È stato approvato dal Senato il 18 dicembre
2008 (deve ora passare all'esame della Camera) il ddl del Governo per la
riforma del lavoro e della contrattazione nella Pubblica Amministrazione.
Riforma della Pubblica Amministrazione: il
Senato approva il disegno di legge del Governo. Giudizio negativo della FLC
Cgil
03-01-2009 | Sindacato FLC
Lavoro e diritti: la crociata di Brunetta contro i dipendenti pubblici
Il 18 dicembre 2008 il Senato ha approvato in prima lettura (con
l'astensione dell'opposizione) il Disegno di Legge delega (vedi allegato)
presentato dal Ministro Brunetta nel giugno scorso finalizzato al riordino di alcuni aspetti della Pubblica Amministrazione, a partire
dal tema del lavoro pubblico e della contrattazione.
Il titolo del disegno di legge è indicativo: "Delega al
Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e
alla efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al
Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti".
Il testo contiene anche norme sulla trasparenza nella pubblica
Amministrazione proposte in un disegno di legge presentato da alcuni
parlamentari del PD (primo firmatario Pietro Ichino).
Dopo l'approvazione definitiva da parte della Camera, il Governo
dovrà emanare, entro 9 mesi, uno o più decreti legislativi "volti a
riformare, anche mediante modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, la disciplina del rapporto di lavoro dei
dipendenti delle pubbliche amministrazioni e della relativa contrattazione
collettiva"
Il Disegno di Legge è frutto del cosiddetto "piano industriale" del Ministro Brunetta presentato alle
Organizzazioni Sindacali nel maggio del 2008 e su cui CGIL, CISL e UIL avevano
già espresso, a suo tempo, un giudizio fortemente negativo.
Infatti, nel Disegno di Legge delega presentato alle Camere dal Ministro
Brunetta (vedi allegato) era prevista una riduzione delle materie
oggetto della contrattazione ed un ripristino della titolarità legislativa su
temi importanti quali le carriere, la valutazione, la mobilità ecc..
Il testo approvato al Senato, nonostante contenga modifiche
rispetto al testo originario (vedi in allegato il confronto tra i due
Disegni di Legge) conferma l'impianto negativo presente nel "piano
industriale" del Ministro Brunetta ed il tentativo di ridurre gli spazi ed
il ruolo della contrattazione collettiva. Inoltre, si accentuano gli strumenti
di controllo sulla dirigenza pubblica.
Il Disegno di Legge assume, poi, una particolare importanza alla
luce della discussione in corso sul nuovo modello contrattuale. Infatti,
mentre si afferma la necessità di introdurre assetti contrattuali comuni con il
lavoro privato, nei fatti si riducono gli spazi di contrattazione integrativa
(ad es. sulle carriere) e si introducono pesanti
vincoli per quanto riguarda le risorse economiche da destinare alla
contrattazione.
Infine, il Disegno di Legge riforma l'Aran ed interviene
anche sulle competenze della Corte dei Conti e sul suo rapporto con gli
organi di Governo della Pubblica Amministrazione.
Roma, 3 gennaio 2009