Il 30 gennaio 2020, in seguito alla segnalazione da parte della Cina (31 dicembre 2019) di un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota (poi identificata come un nuovo coronavirus Sars-CoV-2) nella città di Wuhan, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale l'epidemia di coronavirus in Cina. Già dal 22 gennaio in Italia erano stati presi provvedimenti ispirati al principio di precauzione: il 31 gennaio, dopo la dichiarazione da parte dell'Oms, il Governo italiano, tenuto conto del carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia, ha proclamato lo stato di emergenza e messo in atto le prime misure contenimento del contagio.
Dall'istituzione del gruppo di lavoro del Comune di Bologna (22 febbraio 2020) fino al Dpcm dell'8 marzo, ecco cosa è successo a Bologna, in ordine cronologico inverso.
Leggi gli ultimi aggiornamenti in tempo reale.
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Venerdì 13 marzo 2020
Con un'ordinanza valida dal 13 marzo è consentita la sosta gratuita ai residenti nelle aree a rapida rotazione. Fino alla fine dell’emergenza sanitaria, viene sospeso il pagamento della sosta a favore di:
- residenti nel centro storico nelle aree a rapida rotazione che si trovano nel centro storico
- residenti nella corona semicentrale e periferica nelle aree a rapida rotazione che si trovano nella Corona semicentrale e periferica.
Lunedì 9 marzo 2020
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha firmato un’ordinanza che contiene misure a tutela della salute pubblica mirate al contenimento del contagio da coronavirus, in aggiunta a quelle assunte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm 8 marzo 2020) e dalla Regione Emilia-Romagna (ordinanza 8 marzo 2020 file .pdf). Le misure contenute nell’ordinanza del Sindaco sono in vigore da martedì 10 marzo a venerdì 3 aprile compresi. La decisione è stata presa dal Sindaco considerato che in città sono stati rilevati numerosi casi di positività al Covid-19 e che Bologna è prossima alle zone dichiarate di maggior contagio e che rientrano nelle misure più restrittive del Dpcm 8 marzo 2020. Inoltre, nonostante le prescrizioni in vigore, si verificano numerosi fenomeni di assembramento per la consumazione di alimenti e bevande fino a tarda notte e non solo all’interno dei locali ma anche all’aperto, senza rispettare la distanza di sicurezza tra le persone.
Ecco le misure contenute nell’ordinanza in vigore da martedì 10 marzo a venerdì 3 aprile compresi:
bar e ristoranti dovranno chiudere al pubblico dalle 18 alle 6. I gestori sono obbligati, negli orari di apertura, a far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. Possibile la consegna a domicilio assicurando congrue misure di sicurezza;
è vietato svolgere attività di commercio su area pubblica nei mercati previsti dal Piano delle Aree approvato dal Consiglio comunale nel 2016, compresi i mercati agricoli e quelli sperimentali: non è infatti possibile in questi casi garantire le necessarie condizioni di sicurezza per la salvaguardia della salute pubblica. Sono esclusi dal provvedimento, quindi si possono svolgere nel rispetto del Dpcm 8 marzo 2020, i mercati rionali e il mercato cittadino diffuso A;
è sospesa l’attività degli artisti di strada, che normalmente attira gruppi di persone in modalità tali da non rendere possibile garantire la distanza di sicurezza.
L’ordinanza impone poi a tutti gli altri gestori di esercizi commerciali di adottare misure organizzative tali da garantire un accesso contingentato o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, rispettando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. L’ordinanza raccomanda poi il rigoroso rispetto delle disposizioni relative al divieto di assembramento nelle strade, nelle piazze, nei parchi, nonché il rispetto delle disposizioni contenute nel regolamento di Polizia Urbana per la salvaguardia della salute pubblica. Chi contravviene all’ordinanza rischia una denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.
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Il Sindaco di Bologna Virginio Merola all'inizio della seduta di lunedì 9 marzo ha aggiornato il Consiglio comunale sulle azioni di prevenzione e contenimento del coronavirus.
