Graziella Tonfoni
La multimedialità che passa attraverso la carta


Di fatto noi viviamo nell'epoca della multimedialità e sappiamo bene che le modalità di trasmissione di un unico messaggio possono essere varie e assai diverse fra loro. Il linguaggio è un modo di rappresentare le conoscenze all'interno di un campo più vasto di possibilità. Tuttavia, anche nel momento in cui si decide di limitare l'orizzonte al testo linguistico, è assolutamente indispensabile mantenere vivo questo «senso del possibile e inconcluso», perchè di fatto il testo linguistico può essere costruito in molti modi diversi e su più dimensioni. Multimedialità nella sua definizione più sintetica e corrente è compresenza e pluralità di diversificate risorse tecnologiche, quello che semioticamente si chiama «compresenza di più canali» con una decisiva prevalenza del canale visivo. Si tratta però anche in questo caso di una multimedialità fatta di cose concrete, di strumenti.

Ho esplicitamente inteso evidenziare questa compresenza di canali comunicativi, cui deve essere collegato un aspetto fondamentale della multimedialità, intrinseco alla complessità e varietà di atteggiamenti cognitivi e di modelli di comunicazione, apprendimento, scrittura e lettura, che sono legati agli oggetti stessi e agli strumenti che li percorrono trasversalmente. In altri termini, ogni oggetto provoca un certo tipo di interazione e di atteggiamento cognitivo e la scommessa che oggi ci pone la multimedialità sta proprio nell'integrazione dei «vari modi di fare le cose» e nel rispetto nei confronti di chiunque utilizzi la tecnologia con atteggiamenti profondamente diversi. Ecco il perchè dell'importanza della compresenza di più codici e di varie opzioni, al fine di consentire a ciascuno di personalizzare, a seconda delle proprie preferenze, il suo tipo di elaborazione della conoscenza, di scrittura e di lettura per arrivare, dopo un percorso di ricerca ed esperienza diretta, a scegliere la via più congeniale.

Naturalmente la potenzialità e la ricchezza della multimedialità stanno proprio nella molteplice offerta di itinerari, per cui ognuno di noi può verificare e, in fondo, allenarsi a praticare vie che non sono necessariamente le più naturali e ovvie, ma che pure ora sono state rese possibili, arrivando ad un concetto di amplificazione delle possibilità piuttosto che di sostituzione, intesa come diverso modo di compiere le stesse azioni, che subentra ad un altro. Si tratta in fondo dell'esperienza stimolante e creativa di molteplici modalità, che influenzano radicalmente e ad un tempo armoniosamente il modo di procedere nel concepire nuove soluzioni a problemi mai prima visualizzati e quindi non percepiti come reali.

Mediante il percorso che ho costruito ho inteso procedere all'integrazione dei codici visivo e linguistico nella scrittura attraverso la progettazione accurata di «un nuovo codice», che assume caratteristiche semiotiche peculiari, in cui il messaggio iconico si integra come «struttura di supporto» dell'organizzazione lineare del testo. È fondamentale, nella cosiddetta era della multimedialità, favorire e promuovere atteggiamenti di «multimedialità attiva», cioè di conoscenza dei codici e dei canali di comunicazione. In altre parole, chi vive la multimedialità, lo scrittore in prima istanza, deve essere capace di rapportarvisi conoscendone a fondo le valenze sapendola quindi vivere da protagonista. In questo modo si accrescono le possibilità di contatto dell'individuo con il proprio ambiente, dello scrittore con i nuovi spazi e tempi della scrittura.

Senza avere accuratamente progettato e costruito una sensibilità multimediale di scrittura si potrebbe rischiare di interpretare o di far interpretare la multimedialità come una semplice giustapposizione di codici che riduce e standardizza di fatto l'intervento personale e autonomo da parte del lettore, per cui già tutto sarebbe predisposto, incluse alcune variazioni possibili di percorso. Ma questo sarebbe davvero riduttivo.

L'obiettivo è piuttosto quello di far percepire in tutte le caleidoscopiche dimensioni la differenza fra i vari codici e canali così come l'artigiano che modella la creta deve conoscerne tutte le proprietà per riuscire ad esprimersi completamente attraverso e nonostante. Solo attraverso un recupero di tali componenti, sarà possibile oltrepassare i limiti della carta per creare quelle possibilità di sfondamento semantico che portarono la tenacia del Correggio e del Tiepolo a «sfondare» i limiti delle pareti di chiese e palazzi per riprodurre il cielo, senza però mai compromettere la solidità delle pareti e delle strutture architettoniche stesse, che le avevano rese possibili.


n. quattro-cinque, maggio 1996 - 1996, n. 1


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