Primo anno di mandato, il sindaco Merola: “Importante e positivo”

“Il bilancio di questo primo anno è importante e positivo: lo dico con onestà e realismo”: è quanto afferma il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, alla vigilia del giro di boa del primo anno del suo secondo mandato amministrativo.

“Bologna ha acquisito in questi anni una nuova centralità, nazionale e internazionale, con una particolare accelerazione proprio in questi mesi. L'arrivo in città della centrale di calcolo del centro Meteo europeo e l'ormai imminente apertura di Fico daranno ulteriore spinta in questa direzione. Lo stesso G7 Ambiente, appena concluso, si inserisce in questo quadro, così come il protocollo turistico siglato con la Cina e i recenti accordi della Fiera a New York. La nostra città è cresciuta nell'economia, nella cultura, nel turismo, ma siamo anche cresciuti nella nostra tradizionale capacità di includere e di essere solidali. E questo secondo mandato segna una fondamentale saldatura tra il cammino fatto dal 2011 e la strada che stiamo percorrendo ora: ringrazio ancora i cittadini di avere dato a Bologna la possibilità di tornare ad avere, finalmente, un sindaco che possa operare nell'arco dei dieci anni. Avevamo intitolato il documento con le linee programmatiche di questo mandato 'Idee e valori per Bologna'. In questo anno abbiamo prodotto idee e dato loro consistenza, abbiamo tenuto alti i valori della nostra città.

Ed esiste un telaio, una struttura innovativa e importante, che abbiamo saputo costruire fin dal mandato precedente e che sostiene il nostro modo di operare. La direzione è forte e chiara: città dello sviluppo sostenibile e inclusiva, ecologica e solidale. Ne è la prova anche la recente firma della Carta di Bologna alla Rocchetta Mattei. Proprio i Laboratori di Quartiere che presentiamo oggi rappresentano una struttura portante di questa architettura. Che si chiama collaborazione. Abbiamo immaginato, realizzato, codificato in un Regolamento i patti di collaborazione con i cittadini. Quel Regolamento – primo in Italia – è stato approvato dal consiglio comunale il 19 maggio 2014. I patti finora firmati con i cittadini sono 330 e andiamo avanti, curiamo la nostra città con la progettazione e la collaborazione concreta dei bolognesi nel campo delle infrastrutture, della manutenzione e del decoro, del welfare e del sociale, della cultura. Poi quel Regolamento lo abbiamo esportato, lo abbiamo regalato a tante città italiane che hanno voluto seguire la direzione in cui Bologna è stata battistrada. A tutt'oggi sono 122 i comuni italiani che hanno adottato i patti di collaborazione sul modello bolognese e altri 69 hanno avviato le procedure per approvare il Regolamento.

Una prassi, quella dei patti di collaborazione, che non ci ha esentati dalla responsabilità delle scelte, soprattutto quelle strategiche come quelle relative alle infrastrutture, a cominciare dalla realizzazione del Passante di Bologna. Un'infrastruttura di trasporto attorno alla quale è nato un percorso di rigenerazione urbana che migliorerà la nostra città, renderà più vivibili i quartieri. Ai cittadini, nei tanti incontri che abbiamo costruito nella fase istruttoria dell'opera, abbiamo chiesto di valutare il progetto realizzato da Autostrade e di indicarci le migliorie. Quelle possibili sono state accolte ed entreranno nella progettazione. Ricordo ancora che tutte le osservazioni presentate dal Comune di Bologna per il progetto del Passante sono state recepite dal documento ministeriale sottoposto ad Autostrade, che ora dovrà farle proprie.

