Fondo "Carlo Coniglio"


Questo fondo archivistico, donato a settembre 2023, è costituito da libri, relativi soprattutto al Psiup, alla nuova sinistra, alle politiche locali in Emilia - Romagna.

Carlo Coniglio manifesta una intensa passione civica e politica fin dagli anni degli studi universitari: nel 1959, insieme a un gruppo di giovani universitari, fonda la rivista Impegno presente, finanziata dal movimento cooperativo e volta a confrontarsi sui temi di fondo del paese, grazie alla partecipazione di giovani impegnati in diverse aree politiche (dalla FGCI, alla sinistra democristiana, ai socialisti, agli indipendenti di sinistra, ai radicali). In quegli anni, presiedeva l'UGB (Unione Goliardica bolognese), associazione degli studenti di sinistra ed era membro dell'Esecutivo nazionale dell'UGI (Unione goliardica italiana) insieme a personaggi come Occhetto e De Michelis. Dopo la laurea in giurisprudenza, conseguita nel 1962, Carlo Coniglio entra nel movimento cooperativo, divenendo, a soli 23 anni, vicepresidente e consigliere delegato della Cooperativa di Consumo di Bologna, già presieduta da Giuseppe Dozza. In seguito, nella sua funzione di consigliere e sindaco di diverse cooperative e di consigliere Unipol (1965-72), Carlo Coniglio si impegna con vigore nello sviluppo del movimento cooperativo, ritenendo che la cooperazione, in quanto forma di autogestione dei lavoratori e dei consumatori, rappresentasse uno strumento di progresso e di emancipazione sociale. Già nel periodo dell'università, come membro dell'Esecutivo dell'UGI, Coniglio aveva invitato il dirigente cooperativo Giancarlo Ferri al Congresso del 1962 affinché illustrasse i principi mutualistici delle cooperative, in quanto pensava che intorno a questo tema potesse realizzarsi quella saldatura fra operai e studenti, su cui si reggerà il movimento del '68. Quando, in seguito alla scissione del PSI, per iniziativa del gruppo che faceva capo a Basso, Foa e Vecchietti, si costituisce il PSIUP, il posto di vicepresidente della Cooperativa di consumo viene richiesto dal PSI. Carlo Coniglio, che nel frattempo aveva aderito al PSIUP, entra nella Presidenza della Federcoop. Nel 1965, Carlo Coniglio viene eletto consigliere provinciale nella lista del PSIUP, con un mandato quinquennale che termina nel 1970. Nelle elezioni politiche del Maggio 1972, il PSIUP non ottiene il quorum necessario per avere una rappresentanza alla Camera dei deputati (mentre riesce ad eleggere alcuni senatori, in quanto al Senato era stata presentata una lista unitaria con il PCI). In seguito a questa sconfitta il gruppo dirigente decide lo scioglimento del partito e la confluenza nel PCI. Tuttavia, non tutti seguono questa decisione: una parte minoritaria sceglie di rientrare nel PSI; la componente di sinistra, che faceva riferimento a Vittorio Foa, Silvano Miniati e a un folto gruppo di sindacalisti, decide di continuare l'esperienza politica autonoma fondando nel Luglio 1972 il Nuovo PSIUP, che nello stesso anno si fonde con quella parte della sinistra dell'MPL che aveva deciso di proseguire l'esperienza politica dopo lo scioglimento del partito, in quanto anch'esso non aveva raggiunto il quorum nelle elezioni politiche.
Nasce così un nuovo soggetto politico, il PdUP.
Carlo Coniglio vi aderisce e viene eletto nel 1970 al Consiglio comunale. Come rappresentante del PDUP, pur rimanendo fuori dal PCI, decide di appoggiare la giunta. Nello stesso anno, diventa anche Consigliere dell'Istituto ortopedico Rizzoli.
Nel Congresso di Firenze del 1974, il PDUP si unifica con il gruppo del Manifesto (che pure non aveva raggiunto il quorum alle elezioni del 1972), dando vita al Partito di unità proletaria per il comunismo. La nascita, nel 1978, di Democrazia Proletaria, DP, in seguito alla fusione con il gruppo di Avanguardia Operaia, porta a termine il processo di unificazione dei gruppi politici che si collocano a sinistra del PCI. PDUP e Manifesto si fondono nel 1974, ed affrontano insieme le elezioni amministrative del 1975 che portarono Carlo Coniglio (con la lista PDUP) nel Consiglio regionale. Si trattò di una mono rappresentanza consiliare che, presentatasi come PDUP, divenne poi Democrazia proletaria e infine Gruppo di sinistra indipendente sempre nel filone di “una dialettica costruttiva da sinistra della sinistra”.
