Carlo Flamigni è scomparso domenica 5 luglio 2020 a Forlì dove era nato il 4 febbraio del 1933.
Professore ordinario di ginecologia e ostetricia dell’Università di Bologna, è stato componente per ben 18 anni del comitato nazionale per la Bioetica. Grande sostenitore dei diritti delle donne e della laicità delle istituzioni e della politica, siede in Consiglio comunale dal 1990 al 2004 ed è il primo presidente del Consiglio comunale di Bologna (dal 1995 al 1999), figura istituita a seguito dell’elezione diretta del Sindaco. In questo ruolo, si conferma un innovatore e promuove tra l’altro un forum sui diritti dell’infanzia. Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, divulgative, nonché di romanzi.
Lunedì 6 luglio 2020, in apertura della seduta del Consiglio comunale, il Sindaco di Bologna Virginio Merola ha voluto ricordare la figura di Carlo Flamigni. L'aula si è poi raccolta in un minuto di silenzio.
Il ricordo del Sindaco Virginio Merola:
" 'Niente è per sempre e le battaglie per i diritti non si esauriscono mai, soprattutto quando sono stati ottenuti': un insegnamento importante della vita e delle opere del professor Carlo Flamigni. Questa è la lezione che ci lascia un grande medico, un ginecologo di fama mondiale, un professore universitario in un ateneo dove si è sempre mosso libero, non senza difficoltà. Una persona che ha onorato la nostra città dove ha lavorato a lungo e la nostra istituzione: il Comune. Consigliere comunale per 14 anni, il primo presidente del Consiglio comunale dopo la nuova legge per l’elezione diretta del sindaco. Un ruolo che, come ha fatto sempre, ha svolto portando innovazione e aria fresca, promuovendo ad esempio un forum sui diritti dell’infanzia.
Mi piace ricordare qui un passaggio tratto da un recente libro di Bianca Berlinguer dedicato a Marcella Di Folco, la nostra prima consigliera comunale transessuale. Nel libro Marcella ricorda: '... il professor Carlo Flamigni, famosissimo ginecologo e rigorosissimo laico, al termine del mio mandato di consigliera mi disse che gli dispiaceva tanto e mi raccontò di aver conservato i miei discorsi perché li considerava materiale preziosissimo, che aveva dato un qualcosa in più a quell’assemblea'. Da parte mia, ritengo impossibile non essere d’accordo con lui.
Quando una vita è così ricca sono tanti gli attestati di stima che arrivano nel momento dell’addio. Credo che al professor Flamigni quelli che avrebbero fatto più piacere sono i tanti, in queste ore, che arrivano dalle donne che lui ha seguito e con cui ha lavorato; esemplificativa una foto pubblicata questa mattina da un quotidiano che lo ritrae al centro di un equipe in gran parte femminile.
Delle donne il professor Flamigni è stato un grande alleato e, la sua preoccupazione per la perdita dei diritti acquisiti, deve coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore la libertà femminile che è poi l’indice dello stato di salute di una società. Il rigore con cui Flamigni ha promosso la libertà della procreazione va tenuto ben presente e ci deve aiutare nei momenti, e ci sono, in cui questa viene messa in discussione.
Sono certo che è questo che il professor Flamigni, medico fino all’ultimo giorno come ci ha ricordato la moglie Marina, avrebbe più a cuore.
Alla moglie e ai figli Cristina e Carloandrea arrivi l’abbraccio forte di questa città e di questo Consiglio comunale".