Il festival La Violenza Illustrata, per la sua XIV edizione, sceglie di adottare #16daysOfActivism, la campagna Onu “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che incoraggia la promozione di eventi sulla violenza contro le donne, per favorire il dialogo tra istituzioni, attivismo, società civile e cittadinanza nel periodo compreso tra il 25 novembre (Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) e il 10 dicembre (Giornata Mondiale dei diritti umani).
Per questo il festival quest'anno si concentra in 16 giorni, con un programma dedicato alle Vite in Movimento delle donne che si attivano contro la violenza di genere, a sottolineare come il femminismo rappresenti una scelta di vita profondamente trasformativa per tante attiviste, perché richiede una presa di posizione capace di mettere in moto le esistenze e dar luogo a importanti trasformazioni socio-culturali di cui la nascita dei Centri antiviolenza rappresenta un'espressione politica rilevante. E anche le donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza, spesso cambiano la loro vita in modo significativo, dimostrando come il cambiamento personale di migliaia di donne in tutto il mondo sia capace di innescare vere e proprie trasformazioni nella società.
Il festival, tra eventi Off ed eventi in programma, propone più di 60 iniziative tra Bologna e provincia, grazie all’impegno di oltre 70 enti, associazioni e gruppi, singole e singoli. Il Festival è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere.
Diverse le mostre da visitare: in piazza Re Enzo I muri parlano per promuovere una maggiore consapevolezza sul fenomeno della violenza contro le donne e le azioni messe in campo dai Centri antiviolenza per contrastarlo; l’installazione Sogni Vestiti in Salaborsa a cura di Fili Urbani; il pannello in onore di Nadia Murad al Centro Borgo e l’esposizione S-Hero, frutto della rinnovata collaborazione con D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza e il Festival BilBOlbul.
Tra i tanti convegni, alla Fondazione Forense dell’Ordine degli Avvocati si terrà un seminario sugli strumenti legali di protezione civile, penale e minorile nei casi di violenza di genere. L’Istituto dei Ciechi Cavazza ospiterà un evento organizzato in collaborazione con Accaparlante sulla discriminazione vissuta dalle donne disabili. In varie iniziative promosse dall’Università di Bologna si rifletterà sui temi della rappresentazione di genere. Gli spettacoli teatrali - ad ingresso gratuito - vedranno “Raptus. Dal mito greco al femminicidio" all’Arena del Sole, e “Lei” al Teatro Duse.
Alla Cineteca i documentari “Tears and Dreams” e “Thinking of you” ci porteranno rispettivamente nel sudest asiatico e in Kosovo, per raccontare storie di empowerment femminile, e la costruzione di una memoria collettiva per le donne vittime di violenza dopo la guerra del 1998-99.
Durante tutti i 16 giorni di attivismo Radio città del Capo trasmetterà quotidianamente una voce contro la violenza; nei supermercati Coop Alleanza 3.0 un sacchetto del pane riporterà la frase ”Per molte donne la violenza e pane quotidiano”.
Nei primi 10 mesi di quest’anno hanno chiesto aiuto per la prima volta alla Casa delle donne per non subire violenza 606 donne (di cui 401 italiane, 194 straniere e 11 non rilevate) e di queste 576 lo hanno fatto per motivi di violenza (384 italiane e 184 straniere e 8 non rilevate). Nell'ospitalità invece la quasi totalità di donne e bambini è straniera: nei tre rifugi segreti 29 su 36 ospiti tra donne e minori; nelle case di emergenza Save e Riuscire su 110 ospiti, sono 33 le italiane/i e 77 le straniere/i; nei 9 alloggi di transizione su 14 ospiti, 3 sono italiane/i e 11 le/i straniere/i. I dati non presentano grandi differenze rispetto agli anni precedenti, se non che le donne straniere sembrano avere percorsi più lunghi della italiane, segno delle maggiori difficoltà che incontrano verso l'autonomia. Dal 1990, quando la Casa ha aperto i battenti, ad oggi le nuove donne accolte sono arrivate a 12.795.
Il servizio specialistico di psicologia ha offerto sostegno alla genitorialità a 45 fra madri e coppie di genitori di minori vittime di violenza extra-famigliare (30 italiane/i e 15 straniere/i). 7 i minori seguiti per sostegno psicologico e psicoterapeutico e 29 le donne.
Il servizio Oltre la strada dal 1° gennaio al 31 ottobre 2019 ha seguito in percorsi di regolarizzazione e inserimento socio-lavorativo 29 donne (19 provenienti dalla Nigeria, 7 dell'Est Europa, 3 di altre nazionalità) e ne ha ospitate 17. Sono stati realizzati 382 colloqui e 26 interventi in area medica, 18 in area sociale, e 49 in area legale. Si tratta nella maggior parte di casi di donne molto giovani: 17 di loro hanno infatti un’età compresa tra i 18 e i 24 anni. La quasi totalità delle donne accolte è stata sfruttata nella prostituzione; a tutte è stato offerto un supporto per rielaborare l’esperienza vissuta e aiutarle a ricostruire un proprio progetto migratorio, attraverso un inserimento sociale e lavorativo.
Un gruppo di volontarie, coordinate da Anna Pramstrahler, ha proseguito la ricerca a mezzo stampa sui femicidi avvenuti in Italia nel 2018, che sono stati 115 (per l’Emilia-Romagna si è trattato di 10 casi). Nel 52% dei casi l'autore è il partner attuale della donna. In 15 anni di ricerche l'elenco di donne uccise in Italia è arrivato a 1.622 donne, e ancora non esiste un osservatorio ufficiale.