Grande partecipazione per il presidio pubblico promosso dal Consiglio comunale di Bologna per mantenere altra l'attenzione sulle vicende di Meriam Yehya Ibrahim, sudanese di 27 anni che è stata condannata a morte da un tribunale di Khartum per apostasia, e le 276 studentesse nigeriane rapite dal gruppo terroristico Boko Haram.
L'appuntamento di lunedì 16 giugno, in piazza Nettuno, ha visto la partecipazione di rappresentanti del Centro Amilcar Cabral, del Centro Interculturale Zonarelli, del Centro delle Donne e delle associazioni nigeriane di Bologna Owerri Provincial Union, Egbe Omo Yoruba Emilia-Romagna, Nzuko Ndi Igbo, El Ihsan, Bini United Association.
Sono intervenuti don Giovanni Nicolinie Karin Pallaver, ricercatrice dell'Università di Bologna, docente di Storia e Istituzioni dell'Africa, ed i rappresentanti della Comunità Nigeriana di Bologna.
Ha concluso il presidio il Sindaco Virginio Merola, che ha invitato tutta la comunità bolognese a non fare cadere nell'indifferenza ciò che sta accadendo in Sudan e in Nigeria, ed a tenere alta l'attenzione per non ripetere gli errori del passato.
La Presidente del Consiglio comunale di Bologna, Simona Lembi, ha ricordato l'impegno del Consiglio su questi temi con l'approvazione all'unanimità di due ordini del giorno a sostegno delle donne coinvolte in questi episodi, e con l'esposizione sulla facciata di Palazzo d’Accursio di due stendardi per chiedere la liberazione di Meriam e delle 276 studentesse nigeriane.