Dall'1 giugno cambia l'organizzazione delle Case Residenza e dei Centri Diurni Anziani, e Bologna si trova pronta ad applicare la scadenza dettata dalla legge regionale del 2010 e ad affrontare le sfide future di una società con numeri e bisogni crescenti per persone anziane non autosufficienti.
"Mantenendo una prevalenza di offerta pubblica e livelli di servizi superiori alla media regionale, l'obiettivo della riorganizzazione è di allargare la gamma dei servizi e incidere sul carico economico delle famiglie", dichiara soddisfatto l'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo.
All'entrata in vigore della legge, che impone una separazione delle strutture pubbliche e di quelle a gestione accreditata e un sistema di accreditamento e controllo in mano pubblica, nelle Case Anziani di Asp lavoravano operatori dipendenti pubblici con operatori di cooperative sociali. Il percorso di adeguamento ha interessato, sin dal 2010, i servizi di Casa Residenza Anziani e Centro Diurno Anziani a titolarità ASP i quali, al momento dell'entrata in vigore dell'accreditamento, gestivano parte delle proprie strutture o dei propri nuclei ricorrendo ad affidamenti esterni a soggetti della cooperazione sociale. tutto è avvenuto con accordi sindacali che hanno salvaguardato i livelli occupazionali.
E' stata realizzata la suddivisione dei servizi tra pubblico e privato in modo tale da superare le gestioni miste e realizzare la responsabilità gestionale unitaria del servizio, rispettando il vincolo regionale che prevede che la quota di gestioni dirette da parte di soggetti pubblici non superi i livelli preesistenti all'accreditamento. Tra l'altro Bologna ha il 60% dei servizi in gestione diretta, contro una media regionale del 27%, a conferma di anni di investimenti nei servizi per anziani.
I servizi di Casa Residenza Anziani che conseguiranno la responsabilità gestionale unitaria il prossimo 31 maggio contano complessivamente 657 posti letto, sui circa 1.400 accreditati a Bologna, e registrano allo stato attuale una retta a carico del cittadino o (in caso di indigenza di questi) del Comune pari a € 52,60 pro capite pro die.
La riorganizzazione di questi servizi costituisce anche l'occasione per una rivisitazione del sistema tariffario: dal 1 giugno si applicano le nuove tariffe che prevedono la diminuzione di 1 euro per persona al giorno (pari a 30 euro al mese) per 512 posti letto, la cui retta utente giornaliera passerà a € 51,60, mentre rimarrà invariata a € 52,60 per gli ospiti di altri 145 posti letto (le due strutture Madre Teresa di Calcutta e Lercaro).
Su tutte le Case Residenze Anziani verrà mantenuto un livello di qualità nei servizi offerti ai cittadini superiore a quello stabilito dall'accreditamento regionale, e di conseguenze le rette, pur calando in gran parte, si manterranno a un livello superiore rispetto allo regionale. Le strutture che mantengono invariata la retta, manterranno al tempo stesso un livello qualitativo di eccellenza, sensibilmente superiore a quello definito dalle norme regionali.
Le tariffe di queste Case Residenze Anziani saranno mantenute invariate anche per il 2015 indipendentemente da eventuali aumenti che dovesse decidere la Regione.