Sono passati quasi settanta anni da quando Augusto Sandino veniva ucciso in un agguato dagli sgherri di Anastasio Somoza. Da allora, la figura dell�eroe nicaraguense è entrata a far parte dell�iconografia marxista, simbolo della lotta rivoluzionaria del Fsln. Questo libro offre una rilettura delle corrispondenze e degli scritti di Sandino che ci permette di scoprire oggi un personaggio differente: eroe soprattutto dell�anti-imperialismo e portavoce non solo del �suo� Nicaragua, ma di tutti i popoli oppressi dagli interessi delle grandi nazioni.Proprio in questa sua veste di oppositore al colonialismo militare e culturale sta l�attualità e contemporaneità del pensiero di Sandino, che viene proposto in questa biografia scritta da Maurizio Campisi.
L'autore: Maurizio Campisi Nato a Rivoli (Torino) nel 1962, giornalista, è collaboratore di �Diario�, �Narcomafie�, �D di Repubblica�, oltreché corrispondente dall�America Centrale per il quotidiano �La Juventud� di Montevideo. Vive e lavora in Costa Rica. Per i nostri tipi, nella collana controcorrente, ha pubblicato Centroamerica � Reportages (2002).
Prefazione
di Dante Liano
Forse la magia di Augusto César Sandino sta nel fatto che non
rappresenta l�eroe tipico, lontano e irraggiungibile. Nei murales, il volto
meticcio deve essere colorato di marrone, non di arancione come si fa coi
bianchi, e i suoi tratti regolari non denunciano nessuna bellezza cinematografica.
Ha il volto segnato di qualunque contadino centroamericano. Il cappello,
poi, bianco alato con una striscia alla base, è quello di tutti
i lavoratori che si recano al lavoro, sotto le stelle mattutine. Sandino
è un eroe, non un mito, e per questo lo troviamo molto più
vicino a noi. Non una vita stupenda né cinematografica, ma l�eterna
esistenza degli umili.
La sua grandezza è la sua ribellione. Sandino imparò
a dire di no agli americani in Messico, coi rivoluzionari di quel paese,
e vide che si poteva mantenere la dignità e la vita contemporaneamente.
Forse, il gesto più significativo della sua vita fu dire di no al
padre. Volano via in questo episodio terribile tutti i trattati di psicoanalisi
e di sociologia prodotti dai nostri scienziati. Il padre, uomo semplice
e tranquillo, che segue gli ordini del governo senza riflettere, va dal
figlio a dirgli: �Arrenditi�. La frase deve essere stata ancora più
comica, dato il nome di Sandino: �Augusto César, arrenditi!�. E
Sandino, che è sicuro dei suoi ideali, manda a quel paese suo padre
e i generali che gliel�hanno mandato.
Sandino è uomo libero, è �il generale degli uomini liberi�,
e gli uomini liberi sono un esercito di straccioni, donne e bambini, che
lo seguono per le montagne del Nicaragua.
�Qui non si arrende nessuno!� gridano con le bandiere sandiniste sporche
del fango e rotte dalle intemperie. Sopra di loro, il cielo stellato di
Kant e del Nicaragua. Sandino abbraccia gli uomini, non gli dà la
mano. Fa parte delle sue credenze spiritiste. Sandino porta con sé
l�aura della dignità. A un certo punto, per sempre, Sandino diventa
la dignità dei centroamericani. Un uomo buono e deciso, testardo
e tutto d�un pezzo come può indovinare il tradimento di uno dei
più malvagi uomini politici dell�America Centrale, il servo Anastasio
Somoza? Avvolto nella sua dignità, Augusto César Sandino
va incontro alla morte. Lo uccidono di notte, sotto il cielo pieno di stelle,
e la sua dignità resta sospesa, come un�aura sopra la testa dei
suoi uccisori.
Conoscere la storia di questo eroe semplice è imparare cosa
è il Centroamerica e dove scorrono le sue arterie più nascoste,
le sue �vene profonde�, là dove la gente ricorda e recupera il suo
statuto di umanità. È per questo che il libro di Maurizio
Campisi riempie una necessità e, allo stesso tempo, racconta con
garbo e uno stile scorrevole, piacevole ed incantatorio, la storia di Augusto
César Sandino, la storia del nostro orgoglio e la nostra libertà.