Dal 30 maggio MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna presenta Nature Calls, la prima personale in Italia e all'interno di un'istituzione museale di Nick van Woert, una delle voci più originali dell'arte contemporanea statunitense che si autodefinisce un "pittore di paesaggi".
La mostra, curata da Gianfranco Maraniello, rende visibili al pubblico 33 opere rappresentative del lavoro di van Woert e delle sue principali tematiche di ricerca. La semantica dei materiali è, per esempio, convinzione da cui scaturiscono veri e propri paesaggi in plexiglass, composti da parallelepipedi sovrapposti ed espositori carichi di oggetti di uso quotidiano, mentre l'interesse per la figura di Unabomber (Ted Kaczynski) e per i movimenti ecologisti militanti ispirano complesse installazioni, costituite da ibride classificazioni di strumenti da lavoro e armi da cattura e da rivisitazioni di oggetti antichi intese nell'ottica della trasmissione di saperi, ma anche della ricerca di potenziali tecniche per il sabotaggio dell'ordine mondiale.
La visonarietà di questo giovane artista, appena trentacinquenne, costruisce il suo universo mitologico attorno agli elementi di una realtà priva di certezze, di un presente contraddittorio da cui emergono magmatiche e disorganizzate forme di rocce fatte di uretano e fibra di vetro, strani attrezzi ginnici e statue dalle forme classiche che alludono a un progetto di metamorfosi dell'uomo e all'interazione tra natura e genere umano.
Tra la sala delle ciminiere di MAMbo e i più piccoli spazi ad essa adiacenti si snoda questa singolare esposizione, con le sue raccolte di materiali eterogenee e colorate, gli oggetti metallici o inventati, le classificazioni di strumenti e le sculture. Sono questi i paesaggi di Nick van Woert, simboli di un quotidiano imprevedibile e della lotta tra movimenti naturali e paradigmi culturali. Potete vederli per tutta l'estate, fino al 7 settembre, nell'ambito di bè bolognestate 2014.