Il 31 agosto del ’67 la retroguardia della guerrigliera del Che Guevara
in Bolivia cade in un’imboscata tesa dall’esercito di Barrientos e i nove
guerriglieri che la compongono vengono assassinati. Tra di loro una giovane
donna, Tamara Bunke, pseudonimo Tania, nata in Argentina da genitori tedeschi
emigrati per sfuggire alle persecuzioni naziste. Per soffocare l’ondata
di commozione suscitata dalla sua morte ed ostacolare le ripercussioni
del suo esempio di coerenza rivoluzionaria nei movimenti rivoluzionari
e di liberazione, gli uffici di propaganda della CIA scatenarono una campagna
di calunnie, subito riprese dai media reazionari. Le varianti più
comuni e ripetute: Tania sarebbe stata un’agente della STASI e/o del KGB
infiltrata nella guerriglia di Ernesto Che Guevara, oppure sarebbe stata
l’amante del Che e per questo l’avrebbe seguito nell’impresa boliviana,
ecc.
Calunnie che ancor oggi – a trent’anni di distanza- vengono stancamente
riprese dai crociati del nuovo maccartismo. Questo libro, attraverso testimonianze,
ricordi, documenti originali e rapporti riservati, confuta calunnie e mistificazioni
e ricostruisce la vita di questa singolare figura di donna, coerente con
i suoi ideali di libertà e giustizia sociale, rigorosa nei principi,
tenace nella volontà, generosa ed altruista nei rapporti umani,
tenera nei suoi affetti.