"Chi è senza errore sbagli la prima pietra", con questa frase le ideatrici Clelia Sedda, Monica Dematté e Alessandra Berardi sintetizzano l'idea alla base dell'Error day, una giornata dell'errore che, sempre per errore, dura tre giorni, dal 28 febbraio al 2 marzo, per ricordarci che è spesso dagli errori che nascono le innovazioni.
Abbagli, sbagli, disguidi, equivoci, omissioni, falli, fallimenti, inesattezze, difetti, malintesi, sviste, lacune, strafalcioni, cantonate, insuccessi e cadute (di gusto e di ginocchia): ecco il comune denominatore dell’umanità... l’errore! È lui, l’elemento universale nella storia e nella geografia. Spesso funziona da scarto creativo e diventa l’eccezione inaspettata che chiarisce la regola, aprendo nuove possibilità. È tragico, ma in alcuni casi molto divertente.
Parole, musica, arti visive, visite guidate, filosofia, ironia, riflessioni, inflessioni, flessioni: per errare in tutti i modi.
Una pagina facebook invita chiunque a contribuire con foto e testi sul tema. Gli iscritti sono già oltre 1200, i contributi tantissimi: spopolano gli svarioni e i messaggi paradossali catturati su cartelloni, segnali stradali, affissioni, scritte sui muri, titoli di giornali; le immagini kitsch delle copertine dei 45 giri di sconosciuti cantanti del passato; le riflessioni aforistiche e comiche a tema.
La tre giorni è patrocinata dal Comune e ospitata da Cineteca e Accademia di Belle Arti.