Carlo Coniglio porta avanti con passione il suo ruolo di Consigliere regionale, teso a collaborare alla realizzazione del modello costituzionale della Regione e delle autonomie locali, e a promuovere un piano sanitario regionale attento ai bisogni dei più fragili: di qui il suo impegno nel promuovere la legge sui consultori, sull'assistenza agli anziani, sugli handicappati, sull'ambiente, sull'istituzione delle U.S.L.
L'attività consiliare di Coniglio si concretizza attraverso la presentazione di otto progetti di legge su temi cruciali per la sua sensibilità politica, volta da una parte alle tematiche ambientali, dall'altra ai progetti sociali: tra i primi, quello sulla realizzazione del parco naturale interregionale dell'Acquacheta, in provincia di Forlì, quello per la salvaguardia del patrimonio naturalistico e per la sperimentazione di tecniche agricole biologiche, quello sull'utilizzo dell'energia solare in Emilia Romagna; tra i secondi, quello sull'utilizzo degli alloggi sfitti, sull'eliminazione delle barriere architettoniche a favore dei cittadini handicappati, sulla disciplina dei referendum abrogativi e consultivi e sull'istituzione del Collegio per la difesa civica in Emilia Romagna. Verso la metà del mandato regionale, nel marzo '77, Carlo Coniglio entra in rotta di collisione con il sindaco Zangheri e con il PCI, a cui rivolge l'accusa di non avere condannato i fatti che hanno portato all'uccisione, da parte delle forze dell'ordine, dello studente Francesco Lorusso. Renzo Imbeni, nel 1980, tenta un'opera di mediazione proponendogli di lasciare la Regione e di accettare un seggio in Comune. Carlo Coniglio rifiuta e decide di non candidarsi più. A Gennaio 1980, con coloro che non si riconoscono più nelle posizioni assunte da Democrazia Proletaria, Carlo coniglio fonda a Bologna il gruppo politico-culturale "Democrazia ‘80", che si costituisce come il Gruppo Indipendente di sinistra presso la Regione Emilia-Romagna. L'esperienza di Democrazia ottanta va oltre il mandato in Regione di Carlo Coniglio e prosegue sin verso la fine degli anni ottanta.
Nel 1980, scaduto il mandato in regione, finito l'impegno politico attivo, Carlo Coniglio diventa Consigliere dell'Usl e Revisore dei conti, in qualità di indipendente di sinistra.
I tempi erano ormai maturi per l'avvocatura, l'altra sua grande passione. Ma non ci sarà alcuna discontinuità con il passato e con la sua storia politica, perché non accetterà mai di difendere “chiunque”. Si occuperà, infatti, prevalentemente di cooperazione, oltre che di cause inerenti al diritto civile e al diritto agrario, soprattutto relative alla difesa degli inquilini e al superamento della mezzadria. Per lui la coerenza è “un atto di ‘decenza quotidiana' come direbbe Montale, il poeta che ci è più caro, ‘la più difficile delle virtù''.

Elenco dei libri del fondo archivistico

Abbiamo digitalizzato il libroA sinistra nella regione rossa. Interventi e progetti di legge di Carlo Coniglio (1975 - 1980), che raccoglie gli interventi e gli atti dell'attività di Carlo Coniglio durante il mandato di consigliere regionale (1975 - 1980).

Foto di Carlo Coniglio


Queste foto, fornite dalla famiglia e dagli amici di Carlo Coniglio, sono relative ad alcuni momenti del suo percorso politico.









Visita della delegazione vietnamita a Bologna, 18 luglio 1970 Visita della delegazione vietnamita a Bologna, 18 luglio 1970 Dichiarazione di voto in consiglio comunale sulla giunta Pci, Psi, Psiup, 20 luglio 1970 Intervento al terzo congresso nazionale del Psiup, marzo 1971 Intervento al convegno del nuovo Psiup, ottobre 1972 Intervento in piazza Maggiore sui risultati del referendum sul divorzio, 13 maggio 1974 Comizio in piazza Maggiore