Guido Pollice ci ha lasciati - Il ricordo di Giovanni Russo Spena

Il sorriso arguto, la bonomia affettuosa, la naturale “connessione sentimentale” popolare di Guido Pollice non vi sono più. Viviamo il dolore di una perdita grave; di un compagno che, con una sobrietà non usuale , ha messo sempre la propria passione politica e il proprio ruolo istituzionale a disposizione di cittadini, comitati, movimenti: nelle fabbriche del Nord come nei più sperduti territori del Sud e delle isole. Guido non si risparmiava: era sempre a disposizione, fino allo spasimo. La sua cultura e competenza scientifica erano sempre al servizio degli sfruttati, degli ultimi. Guido era sempre in cammino con gli ultimi; non dava solo a loro rappresentanza, ma condivisione. Guido è stato persona aperta, un federatore, una cerniera capace di tenere insieme culture e percorsi politi ed umani differenti. Non ricordo di lui un solo atto di settarismo. Dirigente socialista, non esitò un attimo a immergersi con passione all’interno dello splendido magma del movimento studentesco ed operaio del ’68/’69. Dopo lo scioglimento del Psiup, all’inizio degli anni ’70, non scelse la confluenza nel Pci ma iniziò la lunga e faticosa traversata nella Nuova Sinistra. Allora ci incontrammo e ci amammo. Io provenivo dal MPL, dai Cristiani per il socialismo. Insieme a tante compagne e compagni fondammo il nuovo Psiup, con Miniati, Foa, Lettieri, Giovannini, Sclavi, Pino Ferraris. Costruimmo, poi, con “il Manifesto” il Pdup per il comunismo e con Avanguardia Operaia, Democrazia Proletaria. I consueti , importanti percorsi aggregativi (con annesse scissioni): poche vittorie, tante sconfitte; ma tanta passione e capacità di ricerca e di innovazione. Tra le migliaia di iniziative, su cui occorrerà riflettere, Guido teneva soprattutto a tre: la splendida, argomentata contro-relazione di minoranza in Commissione Antimafia, dalla quale tutti noi meridionali antimafia abbiamo attinto; il suo impegno , vincente, perché il Parlamento italiano riconoscesse ai Palestinesi uno spazio, una sorta di ambasciata (e, quindi, una sorta di riconoscimento della loro statualità); e, negli ultimi decenni della sua vita, il suo impegno ambientalista scientifico che collegava le lotte ambientali ai modi di produzione e ai rapporti sociali. Guido è stato un perno della legalità costituzionale. E, per noi suoi compagni, un amico sincero, a cui vorremo sempre bene.