Da giovedì 20 febbraio è aperto in via Rimesse 1/13 lo Sportello sociale unico, nato dalla riorganizzazione degli sportelli sociali dei quartieri San Donato e San Vitale.
"Siamo molto contenti che finalmente si concluda un progetto pilota molto importante per il lavoro di comunità - afferma la presidente del quartiere San Vitale, Milena Naldi - un progetto che nasce e che è stato realizzato grazie al confronto e al contributo di tutti gli operatori e che riqualificherà l'area dell'ex URP di via Rimesse, con un importante servizio per tutta la comunità".
"La creazione dello sportello sociale unificato si colloca nel contesto più generale della riorganizzazione sperimentale dei servizi sociali territoriali di San Donato e San Vitale, costruita attorno alle esigenze dei cittadini - commenta il presidente del quartiere San Donato, Simone Borsari - La sede di via Rimesse è situata geograficamente al centro dei due Quartieri ed è agevolmente raggiungibile. La creazione del nuovo sportello sociale unificato peraltro non lascia sguarniti i presidi dei servizi sociali nei rispettivi territori: per quanto riguarda San Donato, vengono comunque mantenuti gli odierni presidi al Pilastro per i minori e in piazza Spadolini per adulti e anziani".
Lo sportello sociale unico dei due quartieri, che sarà aperto il martedì e il giovedì dalle 8.15 alle 17.30 con 3 postazioni (1 open e 2 in uffici) e 5 addetti dedicati al ricevimento dei cittadini e ad attività amministrative di supporto, darà informazione e orientamento sulle opportunità della rete dei Servizi pubblici e del privato sociale, attiverà prestazioni non richiedenti valutazione (bonus utenze, esenzione ticket, contributi previsti da leggi regionali per la disabilità, contributi vacanze e altro); invierà al Servizio Sociale di competenza nei casi in cui sia necessaria una specifica valutazione professionale (area accoglienza, area tutela minori e sostegno genitorialità, area disagio adulto e neo maggiorenni, area non autosufficienza).
Alla base della riorganizzazione il “Pool Lavoro di Comunità”, composto da operatori delle varie aree e servizi, che si relaziona continuamente con il territorio, le altre figure professionali e le aree stesse, in un processo continuo di scambio e sensibilizzazione, per condividere la lettura dei bisogni, individuare le priorità su cui intervenire e attivare una progettazione comune e corresponsabile delle risposte. In questo modo, lo sportello, primo punto di accoglienza, fungerà da volano, operando in stretta connessione con le altre aree del Servizio sociale territoriale che sarà impostato in modo da lavorare con la comunità sviluppando le reti sociali.