Un libro molto ambizioso, molto utile e piacevole da tenere
in mano [Intra Moenia, casa di edizioni napoletana inventata da Attilio
Wanderlingh, ha il gusto delle cose ben fatte, compreso il loro "caffè
letterario" nel pieno centro storico di Napoli, e di questi tempi le cose
belle non guastano].
La sola cosa su cui mi sentirei di eccepire è
l'uso, da parte di Giulio De Martino, nella prefazione all'antologia, dell'uso
dell'espressione "no global". Su questo punto, noi di Carta abbiamo una
vera fissazione: è come se Lotta continua, o il manifesto, avessero
negli anni settanta adoperato il termine "extraparlamentari", con cui la
nuova sinistra, o sinistra rivoluzionari adell'epoca, era correntemente
citata dai media. Così riducendone senso e cultura a un dentro-fuori
la sola politica che conta, il parlamento. Mentre oggi il termine "no global"
allude a sua volta, visto che le parole pesano, all'alternativa secca dentro-fuori
questa globalizzazione, come se un'altra fosse impossibile. Ma anche il
manifesto, per dire, usa correntemente questa dizione, quindi c'è
poco da scandalizzarsi.
Anche perché il discorso di De Martino mostra
di aver compreso bene la qualità di quel che è accaduto tra
Seattle, Porto Alegre e Genova: "Una sintassi spezzata e policentrica rende
giustizia a chi vuole - anche nel tempo presente - ragionare sull'essere
politico degli umani. Accetta e sconta dentro di sé l'impossibilità
storica di una dottrina sistematica, di una soggettivazione compiuta e
definita delle identità e delle pratiche sociali", si legge per
esempio a un certo punto dell'introduzione.
Ma introduzione a cosa? A una raccolta di testi - da
Frantz Fanon, Malcolm X, Helder Camara, Camilo Torres, Ernesto Che Guevara
a Noam Chomsky, Ignacio Ramonet, Serge Latouche, Riccardo Petrella, fino
all'Alberto Magnaghi del "progetto locale" e, ovviamente, al subcomandante
Marcos - con l'ambizione di tracciare una linea di continuità, e
di evoluzione/rottura naturalmente, tra le ribellioni del Sessantotto planetario
e quelle della Porto Alegre globalizzata. Suddividendo la materia in capitoli
tematici e aggiungedovi uno "schedario" con i profili di tutti gli autori.
Devo dire che, se fossi un insegnante, e mi fosse permesso di proporre
ai ragazzi un "sussidiario", come si chiamavano un tempo, in grado di offrire
tracce di letture del presente dal punto di vista del dissenso, c he è
quello certamente più interessante, sceglierei senz'altro questo
libro.