Riqualificazione di scuole, alloggi per l'emergenza abitativa e luoghi da destinare alle associazioni del territorio. E ancora, investimenti in infrastrutture digitali, interventi per il disagio di adolescenti e adulti e nuove piste ciclabili. Procedono a passo spedito gli interventi messi in campo dal Comune di Bologna nell'ambito del Programma Operativo Nazionale plurifondo Città metropolitane 2014-2020 "PON METRO". Dopo la lunga fase di avvio che ha visto la definizione del Sistema di Gestione e Controllo, la delega alle città delle funzioni a esse attribuite in quanto Autorità Urbane e Organismi Intermedi e la definizione delle procedure del programma, nel corso del 2018 il "PON METRO" è entrato nella fase di programmazione operativa e attuazione degli interventi: per la fine di ottobre sarà rendicontato il 92% del target previsto per l'anno 2018. Il target definisce quella serie di obiettivi che il programma si propone di raggiungere e si misura sia attraverso l’avanzamento della spesa sui progetti, sia attraverso indicatori fisici come ad esempio i chilometri di piste ciclabili realizzati o i metri quadrati di edifici restaurati.
Tutte le spese effettuate con il sostegno di questo programma devono essere prima rendicontate, sottoposte ad un controllo di 1° livello e poi certificate da parte dell'Agenzia per la Coesione Territoriale. Le città beneficiarie devono raggiungere un target di spesa puntualmente definito per ciascuna città entro il 31 dicembre 2018. Nel caso di Bologna occorre spendere (e certificare) 4.611.212 euro. Al 15 ottobre il Comune ha elaborato rendiconti amministrativo-finanziari con la previsione di raggiungere il 92% a fine mese. I rendiconti di cui sopra sono in fase di trasmissione all'Agenzia per la Coesione territoriale e quelli già inviati ammontano al 49% del target.
L’assessore alla Cultura e Progetto PON METRO, Matteo Lepore, ha presentato lo stato di avanzamento del Programma con riferimento al raggiungimento dei target 2018 questa mattina, presso l’ex centro di produzione pasti di via Populonia, “uno spazio inutilizzato dal 2010 che grazie ai fondi europei possiamo demolire e ricostruire: nelle prossime settimane partirà un percorso con i cittadini e con le scuole che sono qui a fianco per definirne il progetto e l'utilizzo”, spiega l’assessore.
Complessivamente, da qui al 2021, “investiremo circa 70 milioni di euro di fondi comunali, europei e nazionali sui quartieri e sulle zone periferiche, che nel concreto si traducono ad esempio in 20 nuovi luoghi di aggregazione dedicati alle famiglie, ai giovani, allo sport, alla cultura, in manutenzione delle scuole, come alle Farini-Don Marella al Fossolo, o alle Neri-Marsili a Corticella, dove sono stati cambiati gli infissi – continua Lepore - Dei 70 milioni di euro che investiamo, 19 vengono dal Programma europeo, che stiamo rendicontando: stiamo rispettando la tabella di marcia, entro dicembre avremo già speso quasi 5 milioni, il resto entro il 2021”.
Di seguito alcuni esempi di interventi suddivisi per Asse:
Agenda Digitale (asse 1)
Le azioni sono in fase di progettazione avanzata e stanno entrando nella fase operativa per quanto riguarda in particolare: l’evoluzione dei processi di pagamento secondo il Modello 3 PagoPA definito a livello nazionale; il ridisegno della Rete Civica per la sua estensione alla Città Metropolitana; il ridisegno dei servizi informatici a supporto dei processi di collaborazione attiva e di partecipazione, sperimentati già a partire dal 2017.
Riqualificazione energetica (asse 2) e Infrastrutture per l'inclusione sociale (asse4)
Sono stati già completati gli interventi di sostituzione degli infissi alle scuole d’infanzia Neri-Marsili, infanzia e primaria Don Marella e secondaria Farini.
Sono state ristrutturate le aule didattiche della Fattoria del Pilastro e riqualificato il Bocciodromo Fiorini, già assegnato alla polisportiva Italia Nuova. Tra gli altri interventi da segnalare la demolizione dell’ex centro di produzione pasti di via Populonia, che diventerà un nuovo spazio polivalente.
Mobilità sostenibile (asse 2)
In apertura il cantiere per la riqualificazione della Velostazione.
Inclusione sociale (asse 3 – servizi per l'inclusione sociale)
Disagio abitativo: nel 2017 sono state bandite da ASP le gare relative all'Housing First e alla Transizione abitativa, che vanno ad ampliare e potenziare i servizi già esistenti. Allo stato attuale risultano inserite 77 persone senza dimora provenienti da strada o da strutture di accoglienza notturna con l’impiego di 30 appartamenti. Grazie ai progetti di transizione abitativa sono stati accolti 120 nuclei per un totale di 473 persone di cui 221 minori nel periodo luglio - dicembre 2017 e 46 nuclei per un totale di 217 persone di cui 110 minori nel periodo gennaio- aprile 2018
Disagio adulto. Sono partiti, sempre tramite gara ASP, i laboratori dedicati alla grave emarginazione adulta. Tali attività vanno a potenziare i servizi già esistenti, offrendo nuove modalità di inclusione e attivazione, in un'ottica di sempre maggiore integrazione nel tessuto sociale di persone fragili.
Collaborazione civica e welfare di comunità. Tramite i laboratori di quartiere, in continuità con i processi di collaborazione avviati con il progetto “Collaborare è Bologna”, si è avviato e strutturato un welfare di comunità territoriale, ispirato a principi di partecipazione ed innovazione sociale. In un'ottica di sussidiarietà e prossimità al cittadino, la sede privilegiata per accogliere questo processo è il Quartiere che, in virtù anche della riforma del 2015, assume un ruolo centrale nella relazione con i cittadini e nei processi di attivazione comunitaria. Educazione tecnica e inclusione dei giovani.
Nel luglio 2018 l’Area Educazione, Istruzione e Nuove Generazioni ha pubblicato un bando di gara per selezionare percorsi di innovazione ideati e progettati negli istituti educativi con il supporto di insegnanti, formatori e in collaborazione con tutti i soggetti del territorio. Questi progetti hanno l’obiettivo di creare opportunità formative ed occupazionali tramite il rilancio della cultura tecnica, che funge anche da volano per percorsi di inclusione sociale, tramite la collaborazione tra enti pubblici, scuola e impresa.