L’antologia che viene presentata può essere definita la più
completa antologia di scritti berneriani. Ma perchè presentarla
oggi nel settantesimo anniversario della sua morte? Occorre fare un passo
indietro per comprendere il modo in cui Berneri è stato conosciuto
e vissuto dal movimento anarchico.
Durante la sua vita, la quasi totalità dei suoi scritti appare
sui giornali anarchici, soprattutto di lingua italiana, ma anche spagnola,
francese, inglese, ai quattro angoli del mondo e principalmente in Europa,
Stati Uniti, America Latina. La sua fama di intellettuale militante comincia
a diffondersi nella prima metà degli anni ’20, ma la maggior parte
dei suoi scritti circola sull’onda della diaspora anarchica ed antifascista
italiana nel mondo.
Se i giornali anarchici di lingua italiana lo ospitano volentieri,
non avrà quasi mai la possibilità di fare una pubblicazione
veramente “sua”, una pubblicazione che esprima non soltanto il suo punto
di vista su questo o quel problema specifico, ma una visione d’insieme,
una visione del mondo. Ci proverà, tra mille difficoltà,
nel fuoco dell’azione, in Spagna, con "Guerra di Classe", ma l’esperienza
sarà interrotta dalla sua morte.
La presente antologia, dunque, pur non colmando i vuoti e le insufficienze,
è un passo importante che il pubblico italiano non aveva ancora
a disposizione. Essa rappresenta l’ultimo tentativo in ordine di tempo
di ridare la parola allo stesso Berneri, con una scelta ampia di scritti
pubblicati quando era vivo, che spazia su tutti gli aspetti della sua produzione
politica e permette di farsi un’idea della consistenza del suo lavoro.
Se dovessimo segnalare al lettore qualcosa che caratterizza più
di tutto il pensiero di Berneri, potremmo dire che la sua scelta rivoluzionaria
è critica viva, è desiderio di non accontentarsi dell’esistente,
è una spinta ad andare più lontano a partire dalla concretezza
delle difficoltà che ci troviamo davanti.
(scheda di presentazione a cura dell'editore)