A fine del 2020 sono state creati tre giardini fenologici, nei parchi di Villa Ghigi, Nicholas Green e della Cà Bura, dove sono stati messi a dimora in tutto 300 tra alberi ed arbusti per sperimentare la strategia. Monitorando le fasi di sviluppo (fasi fenologiche) delle piante è possibile evidenziare i cambiamenti climatici e come esse si adattano a questi cambiamenti.
Ma cos'è un giardino fenologico (in inglese Phenological Monitoring Area)? È un luogo nel quale vengono impiantate delle specie vegetali definite per registrare e studiare con regolarità tutte le fasi di sviluppo. La fenologia infatti è quella branca della biologia che studia i rapporti tra il clima ed i fenomeni che si manifestano periodicamente negli organismi viventi. Le risposte ritmiche della vegetazione sono determinate, oltre che dalle caratteristiche genetiche di ogni pianta, anche da numerosi fattori ambientali, il terreno, il clima, le pratiche colturali, l'inquinamento del suolo e dell'aria o fitopatogeni. Monitorando e studiando le piante si potranno capire gli effetti sul clima, una strategia innovativa di gestione del verde urbano, condivisa con i cittadini e con il mondo imprenditoriale, che tiene maggiormente conto dell'impatto positivo di alcune specie arboree sui fenomeni legati ai cambiamenti climatici e sul conseguente benessere dei cittadini. Le prossime aree in cui saranno creati altri giardini fenologici sono i parchi urbani Nicholas Green e Villa Ghigi.
Il progetto dei Giardini Fenologici è una delle azioni di LIFE CLIVUT (Climate Value of Urban Trees) finanziato dal programma LIFE dell'Unione Europea e coordinato dall’Università di Perugia. Le quattro città pilota del Mediterraneo in cui si sta sperimentando questa strategia di gestione del verde ubano sono Perugia, Bologna, Salonicco e Oeiras.
La progettazione della strategia per il verde urbano prevede un processo partecipativo che coinvolgerà i cittadini e l'intera comunità urbana: urbanisti, amministrazioni territoriali, studenti, università, mondo dell’impresa.
Partendo da una migliore ed approfondita conoscenza del patrimonio arboreo pubblico e privato della città e del suo valore in termini climatici ed ecosistemici, si intende individuare comportamenti ed azioni per uno sviluppo resiliente del verde urbano.
Le azioni previste sono:
- mitigare attraverso la gestione del verde urbano ed in particolare degli alberi gli effetti sulla città e sulla comunità dei cambiamenti climatici, con particolare riferimento all’isola di calore
- migliorare il benessere e qualità della vita dei cittadini grazie alla riduzione della CO2 e degli inquinanti da parte degli alberi e valorizzando il ruolo sociale, ricreativo e salutistico delle aree verdi urbane.
- migliorare la biodiversità e servizi ecosistemici e garantire la piena funzionalità degli ecosistemi e delle Infrastrutture verdi in una città resiliente
La WebApp
Life Clivut ha sviluppato, ad inizio del 2021, una WebApp per attivare una gestione efficiente di un'area verde urbana resiliente e robusta, finalizzata alla valutazione continua delle risorse fisiche, dei benefici che forniscono e dei loro valori - economici e non economici.
Nella WebApp è possibile archiviare ed elaborare i dati riguardanti gli alberi pubblici e privati: inserendo i dati primari riguardanti l'albero e la sua localizzazione (posizione GPS) è possibile conoscere la CO2 e il PMI sequestrati e la riduzione della temperatura dovuta all'ombra e all'evapotraspirazione.
I dati primari raccolti includono: specie, aspettativa di vita e vincoli infrastrutturali per l'insediamento e la crescita degli alberi.
Questi dati sono usati per quantificare il valore dei servizi ambientali forniti dagli alberi urbani, per valutare la sopravvivenza degli alberi, la loro salute e per misurare la diversità strutturale, le caratteristiche degli habitat e la connettività del paesaggio.
Sono necessari per progettare e misurare il successo della strategia del progetto CLIVUT e migliorare le performance degli alberi urbani a livello comunale sia per gli alberi pubblici che per quelli privati.