Rina Barbieri è stata una delle principali animatrici delle lotte operaie alla Borletti negli anni 60 e 70. Ha fondato il cub della Borletti ed ha militato in Avanguardia operaia poi in Democrazia proletaria. La ricordiamo con l'intervento di Basilio Rizzo al suo funerale
Poiché siamo in chiesa per ricordare Rina, partirò da Don Milani che ci ha donato la più bella spiegazione di che cos’è la politica…“ho imparato che il problema dell’altro è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica”…
Quando la giovane Rina inizia il suo impegno politico sindacale alla Borletti quelle parole non erano ancora state scritte. Eppure i valori che le sottintendono erano già i suoi.
Li aveva dentro di sé, aveva compreso l’ampiezza diffusa del disagio sociale. Da lì la sua determinazione a lottare per i diritti e le ragioni di tutti i lavoratori. E voleva farlo insieme, creando mobilitazioni unitarie e partecipate.
Il nome CUB (Comitati Unitari di Base) dato agli organismi che si andavano formando in molte fabbriche -nella Borletti con Rina in prima fila- indicavano di per sé una pratica ed un programma. La fabbrica è stata per lunghi anni la vita e la scuola di vita per Rina.
Personalmente ho lavorato altrove e fatto politica in altri contesti, ma ho imparato quanto è stata ed è importante la fabbrica per chi l’ha vissuta. Certo: un luogo di fatica, di sacrifici, spesso di soprusi, di ingiustizia, di conflitti, duro insomma.
Ma anche un luogo a cui ci si affeziona. Un luogo ricco di relazioni, di storie vissute e condivise, di voglia di parlarsi, un luogo che, in fondo, garantiva di stare insieme, non soli, di sentirsi compagne e compagni e non estranei. Dove anche le lotte, un corteo interno, uno sciopero riuscito, una manifestazione molto partecipata, un volantinaggio affollato con solidarietà ai cancelli, ti riempivano il cuore. La fabbrica, la tua fabbrica, dava una identità forte. Di cui, al fondo, eri orgoglioso. Rina credo abbia avuto questo sentimento per la sua fabbrica. Sarà una frase fatta ma Rina è stata, e sarà sempre la Rina della Borletti!
Instancabile, coraggiosa, non si tirava mai indietro. Sapeva ascoltare e farsi ascoltare. Senza risparmiarsi, ma sempre in una dimensione collettiva, mai malata di individualismo. Nel sindacato, in politica mirava ad ottenere risultati, non a mettersi in mostra. Una militante convinta ed impegnata, ma non monocorde, anche attenta all’amicizia nei rapporti personali, premurosa ed affettuosa con chiunque. Una persona dolce, generosa ed umana. Cercava di far del bene e di voler bene. Ed a cui non si poteva che voler bene.
Potrei finire qui, ma penso sia giusto aggiungere una chiosa.
Rina è stata una delle due protagoniste di una meravigliosa storia di sorellanza…se mi passate il termine. Non posso e non voglio dimenticare lo straordinario rapporto tra Rina e Silvana: nessuno di chi le conosce può pensare a Rina senza pensare a Silvana e viceversa. So e non taccio dell’attenzione e la cura che Silvana ha avuto per Rina durante la malattia. Un esempio di dedizione ed affetto cui va la mia, e credo la nostra ammirazione. Le persone buone d’animo fanno cose buone, sanno voler bene, aiutano il prossimo. Rina è stata così. Silvana è così.
Se esiste un aldilà Rina continuerà a fare cose buone e cercherà d’essere d’aiuto a chi ne ha bisogno, a chi più soffre. Penserà a Gaza ed alla sua tragedia. Silvana continuerà a farlo qui tra noi.
Un forte abbraccio a Silvana, Luigi ed agli altri parenti.