EON Reality, insieme al Comune di Bologna, IIS Aldini Valeriani, Fondazione Aldini Valeriani e Fondazione Natalino Corazza, lanciano il primo ecosistema digitale per garantire la continuità dei processi produttivi delle imprese e la continuità dei percorsi formativi nelle scuole attraverso l’utilizzo delle tecnologie immersive 3D, con focus specifici su assistenza da remoto e formazione a distanza. Nasce così il progetto CLASSROOM 3.0, che avrà durata biennale e coinvolgerà progressivamente tutto l’Istituto Aldini Valeriani per innovare la didattica attraverso l’utilizzo della realtà virtuale e della realtà aumentata.
Obiettivo del progetto è creare il primo ecosistema digitale in Italia per costruire un ponte tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro. Il progetto fornirà agli studenti una piattaforma digitale innovativa e avvincente che consenta loro di interagire e impegnarsi con l’argomento di studio, attraverso modalità di digital classroom basate sull’utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale. Allo stesso tempo fornirà all'Istituto Aldini Valeriani uno strumento in più per vincere la sfida della continuità didattica e supportare la business continuity per le imprese Italiane, attraverso la creazione di una serie completa di soluzioni che aiutino le organizzazioni aziendali a ridurre al minimo l'impatto sulla produzione in caso di restrizioni della mobilità e dell’interazione sociale.
“Questa iniziativa è un punto di incontro ideale per collegarsi a reti innovative in tutto il mondo e siamo onorati di partecipare ad un progetto focalizzato sulle filiere del territorio – spiega Nicola Poleschi, Managing Director di EON Reality Italia - L'ausilio di tecnologie abilitanti dell’industria 4.0 come i sistemi di Realtà Aumentata e Realtà Virtuale hanno una forte proposta di valore in molte industrie e il fatto di poter offrire l'accesso alle tecnologie più recenti incide su opportunità di collaborazione significative per sviluppare nuove competenze e creare un ecosistema locale per l'innovazione e la trasformazione economica.”
Soddisfatto l’assessore al Lavoro Marco Lombardo: “Oggi siamo davanti a una sperimentazione innovativa e coraggiosa. Questo progetto era nato prima dell’emergenza COVID-19, da sempre il Comune di Bologna è impegnato per qualificare la formazione professionale e didattica per migliorare l’inserimento lavorativo dei giovani, a partire dalla collaborazione con gli Istituti tecnici e professionali. L’emergenza coronavirus che ci impone di stare a casa ha cambiato tutto e ha chiesto anche a noi di rimodulare il progetto. Lavorare in remoto grazie alla realtà aumentata e virtuale, sia per la produzione che per la didattica, sarà uno dei driver della ricostruzione post coronavirus del presente oltre che del futuro. Arrivare preparati al riavvio delle attività produttive è fondamentale per vincere questa sfida per la competitività del nostro tessuto produttivo, economie e sociale”.
La piattaforma non sostituisce l’esperienza fisica della didattica in aula o in laboratorio, ma rappresenterà una nuova modalità di apprendimento, al fine di garantire un’interazione facile e immediata su contenuti didattici esperienziali e gestualità naturali e intuitive che riproducono fedelmente quanto accade in un ambiente reale, sfruttando un approccio di learning-by-doing. Attraverso la rappresentazione virtuale, gli studenti possono affinare le loro abilità e acquisire competenze avanzate, indipendentemente da dove si trovano e dunque anche in remoto, in caso di sospensione delle attività didattiche in classe. Le applicazioni come queste sono una testimonianza della capacità della realtà virtuale di trasferire la conoscenza in modo efficiente ed efficace, riducendo i rischi e i costi. Questo nuovo paradigma di apprendimento sarà un'aggiunta permanente alle offerte educative e parte dei corsi e programmi dell’Istituto Aldini Valeriani.
“ Si tratta di coinvolgere tutti gli indirizzi del tecnico e del professionale perché la AR e la VR saranno pervasive per tutta l’industria 4.0, paradigma manifatturiero basato sul concetto di “Cyber Physical System”(CPS), poi evoluto in quella che viene definita Cyber-Physical Convergence ossia una continua interazione tra cose, dati, persone e servizi caratterizzata da un processo circolare tra il mondo fisico e il mondo cyber – spiega Salvatore Grillo, dirigente scolastico delle Aldini Valeriani - In tutto questo l’istruzione dovrà avere un ruolo primario per creare le basi conoscitive massive nella gestione di macchine e processi”.
Il progetto consentirà agli insegnanti di avere strumenti più efficaci per favorire la transizione digitale della scuola mentre gli studenti potranno apprendere concetti complessi molto più velocemente durante il corso delle attività, attraverso una rappresentazione delle attività che si troveranno a svolgere negli ambienti di lavoro, una volta che avranno concluso il loro percorso di studi. La realtà aumentata e la realtà virtuale sono infatti potenti mezzi di trasferimento delle conoscenze e consentono ai lavoratori di prendere decisioni corrette sul campo e di risolvere problemi prima che sorgano combinando le capacità dell'uomo e della macchina. Grazie a queste tecnologie i concetti complessi possono essere modellati per facilitare l'apprendimento e portare a una comprensione più veloce rispetto a metodi di insegnamento tradizionali.
Il progetto Aldini farà acquisire le competenze necessarie per avere successo nel creare contenuti di realtà virtuale e aumentata per l'industria e l'istruzione educando le nuove generazioni a un uso razionale e massivo delle tecnologie immersive, migliorando così le opportunità educative e lavorative, formando personale altamente qualificato.
"L'attuale emergenza che stiamo affrontando in Italia e nel resto del mondo a causa della pandemia ci impone di pensare al futuro e di crearlo già da ora senza indugi. Solamente ragazzi competenti e preparati anche nelle tecnologie che abbiamo verificato ora essere indispensabili, ci posizioneranno nella eccellenza di domani. E noi ci crediamo – commenta Valeria Corazza, presidente della Fondazione Natalino Corazza - Per questo contribuiamo fattivamente allo sviluppo della “cittadinanza digitale” e alla promozione dell'empowerment dello studente che informato e preparato diventerà un cittadino consapevole, rispettoso delle libertà altrui e utile a tutta la comunità”.
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