Il Comune di Bologna dice “NO” a immagini volgari, violente o sessiste nelle pubblicità affisse in città. E lo fa con una modifica al "Regolamento per l'applicazione dell'imposta di pubblicità e per l'effettuazione del servizio delle pubbliche affissioni", per promuovere comportamenti corretti tra gli operatori del settore.
Nella seduta di lunedì 17 novembre il Consiglio comunale ha approvato una delibera grazie alla quale nei contratti aventi ad oggetto la gestione di impianti pubblicitari verrà inserita un'apposita clausola che impone al contraente di accettare - e di far accettare agli inserzionisti pubblicitari che utilizzino quell'impianto - il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria e i principi in esso espressi in materia di dignità delle persone; la sottoscrizione di analoga clausola sarà richiesta ai committenti di una pubblica affissione.
Il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria impedisce il ricorso in pubblicità ad affermazioni o rappresentazioni di violenza fisica o morale o tali che, secondo il gusto o la sensibilità dei consumatori, debbano ritenersi indecenti, volgari o ripugnanti. La pubblicità inoltre non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose dei cittadini e deve rispettare la dignità delle persone in tutte le sue forme ed espressioni evitando ogni forma di discriminazione, compresa quella di genere.
Soddisfatta la vicesindaco Silvia Giannini: “Con la modifica del Regolamento abbiamo raggiunto un risultato molto importante: Bologna potrà essere finalmente libera da pubblicità sessiste, che offendono la dignità delle persone. Ringrazio fin da ora gli operatori del settore che vorranno sottoscrivere il Codice di Autodisciplina e insieme a noi promuovere comportamenti e messaggi eticamente e moralmente corretti”.
Il provvedimento vuole promuovere anche in ambito locale l'autodisciplina pubblicitaria quale strumento d'elezione per lo svolgimento di un'attività di promozione pubblicitaria libera e concorrenziale, ma allo stesso tempo rispettosa della sensibilità, delle convinzioni e della dignità delle persone. La sottoscrizione consente un intervento diretto dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) nella gestione di segnalazioni relative ad esposizioni pubblicitarie lesive dei principi sanciti nel Codice di Autodisciplina, a copertura di un vuoto normativo alla luce del quale ad oggi simili esposizioni pubblicitarie - se non abusive - non sono direttamente contestabili dal Comune potendo tutt'al più diventare oggetto di denuncia se e in quanto integrino gli estremi di un reato.
L'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria, di cui fanno parte su base volontaria tutti i grandi operatori del settore, opera in Italia dal 1996 con lo scopo di affermare una comunicazione commerciale sempre più "onesta, veritiera e corretta". Questo avviene attraverso l'applicazione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, che tutti gli operatori si impegnano volontariamente a rispettare.
Nel marzo 2014 ANCI e IAP hanno siglato un Protocollo d'Intesa per attuare forme di collaborazione affinché gli operatori di pubblicità ed i loro utenti adottino modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne o che incitino ad atti di violenza sulle donne, tutelino la dignità della donna, rispettino il principio delle pari opportunità e diffondano valori positivi sulla figura femminile, siano attenti alla rappresentazione dei generi, rispettosi dell'identità di uomini e donne, coerenti con l'evoluzione dei ruoli nella società ed evitino il ricorso a stereotipi di genere.
Il Comune di Bologna condivide questi principi e con la delibera votata in Consiglio comunale si impegna a rispettarli e farli rispettare dagli operatori pubblicitari che utilizzino impianti di proprietà comunale o installati in città.
Alle delibera erano allegati due ordini del giorno. Il primo, presentato dai consiglieri Ferri, Lembi, Critelli (PD), Bugani, Piazza (M5S), Salsi (GrMisto), invita Sindaco e Giunta a promuovere i principi di autodisciplina della comunicazione commerciale in materia di pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità della persona. Il secondo, presentato dai consiglieri Salsi, Lembi, Melega, Ferri, Turci, Pieralisi, invita il Sindaco e la Giunta ad aderire alla Carta di Milano, volta ad un maggior rispetto dell’uso delle immagini dei bambini nella comunicazione mass mediale.