Er) scuola bologna. Crocifisso, la rivolta degli insegnanti
Tanti "no" in comune; marcheselli: difendere autonomia scolastica
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(dire)- bologna- fuori la politica dalle scuole. Un coro di
"no", fermamente dichiarati sia dal mondo laico sia da quello
Cattolico, sbarra le porte delle scuole bolognesi alla proposta
Della maggioranza civico-polista di reintrodurre in tutte le
Aule il crocifisso.
a girare la chiave a doppia mandata e' polo marcheselli,
Direttore del centro servizi amministrativi di bologna (l'ex
Provveditorato). "non entro nel merito della proposta", premette
Marcheselli, detto questo, pero', difende a spada tratta
"l'autonomia di ciascuna istituzione, in particolar modo della
Scuola e dei singoli docenti, fortemente tutelata dalla
Costituzione: l'esercizio quotidiano di queste autonomie va
Rispettato". Quindi, il direttore del csa mette la parola fine a
Qualsiasi dubbio: "do la piena assicurazione sulla volonta' del
Mondo scolastico bolognese di tutelare e garantire la laicita'
Della scuola, e l'esigenza sempre presente del principio di
Pluralita' culturale e religiosa". Infine, il dirigente
Scolastico "auspica" che si "evitino punte esasperate che
Rischiano di portare divisioni all'interno della scuola".
la lunga serie di interventi (tutti docenti, professori
Universitari, dirigenti scolastici e associazioni di genitori)
Si e' svolta oggi a palazzo d'accursio nella sala del consiglio
Comunale, che ospitava la commissione cultura su richiesta del
Diessino, sergio lo giudice.
A far quadrato a difesa della "liberta' e
Autonomia della scuola", ma anche e soprattutto del "rispetto e
Della garanzia del principio di pluralita'" che trova il suo
"fondamento proprio nella scuola pubblica", e' un presupposto di
Base: "questa e' un'operazione politica- afferma giovanni
Cimbalo, docente di diritto ecclesiastico all'universita' di
Bologna, nonché membro dell'associazione 'scuola della
Repubblica'- che non trova d'accordo nemmeno il mondo
Ecclesiastico". Con l'invito alla giunta e al sindaco giorgio
Guazzaloca di "farsi parte diligente presso le autorita'
Competenti di promuovere l'esposizione del crocifisso nelle
Aule", come recita l'ordine del giorno presentato dai
Consiglieri di maggioranza daniela bottino (ltb) e niccolo'
Rocco di torrepadula (indipendente di destra), poi appoggiato da
Tutto il centro-destra, "il consiglio comunale- insiste cimbalo-
Fa una scelta politica non supportata da alcun fondamento
Giuridico". Ma, "fatto ancor più grave", fa sì che si
"introduca nella scuola una turbativa forte", creando "divisioni
Su un simbolo che non dovrebbe assolutamente produrne". E
Quindi, e' il monito del professore, se il consiglio comunale si
Fa promotore di una tale "scelta politica, saranno gli elettori
A giudicare".
ma se da un lato si lamentano la mancanza di basi giuridiche
E il carattere politico della proposta, dall'altro gli
Insegnanti temono "l'introduzione nelle aule di visioni
Discriminatorie", proprio là dove si insegnano "i principi
Della convivenza pacifica", spiega franca poli, del
Coordinamento "oltre cattedra", nato lo scorso anno a difesa
"del carattere laico e pubblico della scuola". Il crocifisso,
Prosegue poli, "e' un simbolo che identifica solo una parte",
Perchè ancor prima di rappresentare la "nostra identita'
Culturale e' innanzitutto un simbolo della chiesa cattolica".
Insomma, sbotta l'insegnante, "la scuola ha
Problemi ben più urgenti: nemmeno gli insegnanti cattolici
Avvertono la mancanza del crocifisso, bensì quella di
Organico".
Per donato cammelli, maestro elementare del movimento
"cooperazione educativa", in questo modo "non solo si prevarica
Chi appartiene ad altre religioni, ma anche i cittadini italiani
Laici".
Vittorio biagini, presidente dell'associazione "scuole
Autonome", riporta il discorso sul tema giuridico e politico:
"il consiglio comunale non ha alcuna competenza in materia", e
La scuola "deve essere tenuta fuori da percorsi pretestuosi di
Contrapposizione ideologica".
ma la maggioranza va dritta per la sua strada, certa della
"giustezza" del tema, supportata da "una legge (il regio decreto
Del '24, ndr) che non e' stata ancora abrogata", controbatte
Bottino. E poi, insiste la consigliera civica, "il crocifisso fa
Parte del nostro dna, della nostra cultura: vergognarsi di
Esporlo e' come vergognarsi dei propri gioielli". Quindi,
Bottino non esclude "un referendum nelle scuole". Le fa eco
Daniele carella (fi), che lamenta: "la scuola non può essere la
Componente di una sola parte". Infine, per davide ferrari,
Capogruppo ds in comune, "l'importante adesso e' salvaguardare
La scuola bolognese da una pura speculazione politica".
( dire)
04-02-03