Aggiornamento del 22 aprile
Il sindaco Virginio Merola, il rettore Francesco Ubertini e il presidente di Amnesty International Gianni Ruffini hanno firmato una lettera rivolta all'ambasciatore italiano in Egitto Giampaolo Cantini per chiedergli di fare pressione per il rilascio di Patrick George Zaki.
Lo studente del master Gemma dell'Alma Mater Studiorum è stato arrestato il 7 febbraio in Egitto.
La richiesta è che sia rilasciato il prima possibile o gli sia concesso almeno di scontare la detenzione preventiva presso il suo domicilio.
A spingere i firmatari a chiedere un intervento dell'ambasciatore in Egitto sono stati da un lato lo stillicidio di udienze convocate e rinviate nelle ultime cinque settimane, in un paese dove peraltro l'attività giudiziaria è pressoché ferma a causa della pandemia da Covid-19; ma anche e soprattutto la circostanza che Patrick Zaky è asmatico, dunque un soggetto a rischio di contagio più di altri che si trova in un ambiente - una prigione egiziana - dove più che in altri può propagarsi il virus.
Nella lettera all'ambasciatore Cantini è stato sottolineato come altri stati dell'Africa settentrionale abbiano preso iniziative per decongestionare i centri di detenzione e che un provvedimento del genere è stato sollecitato al governo egiziano all'inizio di aprile anche dall'Alta commissaria Onu per i diritti umani.
L'inizio della mobilitazione il 17 febbraio
Lunedì 17 febbraio alle 18, dal Rettorato in via Zamboni 33, ha sfilato il corteo diretto a Piazza Maggiore per manifestare la solidarietà dell’intera comunità cittadina verso Patrick George Zaki, lo studente egiziano del Master Gemma dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, arrestato dalla polizia al suo arrivo a Il Cairo.
La mobilitazione è stata lanciata dal Consiglio degli Studenti e ha trovato l’immediata adesione del Comune di Bologna, che ha sfilato col Gonfalone, e dell’Alma Mater.
Il sindaco Virginio Merola e il rettore Francesco Ubertini si sono subito riconosciuti nell’invito degli studenti per chiedere con forza che siano rispettati i diritti umani di Patrick e lo studente venga rilasciato per poter tornare presto ai suoi studi.
Alla fine del corteo, in piazza Maggiore, di fronte all’ingresso del Comune, sotto lo striscione di Amnesty International che chiede “Verità per Giulio Regeni”, in programma gli interventi.
“Ha un forte valore ritrovarci sotto al Gonfalone del Comune di Bologna – è il pensiero del sindaco Merola - su cui è impressa una sola parola: Libertà”.