"Le misure per contenere il coronavirus - ricorda il Sindaco Merola - si fanno ancora più strette attraverso il Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri dell’8 marzo 2020 al quale si aggiunge un’ordinanza della nostra Regione. Tra le principali misure in vigore: quarantena per chi risulta positivo al virus, sospensione dei servizi educativi per l’infanzia, delle attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado fino al 15 marzo, oltre che qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa. Stop all’attività di palestre, piscine, centri sportivi e centri diurni e chiusura al pubblico dei luoghi della cultura musei e biblioteche, cinema e teatri fino al 3 aprile. Chiusi pub, scuole di ballo, sale giochi e discoteche. Permessi invece gli spostamenti per ragioni di lavoro.
Per quanto riguarda bar e ristoranti ho deciso di applicare le seguenti misure finalizzate al contenimento del contagio del coronavirus: a partire da domani, martedì 10 marzo e fino al 3 aprile compreso, si dispone la chiusura dei bar e delle attività di ristorazione dalle ore 18 alle ore 6. La sospensione dei mercati alimentari e non alimentari con svolgimento periodico. Con questa decisione vengono vietati gli assembramenti negli spazi pubblici, siano essi piazze, strade o parchi. Si dispone inoltre la sospensione delle attività degli artisti di strada. Per contenere il contagio devono diminuire i contatti sociali. Il virus viaggia con le persone. Dunque la priorità assoluta è ridurre i contatti sociali tra le persone. Questa è la migliore reazione al panico: applicare ognuno le misure previste".
Leggi l'intervento integrale del Sindaco.
Guarda il video.
Scarica l'ordinanza del Sindaco del 9 marzo 2020 (file .pdf)
Domenica 8 marzo 2020
Le misure per contenere la diffusione del coronavirus si fanno ancora più strette attraverso il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 al quale si aggiunge un'ordinanza della Regione Emilia-Romagna. Ecco le principali misure in vigore fino al 3 aprile a Bologna.
- Salute, quarantena e isolamento
Chi è sottoposto alla misura della quarantena e chi risulta positivo al virus ha il divieto assoluto di muoversi dalla propria abitazione o dimora. A questo si aggiunge per tutta l'Emilia-Romagna, per effetto dell'ordinanza firmata dal Presidente Stefano Bonaccini, la forte raccomandazione a restare in casa, limitare al massimo le relazioni sociali e contattare il proprio medico curante a chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5°C.
- Scuole
Il Dpcm 8 marzo 2020 conferma per Bologna fino al 15 marzo la sospensione dei servizi educativi per l'infanzia, le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, di corsi professionali anche regionali, master, università per anziani e corsi svolti dalle scuole guida. Resta confermata la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.
Rispetto al Dpcm precedente, "al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa". Pertanto a Bologna fino al 15 marzo resteranno chiusi i centri socioeducativi, i Centri Anni Verdi e i centri di aggregazione per adolescenti e preadolescenti.
Fino al 15 marzo sono sospesi i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
- Stop all'attività di palestre, piscine, centri sportivi, centri diurni
L'ordinanza della Regione rende omogenea per tutto il territorio dell'Emilia-Romagna una misura che il Dpcm prevedeva solo per la Lombardia e le 14 province in isolamento, e cioè la sospensione fino al 3 aprile 2020 delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi. Per prevenire in maniera più efficace il rischio di contagio nelle fasce più fragili delle comunità, la Regione ha deciso di sospendere anche l'attività dei centri semiresidenziali per anziani e per disabili (centri diurni) e dei centri socio-occupazionali per disabili. Dove possibile saranno incentivati percorsi di domiciliarità.
- Chiusi al pubblico i luoghi della cultura
Nel rispetto del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) 8 marzo 2020, fino al 3 aprile è sospesa l'apertura dei musei e biblioteche e di tutti gli altri luoghi della cultura (archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali). Chiuse dunque al pubblico tutte le sedi dell'Istituzione Bologna Musei e dell'Istituzione Biblioteche.
Stop alle visite anche alla Torre degli Asinelli.
Bologna Welcome - Leggi tutte le informazioni per i turisti
- Stop a cinema e teatri
Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. Da rimandare a date successive al 3 aprile tutti i convegni e i congressi.
