Lunedì 29 maggio, al Liceo Sabin, avrà luogo “Oltre le barriere” il convegno finale del progetto europeo SGE - Science and Global Education beyond the barriers of learning difficulties dedicato a sviluppare nuovi e più efficaci metodi per insegnare l’ambiente nelle scuole d’Italia e d’Europa.
Come base di lavoro, il kit di attività sviluppato dallo ShowRoom Energia e Ambiente, il centro di alfabetizzazione scientifica su energia e rifiuti del Comune di Bologna.
L’educazione ambientale in classe presenta delle difficoltà: nonostante ci circondi per definizione, l’ambiente e i suoi processi – per esempio il riscaldamento globale - vengono spesso percepiti dagli studenti come distanti dal loro vissuto quotidiano. Il progetto europeo SGE, di cui il Comune di Bologna è partner, ha voluto elaborare una didattica della scienza innovativa e inclusiva per superare queste barriere.
Tre scuole di area europea - in Italia a Bologna, in Polonia a Gdynia e in Turchia a Smirne - si sono confrontate negli ultimi due anni per trovare come parlare in maniera efficace di cambiamento climatico usando contenuti aggiornati e ragionando sulle più moderne metodologie didattiche a disposizione. I docenti delle tre città con l’ausilio di un kit didattico messo a punto dallo ShowRoom Energia e Ambiente (Centro di educazione e informazione su energia e rifiuti del Comune di Bologna), hanno prodotto delle lezioni basate su varie metodiche (flipped classroom, spaced learning, apprendimento attivo con attività hands-on e storytelling) valutate e migliorate ad ogni incontro grazie ad un elaborato sistema di valutazione con lo scopo di sviluppare lezioni in grado di aumentare il fascino delle scienze, rafforzare il legame tra scuola e ruolo attivo nella società, includendo gli alunni con bisogni educativi speciali (BES).
L’incontro del 29 maggio farà il punto sulla questione. Introdotto da un role-game didattico ideato da Veronica Caciagli, già fondatrice dell’Italian Climate Network, sui processi negoziali delle COP (i summit internazionali sui cambiamenti climatici), la giornata si svilupperà con 4 workshop per insegnanti.
Il primo, curato da Silvia Faggioli dell’ADI (Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani), verte su come affrontare i temi scientifici e ambientali con gli studenti con bisogni educativi speciali.
Il secondo, condotto da Paola Perucchini (Università Roma Tre), è centrato su come valutare la qualità dell’insegnamento dei temi ambientali.
Il terzo workshop, con Romina Papa di ADI, è dedicato alla flipped classroom, metodo didattico capovolge il tradizionale paradigma di apprendimento per rendere il tempo-scuola più produttivo, mentre il quarto incontro, condotto da Matteo Pompili (Tecnoscienza) espone le attività prodotte dallo ShowRoom Energia e Ambiente, fondate sul metodo didattico che da più di 10 anni ha formato le scuole bolognesi alle tematiche ambientali, basato su manualità (hands-on), storytelling scientifico e approccio ludico (gamification).