Dal 1993 ha messo alla prova artisti come Pirro Cuniberti, Emanuele Luzzati, Jean-Michel Folon, Emilio Tadini, Sissi, Cuoghi&Corsello, Francesca Ghermandi, Ericailcane, Marco Dugo. In anni più recenti è stato rappresentato dall'Annaffiatoio del duo To/Let, dall'Ussaro di Andrea Bruno, dalla Scimmia Meccanica del duo Petri/Paselli.
Il Vecchione bruciato in Piazza ha sempre raccontato le paure e le speranze di Bologna, che fossero interpretate dallo sguardo degli artisti che la attraversano oppure raccolte in un rito collettivo esteso anche alla sua costruzione, come nel laboratorio partecipato di Cantieri Meticci degli ultimi due anni.
La tradizione del Vecchione accompagna Bologna da quasi un secolo e nell’attesa di tornare a bruciarlo in Piazza, per questa fine anno 2020 che ci obbliga al distanziamento, l’Amministrazione comunale chiede ai cittadini bolognesi di spulciare tra i ricordi e inviare una email con foto dei Vecchioni degli anni passati.
La chiamata pubblica "Vecchi Vecchioni", ideata dal Dipartimento Cultura è aperta da mercoledì 9 dicembre, fino a mercoledì 16 dicembre.
Come partecipare:
- Iviare una mail a cultura@comune.bologna.it allegando uno o più file jpg (foto digitali o scansioni) e specificando nell’oggetto “Call Vecchi Vecchioni”.
- Nel messaggio della mail va indicata la data della foto e una breve didascalia con crediti fotografici (nome dell'autore o altri crediti del proprietario dell'immagine) insieme a eventuali notizie sul Vecchione ritratto e ricordi particolari, anche personali, di quella edizione.
- Con l’invio delle foto si autorizza il Comune a utilizzare e divulgare i materiali raccolti attraverso i canali di comunicazione istituzionale.
- Le foto inviate saranno conservate negli archivi del Dipartimento Cultura e potranno essere utilizzate per attività di comunicazione istituzionale.
- La foto migliore tra quelle ricevute sarà premiata con un bozzetto d’autore autografato della campagna di comunicazione del Capodanno 2020-2021 alla quale l'Amministrazione sta lavorando e di cui presenterà il progetto nei prossimi giorni.
Parallelamente alla chiamata indirizzata ai cittadini, il Comune ha esteso le ricerche sui Vecchioni anche ad altri enti e istituzioni cittadine, recuperando immagini preziose dagli archivi di Cineteca, Genus Bononiae, Biblioteca dell’Archiginnasio e Home Movies. Il materiale raccolto è consultabile sul sito del Dipartimento Cultura.
La call “Vecchi Vecchioni” è un invito ad aprire i cassetti, a sfogliare gli album di famiglia, a rovistare tra le vecchie scatole di metallo in soffitta o in cantina oppure a cercare tra i tanti file del proprio computer per condividere con la città il ricordo di una tradizione amata. È rivolta a tutti, in una ricerca nel passato che può unire più generazioni tra i ricordi dei nonni e le abilità digitali dei nipoti. Non si tratta solo di un’operazione di condivisione di memorie che diventano collettive, le immagini dei Vecchi Vecchioni potranno aiutarci a esorcizzare le fatiche del presente, conservando il significato scaramantico del rogo del Vecchione.