- Chiusi pub, scuole di ballo, sale giochi, discoteche
Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, con sanzione della sospensione dell'attività in caso di violazione.
- Ristoranti, bar e negozi: aperti ma va rispettato il metro di distanza
Lo svolgimento delle attività di ristorazione e bar è consentito ma con l’obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Negli esercizi commerciali diversi da ristorazione e bar, all’aperto e al chiuso, è fortemente raccomandato che il gestore garantisca l'adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori.
- Spostarsi per ragioni di lavoro
Una delle misure più incisive del Dpcm 8 marzo 2020 è quella di evitare gli spostamenti di persone nelle aree oggetto delle misure più stringenti (fra cui le cinque province emiliano-romagnole Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Rimini), limitandoli a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Il Governo ha chiarito che non esistono restrizioni per la mobilità dei lavoratori e delle merci né all’interno del Paese né tra il nostro Paese e gli altri. Dunque, chi deve spostarsi per ragioni di lavoro, anche fra le province e all’interno di esse, lo può fare. È quindi garantito il diritto a lavorare per chi è in buona salute, non presenta sintomi né debba rispettare il periodo di quarantena. Con l’avvertenza che si tratti sempre di spostamenti per ragioni di lavoro o di necessità. A questo proposito è stata diffusa una direttiva del Ministero dell'Interno che contiene le modalità per spostarsi in caso di necessità.
Sabato 7 marzo 2020
Il Comune di Bologna, attraverso la Polizia Locale, intensifica i controlli ai pubblici esercizi per verificare il rispetto delle misure di contenimento della diffusione del coronavirus e la normativa vigente. I controlli sono già in corso e verranno incrementati sia da parte della Polizia Locale che dalle altre forze di polizia, su invito della Prefettura di Bologna. Gli agenti della Polizia Locale verificheranno il rispetto del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 4 marzo 2020 e, come avviene sempre, della normativa vigente.
"Voglio richiamare le associazioni di categoria e i gestori al rispetto delle norme in vigore - afferma il Sindaco Virginio Merola - e se le norme per evitare l'affollamento nei locali non verranno rispettate, oltre alla sanzione penale verranno presi provvedimenti che possono arrivare fino alla sospensione della licenza. Ribadisco con forza la raccomandazione a tutte le cittadine e ai tutti i cittadini di osservare le precauzioni per contenere la diffusione del contagio: gli assembramenti fuori dai locali devono essere evitati, dobbiamo tutti tenere un comportamento responsabile per preservare gli altri e noi stessi. Non è il momento di rischiare ma di agire con il senso di responsabilità che da sempre contraddistingue la nostra comunità: se tutti rispettiamo le regole saremo in grado di superare meglio e più rapidamente questa emergenza".
Venerdì 6 marzo 2020
Da martedì 10 marzo parte il Piano Mais (Monitoraggio Anziani in Solitudine) per 2.500 anziani, di età superiore a 75 anni e in condizioni di fragilità che riceveranno assistenza telefonica sul modello utilizzato in genere durante le ondate di calore. I cittadini anziani fragili sono particolarmente a rischio e per questa ragione il Comune di Bologna ha deciso insieme all’Azienda Usl e in collaborazione con Lepida di attivare questa forma di monitoraggio telefonico anche per fornire informazioni sulle precauzioni da adottare nella vita quotidiana per evitare la diffusione del contagio e prevenire eventuali bisogni. I 2.500 over 75 in condizioni di fragilità si aggiungono agli oltre 6.000 anziani già in carico ai servizi sociali del Comune per i quali viene garantita l’assistenza con le modalità ordinarie.
La decisione di utilizzare il modello del Piano Mais anche in questo momento di emergenza determinata dal coronavirus è stata presa durante un incontro che si è tenuto a Palazzo d’Accursio con gli assessori alla sanità e al commercio, Giuliano Barigazzi e Alberto Aitini, il direttore generale del Comune di Bologna Valerio Montalto e il direttore del Distretto Città di Bologna dell’Azienda Usl, Fausto Trevisani. Il lavoro a Palazzo d’Accursio prosegue per costruire una rete che coinvolga anche i soggetti economici privati – associazioni di categoria, grande distribuzione e farmacie – per la consegna di prodotti a domicilio agli anziani fragili più a rischio in questo momento di emergenza sanitaria.
