisazioni e considerazioni.
Prescindo dagli aspetti ideologici del problema, così come ho fatto nel diramare alle scuole -senza commenti- il parere dell’Avvocatura dello Stato.
Innanzi tutto sento il dovere di esprimere netta contrarietà verso l’opinione manifestata dalla S.V. sul ruolo dell’Avvocatura, l’autorità della quale, per l’Amministrazione dello Stato e quindi anche per la scuola, riveste un carattere del tutto particolare, non paragonabile e del tutto diverso rispetto a -seppur autorevoli- pareri di legali privati.
Nel merito della Sua richiesta a questo Ufficio di disapplicare l’art.118 R.D. 30.04.1924 n.965, è quasi pleonastico rispondere che fra i poteri di un Dirigente dello Stato non rientra quello di "abrogare" leggi.
Peraltro, l’intervento dell’Avvocatura dello Stato si limita a ricostruire la problematica sotto l’aspetto giuridico, evidenziando:
-come non vi siano connessioni tra la norma riguardante l’esposizione del crocifisso e la modifica del concordato lateranense dell’11.02.1929;
-come l’esposizione del crocifisso non attenga all’insegnamento della religione cattolica, visto il parere del Consiglio di Stato, secondo cui il crocifisso "rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendentemente da specifica confessione religiosa".
Come ho già avuto occasione di ricordare, la scuola italiana è laica ed il laicismo è "la tendenza a rendere autonomo il pensiero e l’attività dell’uomo da precetti religiosi e dall’intromissione dell’autorità ecclesiastica" (Grande Dizionario Garzanti).
Sulla base di tale definizione non risulta contraddittoria una scuola laica che proponga valori e simboli sui quali si è costruita la nostra cultura e si è definita la nostra identità storica, come recentemente peraltro ha ribadito il Presidente Ciampi.
In ogni caso, per il ruolo che ricopro, sono tenuto ad affrontare la tematica da un punto di vista esclusivamente giuridico e sotto questo aspetto assume un preciso significato la nota dell’Organo di Consulenza dello Stato.
Se codesto Comitato ha motivo di ritenere non fondata giuridicamente la posizione assunta da questo Ufficio, con le modalità sopra evidenziate, ha ovviamente la facoltà di rivolgersi agli organi della giustizia amministrativa preposti.
Rimane comunque fermo l’auspicio che la scuola venga tutelata da polemiche e conflitti ideologici, che potrebbero turbarne gli equilibri ed incidere negativamente sulla serenità dei percorsi formativi dei giovani.
Sono certo che almeno su questa ultima parte la S.V. converrà con me.
Con i più cordiali saluti
IL DIRIGENTE
-Dr.Paolo Marcheselli-