Scritti eretici Dall’alluvione di Firenze alla caduta del muro Edizioni Punto rosso, 2024 pp. 238, 18 euro Questo libro raccoglie gli interventi che siamo riusciti a recuperare di Marco Pezzi, segretario bolognese prima di Avanguardia operaia e poi di Democrazia proletaria. Questa raccolta fa parte di un lavoro più ampio che si svolge in parallelo, finalizzato a testimoniare l'esperienza di Democrazia proletaria di Bologna e della sua specificità e originalità. Marco, fino alla morte avvenuta a pochi giorni dalla caduta del Muro di Berlino nell'89, fu la mente, l'anima e l'animatore di una pattuglia di compagne e compagni che agirono nel capoluogo emiliano dalla metà degli anni '70 allo scioglimento avvenuto fra il 91/92 quando Dp confluì in Rifondazione comunista. Di solida cultura marxista, Marco era tanto radicale nelle analisi e duro nella polemica politica se lo riteneva giusto. Al contempo, durezza e radicalità non erano fini a sè stesse, non erano sloganistiche, ma argomentate fino in fondo. Marco rifletteva e faceva riflettere. Le sue convinzioni erano sempre basate sul raziocinio. Rifuggiva dall'ideologismo o dalle teoretiche altisonanti quanto tranquillizzanti. All'esterno la sua vis polemica esplodeva. Ma sempre argomentando. Marco si sentiva profondamente parte del popolo con cui voleva parlare «a tu per tu». In alcuni scritti, quando era necessario usare un termine «tecnico», Marco apriva subito una parentesi e ne spiegava per esteso il significato. Tutti dovevano capire tutto. L'esperienza fondante di Marco fu l'alluvione di Firenze e la partecipazione che mobilitò e segnò tanti altri giovani. Poi venne il '68 studentesco, il '69 operaio, il compromesso storico, il '77, la morte di Moro, e la vittoria sempre più devastante del liberismo ispirata dalla Trilaterale, passando per la Thatcher e Reagan. Marco visse nel periodo dominato dal riflusso degli anni '80, con l'incipiente sconfitta operaia, l'avanzata del craxismo, i contorcimenti del Pci fino al suo scioglimento. |