La CEI propone cambiamenti e nuovi contenuti per l'IRC e chiede
pesanti modifiche alle Indicazioni nazionali fortemente
limitative della laicità della scuola
14-05-2008 | Scuola
La
Conferenza Episcopale Italiana, che sempre più intende svolgere un ruolo di ispirazione valoriale nella scuola pubblica, è
recentemente intervenuta sulle Indicazioni per il curricolo per il primo ciclo
di istruzione e ha, inoltre, proposto i nuovi “Obiettivi di apprendimento (OA)”
e i “Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC)” relativi
all'insegnamento della religione cattolica.
Con la CM
n. 45 del 22 aprile 2008
il Ministro Fioroni accoglie il
documento della Conferenza Episcopale e "avvia la prima attuazione dei
relativi contenuti al fine di consentire anche alla religione cattolica di
inserirsi adeguatamente nei Piani dell'offerta formativa che le scuole stanno
attualmente redigendo per il prossimo anno scolastico".
Alla Circolare, inviata ai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali,
sono allegati tre documenti della Conferenza Episcopale:
Per inscrivere questo pesante intervento della CEI e le conseguenti (non
condivisibili) decisioni del Ministro dentro i processi di cambiamento in corso
nella scuola, occorre far riferimento sia al percorso di attuazione
della legge 53/’03 che alla disciplina che regolamenta l'insegnamento della
religione cattolica nella scuola statale.
Quest'ultima discende dal Concordato fra lo
Stato italiano e la Chiesa cattolica (Legge 121/’85), dall'Intesa fra Ministero
della Pubblica Istruzione e CEI (approvata con DPR n. 751/’85
e integrata poi dal DPR 202 /’90) e da alcune circolari attuative successive.
L'Intesa del 1985 prevede che i Programmi di insegnamento
della religione cattolica relativa a tutti i gradi di scuola vengano adottati
con DPR, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione d'intesa con la
CEI.
Infatti con i DPR del 1986 (n. 539 per le scuole
dell'infanzia) e del 1987 (n. 204, n. 350 e n. 339 per le scuole elementari,
medie e superiori) vennero approvati i Programmi dell’Insegnamento di Religione
Cattolica.
Infine, a seguito dell'approvazione della Legge 53/’03 e del D.lgs 59/’04 - cui furono allegate le Indicazioni nazionali
- venne stipulata una nuova Intesa fra il ministro Moratti e la CEI con la quale vennero introdotti nuovi
obiettivi specifici di apprendimento da allegare alle Indicazioni nazionali.
Oggi, con la sperimentazione delle Indicazioni per il curricolo, la CEI
propone nuovi “Obiettivi di apprendimento” e
“Traguardi per lo sviluppo” dell'IRC da integrare nelle Indicazioni per il
curricolo e, parallelamente alla sperimentazione biennale delle Indicazioni per
il curricolo, propone una sperimentazione degli Obiettivi e dei Traguardi per
l'IRC.
Entrando nel merito della proposta della CEI rileviamo alcuni fatti che sono netta in contrapposizione con il carattere laico della
scuola pubblica:
- la CEI si propone esplicitamente,
nell'allegato 2, di andare oltre il proprio mandato, relativo agli
obiettivi e traguardi IRC, e di integrare il testo introduttivo per "rendere
più evidente l'apertura alla dimensione religiosa e gli agganci alla
religione cattolica in riferimento al patrimonio storico e culturale del
popolo italiano". I valori di riferimento per tutti in una scuola
laica come è la nostra sono quelli costituzionali
e non è compito della scuola aprire alla dimensione religiosa che, in una
società a carattere sempre più multiculturale,
rappresenta una dimensione rispetto alla quale esistono orientamenti e
sensibilità diverse, tutte da rispettare profondamente. Semmai il problema
è quello di affrontare nella scuola la storia delle religioni come un
patrimonio culturale importante per la formazione culturale degli
studenti, ma è evidente che ciò richiede che il problema venga affrontato in tutt’altra
luce che il primato di una religione sulle altre.
- sempre nell'allegato 2, la CEI propone
di integrare la religione cattolica fra le aree disciplinari collocandola
in quella linguistico-artistico-espressiva, come
naturale esplicitazione di una dimensione
implicita di quell'area. Mediante questa affermazione la CEI rivendica l'inserimento in
modo integrato ed organico, nel testo delle Indicazioni per il curricolo,
di osservazioni e indicazioni sul valore della dimensione religiosa
cattolica, che in questo modo rivolge a tutti – quindi superando gli
stessi vincoli contenuti nel Concordato – attribuendole un carattere
valoriale di base.
- l'allegato 1, infatti, richiama la
necessità di offrire a tutti l'IRC "in quanto opportunità preziosa
per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della
cultura italiana ed europea", IRC che si offre "come
preziosa opportunità per l'elaborazione di attività interdisciplinari, per
proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli
allievi a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro
mente una comprensione sapienziale e unitaria
della realtà".
Fin qui le richieste della CEI.
Ma il loro accoglimento da parte del Ministro Fioroni
e la trasmissione alle scuole dei documenti, sia pur in forma sperimentale e
dunque non definitiva, si configura come una rottura grave del carattere laico
che deve avere la scuola pubblica fondata sui valori costituzionali, in cui si
debbono riconoscere tutti i cittadini italiani, e questa rottura avviene
superando gli stessi impegni contenuti nel Concordato del 1985 e nella
successiva Intesa.
Siamo in presenza non solo di una esplicita
abdicazione, da parte del Ministro, della prerogativa di laicità della nostra
scuola statale contenuta nella Costituzione ed ampiamente ribadita dalla Corte
Costituzionale, ma anche di una scelta che – se attuata dalle scuole – aprirà
immediatamente una serie di pesanti contraddizioni sul versante del rapporto
con un altissimo numero di alunne e di alunni provenienti da altri Paesi.
La FLC ritiene che il diritto della CEI, sancito da Intese con lo Stato,
di definire i contenuti dell'insegnamento della
religione cattolica, non può compromettere in alcun modo il carattere laico
della scuola pubblica e delle Indicazioni per il curricolo rivolte a tutti gli
studenti, avvalentesi e non avvalentesi.
Le integrazioni al testo delle Indicazioni, proposte dalla CEI, determinano
una modifica dei contenuti degli insegnamenti previsti per tutti, che violano i
diritti degli studenti e delle famiglie che non intendono avvalersi di tale
insegnamento.
Roma, 14 maggio 2008