da "Il Carlone" maggio 1986
E' noto che noi siamo nemici dei "buoni sentimenti".
Qualcuno ci accusa di rasentare il cinismo, ma ogni volta che vediamo
gente troppo buona e che dice o fa cose troppo generose ci vengono dei
sospetti. Siamo fatti così. Per questo non ci siamo per niente entusiasmati
ai vari concerti per la fame nel mondo e per l'Africa. E' il nostro materialismo
marxista che ci frega.
Quando vediamo gli Usa bombardare Tripoli ci chiediamo subito cosa
ne pensino i canzonettari di "Usa for Africa" e il loro silenzio ci pare
eloquente.
Come tutte le cattive coscienza gli Usa abbondano di buoni sentimenti.
Dal loro nascere come nazione i più orrendi crimini sono stati mascherati
dietro i "buoni sentimenti".
Gli indiani furono sterminati in nome di Dio, i neri schiavizzati prima,
discriminati poi, sempre citando la "libertà", la "dignità",
Dio, etc.
Oggi nel paese più ricco del mondo, che da solo consuma il 60%
delle risorse di tutto il mondo, ci sono 34 milioni di persone (su 226)
sotto la soglia di povertà.
Una percentuale di miserabili superiore a quella italiana e di quasi
tutti i paesi europei. Una vergogna, che dimostra la vera natura del sistema
politico-economico americano. Per i poveri la situazione è peggiorata.
Reagan e la sua amministrazione non sono una sciagura solo per noi.
Il rilancio del capitalismo fine ottocento, la distruzione sistematica
dello stato sociale e di ogni forma di assistenza, se da un lato ha rilanciato
i profitti padronali alle stelle ha anche creato milioni di disoccupati
ed ha aggravato pesantemente le condizioni di vita di chi dall'assistenza
dipendeva per sopravvivere.
Visti i milioni di diseredati (guarda caso in larga parte neri, portoricani
e messicani) un gruppo di anime belle ha avuto una idea.
"Facciamo una bella catena umana attraverso l'America, da costa a costa,
tenendoci per mano. Protesteremo così contro la fame". Contro chi
non si sa, visto che nella catena si sono inseriti anche Reagan e la moglie
Nancy.
In un primo momento Reagan "il grezzo" non ne voleva sapere. Anzi aveva
fatto una singolare dichiarazione a botta calda: "Chi negli Usa non ha
da mangiare è perché non sa dove andare per averne. Qua non
c'è questo problema". Poi i suoi consiglieri l'hanno consigliato
e anche lui si è messo nella catena tra le proteste dei più
"liberal" che giustamente si chiedevano cosa ci facesse Reagan nella catena
antimiseria quando la causa della miseria è lui.
Ma così va il mondo. Non è finita. L'America è
grande; tra una costa e l'altra ci sono due catene di monti e un vasto
deserto. Come superarli? In questi tratti, a sostituire la catena umana
è stata stesa una striscia di plastica. Era bianca e rossa. Sopra
c'era scritto "coca-cola", sponsor ufficiale dell'iniziativa.