La sessione della mattina, presieduta da Lucia Re, contemplava tre oratori: Rosy Braidotti, dell'Università di Utrecht, Adriana Cavarero dell'Università di Verona, e Mario Corona dell'Università di Bergamo. L'avvincente presentazione di Braidotti metteva a fuoco le differenze storiche tra il pensiero femminista in Europa e negli Stati Uniti, e in particolare le sue personali convergenze e divergenze di opinione rispetto al lavoro di Judith Butler della University of California, Berkeley, (la quale, benché prevista nel programma, non ha potuto prender parte al Convegno). La relazione di Cavarero si è imperniata sul ruolo cruciale del ´récitª, con particolare riferimento all'autonarrazione di Edipo; e, infine, l'analisi di Corona si e soffermata sulla rappresentazione della sessualità in alcune poesie di Walt Whitman. Rita Monticelli dell'Università di Bologna, controrelatore, ha aperto il dibattito con numerosi interessanti commenti sulla lettura di Whitman da parte di Corona, e la vivace discussione che ne è seguita ha coinvolto i relatori e molti dei partecipanti. Le domande poste, particolarmente stimolanti grazie al non consueto impianto interdisciplinare del simposio, hanno suscitato un dibattito di grande interesse.
La sessione pomeridiana, presieduta da Giovanna Franci, contemplava due relatori: Frances Olsen di UCLA e Raffaella Lamberti, direttore del Centro di Documentazione delle Donne. La relazione di Olsen era intitolata: ´Engendering the Body of the Law: Feminist Law and Transgender Jurisprudenceª e quella di Lamberti, ´Individualità e pluralità femminile nella riflessione italianaª. I controrelatori della sessione, Cristina De Maria e Giulia Fabi di Bologna, hanno aperto il dibattito commentando la relazione inviata da Wendy Brown (UC Santa Cruz), la quale non ha potuto partecipare di persona al Convegno, dal titolo ´The Desire to Be Punishedª. I partecipanti hanno mostrato particolare interesse ai dati statunitensi sulla giurisprudenza transessuale e le sue implicazioni, presentate dalla professoressa Olsen, e la discussione ha coinvolto gran parte del pubblico. Il pranzo per i relatori i controrelatori, e a cui hanno preso parte il Prorettore, prof. Mario Rinaldi, e il Direttore Amministrativo dott. Ines Fabbro, è stato offerto dall'Università di Bologna all'Hostaria di Palazzo Malvezzi.
La sessione della mattina del 29 marzo, presieduta da Patrizia Violi dell'Università di Bologna, comprendeva tre relatori: Teresa de Lauretis di UC Santa Cruz ha presentato una relazione intitolata ´Freud's Nemesisª, sul ruolo della psicanalisi nella critica femminista. Janet Bergstrom di UCLA ha condotto l'analisi di alcune opere della cineasta belga Chantal Akerman, in particolare Saute ma ville e Jeanne Dielman, con il supporto sul video di sequenze dei film. E Marco Pustianaz dell'Università di Torino/Vercelli ha presentato un'interessante relazione sul ruolo dell'abbigliamento intitolata ´Clothed Identities: Queering the Agency in the Renaissanceª. Controrelatori della sessione erano Giovanna Grignaffini, Cristina Bragaglia, e Giuseppina Muzzarelli dell'Università di Bologna. La discussione che si è originata tra relatori e partecipanti ha coinvolto studiosi di varie discipline, con riferimenti e idee a confronto che attraversavano vari secoli e campi di studio. La colazione è stata offerta a relatori e controrelatori dall'Associazione italo-americana di Bologna.
L'ultima sessione del simposio, presieduta dal dottor Carlos Bakota del United States Information Service di Firenze, ha offerto le relazioni di Margaret Brose di UC Santa Cruz, nuovo direttore per l'Italia del University of California Education Abroad Program (1996-1998), e Lucia Ferrante e Vita Fortunati dell'Università di Bologna. Brose ha tenuto una relazione intitolata ´Reading Dido by Gender and Tropeª, nella quale ha analizzato la figura di Didone in molte opere dall'Antichità a oggi. Ferrante ha presentato una rassegna degli ultimi dieci anni di storiografia delle donne in Italia, con particolare riferimento alla fondazione, nel 1989, della Società Italiana delle Storiche, e Fortunati ha avanzato la questione fondamentale della generale mancanza di programmi e delle molte difficoltà incontrate nell'accademia italiana dagli studiosi e dalle studiose che si occupano di femminismo e specialmente di Women's Studies. Interventi di risposta da parte di Giovanna Franci e Niva Lorenzini dell'Università di Bologna, di Valeria Russo dell'UNICEF di Firenze, e Adriana Cavarero dell'Università di Verona. La sessione conclusiva si è rivelata particolarmente costruttiva. Dopo le risposte alle domande sulle singole relazioni, i partecipanti, tra cui Raffaella Baccolini, Giuliana Muscio e Paolo Prezzavento, e i relatori hanno preso l'impegno comune di consolidare i legami, attraverso continenti e campi di ricerca, tra gli studiosi di femminismo e di Gender Studies.
Una considerazione sulle lingue del Convegno: quattro relatori hanno parlato in italiano, cinque in inglese. La traduzione simultanea dall'italiano all'inglese è stata fornita ai relatori che ne hanno fatto richiesta, mentre la traduzione inglese-italiano, non essendo prevista, è stata affidata ai relatori e ai partecipanti stessi, che hanno tradotto con facilità domande e risposte, rendendo ragione della reale natura bilingue del Convegno.
Il simposio ha ricevuto da parte di relatori e partecipanti un'accoglienza molto favorevole e ha suscitato un forte interesse. Il Centro Studi dell'University of California di Bologna ha di fatto già ricevuto oltre un centinaio di richieste di copia delle relazioni presentate. A causa di questo vivo interesse le organizzatrici del Convegno, le professoresse Lucia Re (UCLA) e Giovanna Franci (Bologna) stanno ora considerando la possibilità di pubblicare gli atti in Italiano