Siamo all'avanguardia anche sul delicato e decisivo fronte dell'occupazione: il Protocollo 'Insieme per il lavoro' siglato a maggio dal Sindaco e dall'Arcivescovo di Bologna, Matteo Maria Zuppi, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni datoriali, d’impresa e dei sindacati (Alleanza delle Cooperative Italiane - Bologna, CNA Bologna, Confartigianato Imprese di Bologna e Imola, Confcommercio ASCOM Bologna, Confesercenti Bologna, Confindustria Emilia Area Centro, Cgil, Cisl e Uil di Bologna), e finanziato per i prossimi anni con quasi 10 milioni derivati da fondi europei e comunali più i 4 destinati dalla Curia, definisce anche in questo campo la capacità innovativa di Bologna: la nostra amministrazione si è impegnata a fondo per arrivarci, allo stesso modo ci stiamo impegnando per dare al Patto rapida attuazione e per cogliere il più presto possibile i primi risultati formativi e occupazionali.

C'è una scelta, tra quelle compiute in questi mesi, alla quale voglio attribuire un particolare valore. Dopo tanti anni abbiamo riportato ai soci pubblici la maggioranza azionaria di BolognaFiere Spa: questo ci riconduce nell'alveo dei grandi quartieri fieristici – tutti a maggioranza pubblica – e ci consente di pilotare con grande determinazione i piani di sviluppo della Fiera, che già all'inizio dell'autunno vedranno un decisivo punto di partenza con il restyling e l'ampliamento dei padiglioni. La governance che deriverà dal nuovo statuto, sarà espressione di questo dinamismo di BolognaFiere, vero asset strategico in grado di garantire alla nostra città un ruolo da protagonista sulla scena internazionale.

Così come è importante un altro capitolo di questo primo anno di mandato: il rapporto sempre più intenso con il presidente del Bologna F.C., Joey Saputo. Con lui e con l'Invimit, la società che ha ricevuto dal governo la gestione delle aree demaniali e delle ex caserme, abbiamo avviato l'iter per la riqualificazione dello stadio e per gli interventi di rigenerazione urbanistica nella zona di Prati di Caprara Ovest. Occorre che il progetto esecutivo per il restyling dello stadio arrivi, come previsto, all'inizio dell'autunno così da poterlo valutare e restare nei tempi della tabella di marcia. Proseguono i lavori che porteranno alla definizione del masterplan dell'ex Staveco, richiesto dal Piano operativo comunale (Poc) “Rigenerazione e patrimoni pubblici”.

Più in generale, attraverso il piano periferie (i 18 milioni che stiamo aspettando dal governo sono in dirittura d'arrivo e l'iter è all'ultimo passaggio formale della Corte dei Conti) abbiamo iniziato a dare concretezza a una serie di interventi di rigenerazione urbana che – oltre a quelli già citati relativi a Passante, Fiera e stadio – andranno a migliorare la vita nei quartieri. Non voglio eludere il problema delle risorse legate al Patto per Bologna, i 110 milioni promessi dal governo. Sabato 17 giugno dovrei incontrare il ministro per la Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, qui a Sasso Marconi: sarà l'occasione per definire i tempi e le modalità di erogazione.

Infine desidero ricordare quanto si sta facendo sul tema della rigenerazione e del recupero della zona universitaria con l'obiettivo di restituirla alla città e renderla nuovamente ritrovo ideale per forme di socialità positive. E’ un modo alternativo alla logica di ordine pubblico con cui è stata affrontata finora l’inaccessibilità e l’insicurezza di questa parte di città. Un'azione coordinata dalla Prefettura e che vede protagonisti il Comune con la sua Polizia Municipale, le altre forze dell'ordine, la Procura e l'Università rappresenta un nuovo metodo di lavoro per il pieno recupero alla vita civile di alcune zone del centro storico da tempo oggetto di degrado, spaccio, abusivismo. In questa logica si inseriscono le iniziative per l'estate nell'area universitaria che vedranno due livelli di intervento. Il Guasto Village, nell'ottica di portare un'occasione di divertimento sano e rispettoso in un luogo oggi di fatto privatizzato dall'illegalità, cui si aggiunge il programma culturale che caratterizzerà le serate in piazza Verdi, via Zamboni e piazza Scaravilli messo a punto da Comune, Università e Teatro Comunale”.

 

Nel corso del primo anno di mandato la giunta ha approvato oltre 300 delibere, con una media di quasi un atto al giorno.
In allegato un resoconto di alcune delle principali azioni svolte.