Da marzo a maggio un programma di oltre 60 eventi con 20 laboratori e workshop animerà la zona Universitaria di Bologna, coinvolgendo i principali spazi pubblici dell'area e gli spazi interni del Teatro Comunale. L'archeologia, la danza, il ballo popolare, il teatro, la lettura, la fotografia, l'ambiente, il ciclismo, l'economia, le nuove tecnologie, il patrimonio culturale, le differenze di genere, l'opera lirica, la mediazione e molti altri ancora saranno i temi al centro delle iniziative che abiteranno ricosprendoli gli spazi della Zona Universitaria.
Con questo programma entra nel vivo U-Lab, il laboratorio di pratiche partecipative dedicato alla zona Universitaria finanziato dal progetto ROCK (Regeneration and Optimization of Cultural heritage in Knowledge and creative) che coinvolge Comune di Bologna, Università di Bologna, Fondazione Rusconi e Teatro Comunale ed è coordinato da Urban Center Bologna.
"Il lavoro che stiamo facendo nella zona universitaria sta lentamente cambiando l'identità del luogo, un distretto culturale che dovrà sempre più essere palcoscenico della città", dichiara l'assessore alla Cultura Matteo Lepore. Per sviluppare una progettualità efficace è stato molto importante "raccogliere nel percorso i punti di vista di istituzioni e soggetti anche molto diversi tra loro", sottolinea l'assessora all'Urbanistica Valentina Orioli.
Nell'ambito di U-Lab, infatti, nel mese di dicembre 2017 è stato aperto un bando con l'obiettivo di selezionare attività sperimentali e azioni di animazione del territorio da realizzarsi nel distretto universitario e delle 47 proposte che si sono candidate ne sono state selezionate 16 che hanno dato vita a questo programma complessivo e integrato. L'obiettivo è di valorizzare la comunità e di suggerire nuove visioni per contribuire alla trasformazione del modo in cui si vive e ci si prende cura dell'area in oggetto, con particolare attenzione ai nuovi processi sociali, ambientali, economici.
In linea con gli obiettivi del Progetto ROCK, infatti, attraverso questo percorso, si sperimenteranno nuovi usi dell’area, inedite forme di autogestione dello spazio pubblico e, quindi, nuovi modelli di rigenerazione urbana, orientati a fare della creatività collettiva e del patrimonio culturale tangibile e intangibile gli elementi di traino. Parallelamente a questo, viene organizzato un ciclo di laboratori per raccogliere riflessioni, idee e proposte per un possibile piano di gestione condiviso della Zona Universitaria, partendo da alcuni dei suoi luoghi più significativi.
Dopo un ciclo di 4 incontri che tra gennaio e febbraio hanno coinvolto alcune delle realtà della Zona Universitaria, dedicati ai temi chiave del percorso – accessibilità, sostenibilità e collaborazioni per nuove produzioni - è stato organizzato un ciclo di laboratori aperti a tutti per raccogliere riflessioni, idee e proposte per un possibile piano di gestione condiviso dell’area, partendo da alcuni dei suoi luoghi più significativi.