Incontro al Miur sugli ordinamenti dei licei
03-10-2008 | Scuola
Si è svolto questa mattina un incontro tra il Ministero e le
organizzazioni sindacali sulle prospettive di riassetto dei licei alla luce dei tagli predisposti dal decreto 112/2008 e dal piano
programmatico relativo e sull’attuazione del D.Lvo
226/2005, attuativo della legge 53/2003, sospeso fino
al 1° settembre 2009. L’incontro fa da pendant all’altro incontro,
tenutosi la settimana scorsa, relativo alle proposte di riordino dell’istruzione tecnica e professionale, sul quale abbiamo già
espresso le nostre critiche ed è stato immediatamente seguito, senza soluzioni di
continuità, da un incontro sul primo ciclo.
Anche nel caso dei licei non sono state fornite documentazioni, in particolare relative a piani di studio e classi di
concorso, a detta dei rappresentanti del Ministero,come scelta di dialogo prima
di procedere ad una loro formulazione, che è tuttavia prevista per i primi
giorni della prossima settimana quando questi documenti dovranno essere
presentati al Ministro.
I dirigenti ministeriali presenti hanno in ogni caso ribadito l’intenzione di procedere sulla base di quanto era
stato previsto dal D.Lvo 226 e dagli allegati piani orari (*) relativi ai licei classico, scientifico, linguistico,
artistico, musicale-coreutico e delle scienze umane,
ma con correzioni, ancora ignote nella loro sostanza, dal momento che i piani
orari in questione prevedono orari superiori alle 30-32 ore massime settimanali
previste dal piano programmatico. Dalle enunciazioni si possono
però evincere le intenzioni di seguito riportate.
L’impianto orario riprenderebbe in gran parte
quello dei piani orari allegati al D. Lvo 226, depurati dalle ore facoltative e da qualche ora opzionale
obbligatoria. Conterrebbero perciò una parte di orari
obbligatori e una parte opzionale obbligatoria (se a scelta dello studente o
della scuola non è stato ben chiarito).
La novità principale sarebbe rappresentata dal fatto che la lingua
straniera si studia per 5 anni e non più solo nei primi due.
Verrà data la possibilità alla scuola di optare in
via sperimentale per un modello che preveda, come ora, il latino oppure che
preveda una seconda lingua straniera per tutti e 5 gli anni (la cosa potrebbe
valere anche per i licei linguistico e delle scienze umane)
Avrebbe la ripartizione in tre indirizzi prevista dagli allegati
al D.Lvo 226:
L’intenzione del Ministero (non ancora consolidata, tuttavia) è
che vi confluiscano anche gli Istituti d’arte.
Delle 900 sperimentazioni di cui si promette l’abolizione dal
prossimo settembre potrebbero salvarsi quelle dei
licei europei e internazionali o comunque le sperimentazioni linguistiche
istituite con partenariati internazionali.
L’insegnamento delle lingue straniere non sarà limitato alle sole
lingue comunitarie ma spazierà su tutte le lingue a
livello mondiale a partire da quelle più diffuse come cinese, arabo, indiano
ecc.
Pur non essendo stato ufficialmente proposto un percorso 2 +
(2+1), come per il settore tecnico e professionale, non si esclude la
possibilità che l’anno terminale possa essere diverso
per i diversi orientamenti universitari o comunque post- secondari.
La FLC Cgil ha ribadito
la sua contrarietà a tutta l’operazione che cerca di conciliare
l’inconciliabile: vale a dire una politica che si vorrebbe presentare come di
qualità per la scuola con una politica di tagli dalle dimensioni inedite. Inoltre ha protestato sul fatto che il Ministero continui a
presentarsi senza documentazioni e proposte precise, quasi chiedendo ai
sindacati una complicità in operazioni che sa non essere condivise. Ha comunque avanzato critiche sul fatto che:
Alcune di queste argomentazioni (soprattutto quelle relative alle contraddizioni tra il D.Lvo
226/2005 e la normativa successiva) sembrano avere trovato la dovuta
attenzione, mentre risultano praticamente insormontabili le contraddizioni tra
le esigenze didattiche e le riduzioni d’orario finalizzate ai tagli.