"Um por Um" significa Uno per Uno ed è il nuovo lavoro di Arto Lindsay, il suo più recente esperimento, come direbbe lui. Lo ascolteremo, in prima europea, domenica 2 giugno alle 21.30 in Salaborsa, nell'ambito di "AngelicA Festival". Noi gli abbiamo chiesto cosa lo lega a Bologna e ad AngelicA
La sua prima esibizione in Italia è stata proprio a Bologna nel 1981 e lei ne fu talmente colpito da decidere di prolungare di qualche giorno la sua permanenza in città. Ci può raccontare cosa le piacque allora e quali sono le sua impressioni oggi?
Credo di essere stato immediatamente attratto dai discorsi dei bolognesi, erano conversazioni molto intense, di alto livello. Le persone discutevano in modo intelligente di politica e di cultura l'’ho trovato molto attraente. Qui ho ricevuto un’accoglienza molto calorosa da parte del pubblico, gli italiani amano la mia musica e ricordo di essermi sentito ‘a casa’- all’epoca vivevo a New York, ma sono cresciuto in Brasile)- e ho da subito provato un grande feeling con questa città, mi sono sentito a mio agio. Ho anche iniziato a comprendere la lingua molto rapidamente, perché ci sono delle affinità col portoghese e così ho socializzato senza difficoltà. E poi mi sono innamorato delle cucina tipica di questa zona. È stata un’esperienza davvero elettrizzante e stimolante. Ricordo anche di aver assistito a un incredibile spettacolo di Carmelo Bene che leggeva Dante in cima a una delle due torri [ Carmelo Bene, Lectura Dantis , 31 luglio 1981, per l'anniversario della strage delle stazione di Bologna. ndr. ] e anche se non ho capito molto, mi ha davvero impressionato, tanto che lo ricordo ancora.
L’Unesco ha riconosciuto Bologna come “Città Creativa della Musica”. Secondo lei un riconoscimento di questo tipo può superare i confini della formalità, contribuendo al reale movimento, al fermento della cultura musicale?
Indubbiamente si tratta di un riconoscimento molto prestigioso e credo possa avere una certa utilità. Non conosco la realtà dei gruppi musicali locali, ma credo che Bologna sia fortemente influenzata dall’Università, grandissima e antica e che sia un luogo carico di idee e suggestioni.
Dopo il Brasile, "Um por Um" viene presentato in prima europea a Bologna, nell’ambito di AngelicA Festival. Che cosa la lega ad AngelicA?
Dovresti chiederlo ad AngelicA Festival! Intendo dire che mi ha sostenuto molto. Credo che AngelicA sia una realtà molto interessante, in quanto rispecchia profondamente la visione personale di Massimo Simonini, l'uomo che da tanti tanti anni dà vita a questo fesival incredibile, ovviamente con l’aiuto di diverse persone. Credo che Massimo sia l’anima di questa manifestazione. Abbiamo realizzato diversi progetti insieme e in ognuno di essi ho sempre sentito il suo supporto molto presente. Mi sento molto vicino ad AngelicA e alle scelte musicali di Massimo e per me è fantastico suonare in questo contesto.