Eleonora Conti
Alcuni elementi costitutivi dell'opera di Tabucchi.
Nato a Pisa nel 1943, laureatosi in Lettere Moderne nella sua città con una tesi sul «Surrealismo in Portogallo», perfezionatosi alla Normale, Tabucchi attualmente insegna Lingua e Letteratura portoghese all'Università di Siena e si dedica alla sua attività di romanziere e saggista. Notevole la sua opera di traduttore e critico della figura e dell'opera del poeta portoghese Fernando Pessoa di cui è uno dei principali studiosi in Italia.
Pessoa e il Portogallo ispirano allo scrittore questi tre elementi principali: il concetto di SAUDADE, la FINZIONE e il LATO NASCOSTO DELLA REALTA'.
La saudade, definita nostalgia del passato e del futuro insieme, sentimento contenente sofferenza e dolcezza, pervade tutti i racconti di Tabucchi e conferisce loro la peculiarità più tipica e meno spiegabile. La finzione, il gusto per la maschera e le mille facce di sé, emblematico e seducente in Pessoa, si lega strettamente al problema del mentire e si traduce anche in un grande amore per il teatro. Quanto al lato nascosto della realtà, esso ne contiene il senso più vero: non di certo svelato dalla ragione, che può ben poco in un universo in cui la vera chiave di lettura del reale è riposta nel suo rovescio, in cui l'incongruità delle cose ne svela il senso più autentico, bensì dal paradosso, dall'equivoco, dal caso, dal rovescio. Ecco allora il SOGNO, e soprattutto l'allucinazione, strumenti conoscitivi per eccellenza, e col sogno il rebus, l'enigma, la coincidenza. Si profilano accanto a Pessoa altri grandi maestri e ispiratori novecenteschi: Svevo, Pirandello, Montale.
Fortissima la matrice visiva quale elemento ispiratore: la Toscana e l'educazione alla pittura che si porta dietro: tanti sono i pittori da cui si parte per avventure narrative e i quadri protagonisti di storie: Beato Angelico, Paolo Uccello, Goya, Velasquez, Van Gogh. E con la rappresentazione della realtà, anche la sua mistificazione, la riproposizione dei suoi dati in dimensioni mutate e prospettive bizzarre, che richiamano i giuochi dei surrealisti primonovecenteschi.
Anche la tecnica narrativa ha caratteri tutti suoi: il giallo e il poliziesco, una letteratura d'inchiesta che guarda a Sciascia e Dürrenmatt. Il senso è nascosto, va trovato, ma non sempre si svela alla fine della ricerca, le domande si susseguono: ciò che conta è il cercare. Tutto resta sospeso, quasi nulla si chiude e non chiudendosi suggerisce altre angolature da cui spiare l'esistenza. E tutto allora torna più volte, in più racconti, quasi ossessivamente. Poco portato alle certezze assolute, affascinato dai problemi della filosofia, Tabucchi è lo scrittore del FRAMMENTO e del SOSPESO. Ma la sua opera è fortemente unificata: c'è un'intertestualità tenace che percorre tutta l'opera creando l'effetto di un unico grande libro. I racconti sono spesso metaracconti: parlano e riflettono su di sé, sulla propria tecnica narrativa e sulla propria origine.
Se MEMORIA, FANTASIA e CURIOSITÀ sono tre elementi fondamentali della poetica di Tabucchi, il primo di essi risulta fortemente manipolato dagli altri due: «lo scrittore è poco affidabile anche quando dichiara di praticare il più rigoroso realismo»: è il trionfo della MENZOGNA, sottile forma di esercizio della fantasia, che propone del mondo il volto più irto di contraddizioni.
n. zero, maggio 1995 - 1995, n. 1
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