Marina Pizzi
Criminalità divine

 

 

Al culmine del pegno

Incudine serpigna qui la pena
al culmine del pegno di resistere
la stretta sotto il torto della nascita.
A scotto sempre a fronte della forca
attesto la preghiera che bestemmia
trombette per acredini stordenti.
Le logiche miserrime del mignolo
così caduca stempiano la cresima
la naturale arsione della gioia.

27/10/98

 

 

 

Asole di sale

Aste di asilo
asole di sale
queste sfidate fasi della morte
la batteria avvenuta verso il sole.
Chiuse alle sigle le enfasi di medici
impazienti ; pane del panico il petto
asso nel lutto l'attimo dell'ansimo.
Aureola festiva quando il quando
dà nel sibilo il prospettico voglio
la rena nana di morire poco.
Invece sotto il chiosco i fiori osceni.

30/10/98

 

 

 

Il soqquadro di non essere

Tranne che per il soqquadro, va tutto
bene, l'ordine della fine è stabile
patema di penuria questa zona
trafitta dalla zebra del mio carcere.
Appunti di putredine la teca
contenta del satollo di non essere.
Incutimi la sfera di un regalo
la gara di non farcela, finalmente!

26/10/98

 

 

 

La spola

Da dentro un letto stretto dal delirio
fa la spola dall'alluce al cervello.
La spola sempre troppo lunga del
panico corsaro
fatuo fosfene il ricordo freddo.

21/10/98

 

 

 

Resina del male il cerchio

Appena sotto l'antro della voce
muore mio padre.
Resina del male il cerchio.

27/10/98

 


n° diciassette-diciotto, marzo 1999


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