Dopo 10 anni di esperienza con la metodologia ecoBudget, il Bilancio ambientale è diventato uno strumento raffinato, "un cruscotto dal quale valutare le politiche pubbliche e pesare le azioni rivolte al miglioramento ambientale", spiega Patrizia Gabellini, assessore all'Ambiente, nel presentare il Bilancio preventivo 2014 che si allinea per la prima volta al Bilancio economico appena approvato. E' uno strumento volontario, di cui l'amministrazione si è dotata in via sperimentale nel 2003, nato per garantire trasparenza sulla gestione delle risorse naturali e ambientali e che approderà presto in Consiglio comunale.
Il Bilancio ambientale si occupa di monitorare come il Comune raggiunge gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale ed europea su qualità dell'aria, rifiuti, clima acustico e consumi d'acqua. L'obiettivo più ambizioso del mandato è di arrivare al 50% di raccolta differenziata e gli sforzi si concentrano sul centro storico dove, dopo il porta a porta su carta, cartone e plastica, si procede con le nuove isole interrate, e su tutta l'area urbana, dove saranno installate sui cassonetti le calotte per limitare i volumi di indifferenziata.
Negli ultimi anni, il Bilancio affronta e include sempre più questioni ambientali per le quali non sono ancora fissati target, e in alcuni casi neanche una modalità univoca di misura, ma che trovano spazio fra le priorità di intervento del mandato amministrativo. Ne sono esempi la riduzione del consumo di suolo, che si ottiene privilegiando la rigenerazione urbana di aree dismesse rispetto alla urbanizzazione di aree agricole, con strumenti quali il POC per la qualificazione diffusa; la riforestazione urbana, con 1.300 alberi in più nel 2014, grazie al progetto Gaia, 1.500 nel 2016; il piano di smaltimento dell'amianto, che dopo il censimento con foto aeree di 1624 edifici a rischio, per un totale di 474.000 metri quadrati di coperture, è pronto per coordinare a livello comunale le bonifiche, dopo la prossima approvazione in Consiglio.
A questi interventi di eccellenza si affianca, sul fronte del risparmio energetico, il PAES (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile), che nell'autunno farà il punto sulle 79 azioni avviate in città per raggiungere l'obiettivo europeo del pacchetto 20-20-20 (+20% di risparmio, +20% di rinnovabili, -20% di gas serra entro il 2020), a dimostrazione di una capacità di agire localmente e pensare globalmente: "perché le azioni locali - dice ancora Gabellini- danno un beneficio immediato sulla qualità della vita, ma per ridurre l'inquinamento occorrono misure su scala ampia, come ad esempio l'accordo in corso di stipula tra Regione Emilia-Romagna e regioni della pianura padana, che risulta una delle aree a maggiore concentrazione d'inquinamento d'Europa assieme alla Ruhr tedesca".