Gli anni settanta e le sue vittime descritti con un taglio unico e irripetibile. Anna Negri parla di un mondo che ancora è parte della nostra coscienza e lo fa partendo da sé: la fanciullezza che sfocia in una turbinosa adolescenza, il rapporto con il padre Toni, leader di Autonomia operaia, e con la madre, perno dolente della famiglia, la sua educazione alla rivoluzione contrapposta e complementare alla sua educazione personale.
Il libro
È il maggio del 1977 quando in casa Negri irrompono i carabinieri
a mitra spianati. La tredicenne Anna li guarda a lungo, rabbrividisce al
contatto della canna fredda dell’arma con la sua pancia scoperta e poi
scoppia a ridere.
Anna Negri, la figlia di Toni – come chiama il padre, Toni Negri, teorico
e filosofo marxista, nonché fondatore di Potere operaio e leader
di Autonomia operaia – è una testimone privilegiata di un periodo
ancora caldo nella storia contemporanea italiana. Una testimone suo malgrado.
Né vittima, né carnefice, semplicemente una ragazza. Da un
lato c’è la figura paterna, assente, contraddittoria, complessa,
capace di suscitare alternativamente sarcasmo e invidia nei compagni di
scuola. Dall’altro, un percorso di crescita e maturazione che ha come tutori
hippy e intellettuali, famiglie “bene” e rivoluzionari armi in pugno. Sullo
sfondo il terrorismo, la politica extraparlamentare, i movimenti. E poi
il padre in carcere, il suo periodo francese, l’irreperibilità,
i trasferimenti forzati della famiglia. Ma tutto, ancora una volta, viene
ricondotto a lei, Anna. Anna che soffre di disturbi alimentari, che si
innamora, che cerca stabilità nella sfuggente figura paterna, che
mal tollera la nevrotica sfida della madre nel tenere unita la famiglia,
che prova a vivere una vita normale tra i banchi di scuola.
Autore
Anna Negri nasce a Venezia e si laurea in cinema al Royal College of
Art di Londra. Nel 1999 dirige In principio erano le mutande, a cui fa
seguito Riprendimi (2008), presentato al Sundance Festival. Per la televisione
ha diretto i TV movie L'altra donna (2001), L'amore proibito (2006) e La
doppia vita di Natalia Blum