“Gli anziani fragili sono la parte della nostra comunità che in questo momento dobbiamo tutelare di più – afferma l’assessore alla sanità, Giuliano Barigazzi – e lo facciamo con gli strumenti da sempre in campo attraverso i nostri servizi sociali che potenziamo con un monitoraggio telefonico ancora più puntuale. Voglio ribadire l’invito contenuto nell’ultimo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri: raccomandiamo alle persone anziane, soprattutto alle più fragili, di non uscire dalla propria abitazione se non in caso di stretta necessità ed evitando comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza tra le persone di almeno un metro. L’obiettivo di tutti noi in questo momento è di rallentare il più possibile la diffusione del coronavirus tutelando prima di tutto le persone più fragili”.
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Il Comune di Bologna sosterrà la continuità educativa e il diritto allo studio degli alunni con disabilità anche nei giorni di sospensione dell’attività scolastica a causa dell’emergenza coronavirus. Nel rispetto del Dpcm 4 marzo 2020, che contempla forme di istruzione a distanza per tutti gli studenti e raccomanda particolare riguardo rispetto alle modalità rivolte agli studenti con disabilità, l’Amministrazione comunale si sta attivando con le scuole della città per valutare interventi di diritto allo studio presso il domicilio degli alunni per rispondere alle esigenze di ragazzi e famiglie.
Coerentemente con l'accordo di programma sull'inclusione scolastica degli studenti con disabilità, gli interventi saranno messi in campo nell'ambito del Piano educativo individualizzato degli alunni in condizioni di particolari gravità, non in grado di usufruire dell’attività di formazione a distanza. L’interruzione delle attività scolastiche, nei fatti, causa a questi alunni ulteriori difficoltà e svantaggi.
L'impegno dell’Amministrazione comunale, ribadito anche dagli assessori Susanna Zaccaria (educazione e scuola) e Marco Lombardo (lavoro e accessibilità) durante un incontro con alcune associazioni di familiari di alunni disabili (Angsa, Cufo e Passo-passo), è rivolto a porre in essere interventi educativi fuori dallo spazio scolastico, in stretta collaborazione con le scuole. Questo tipo di interventi è previsto dal contratto vigente con le cooperative sociali che erogano il servizio di integrazione scolastica, in quanto il personale educativo impiegato è titolato a effettuare anche attività domiciliari, in presenza dei familiari, nell'ambito dei singoli progetti scolastici che vengono attivati.
Il Comune di Bologna prenderà contatto con le scuole per organizzare la realizzazione degli interventi. Saranno quindi contattate le famiglie per elaborare un calendario di attività che sarà formalizzato con un accordo condiviso anche dai referenti dell'Ausl.
Giovedì 5 marzo 2020
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato un nuovo decreto (Dpcm 4 marzo 2020) sulle misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus. Il provvedimento è stato assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico nazionale e uniforma il quadro degli interventi sull'intero territorio nazionale.
Ecco le principali misure:
Scuola
Prosegue fino al 15 marzo la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole dei ministeri dell’interno e della difesa.
Viaggi d’istruzione
Restano sospese fino al 15 marzo le gite scolastiche, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche.
Il decreto aggiorna anche le misure igienico-sanitarie a cui tutti devono attenersi:
- lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani
- evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- evitare abbracci e strette di mano
- mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro
- igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie)
- evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva
- non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
- coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
- non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
- pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
- usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.
Le raccomandazioni per anziani, malati cronici e immunodepressi
Il Dpcm raccomanda alle persone anziane, affette da patologie croniche o con multimorbilità o immunodepresse di evitare di uscire di casa se non strettamente necessario e di evitare di frequentare luoghi affollati dove non è possibile mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro.
A che cosa servono le misure di distanziamento sociale?
L'Istituto superiore di sanità (Iss) sottolinea che queste misure di distanziamento sociale servono a "evitare una grande ondata epidemica, con un picco di casi concentrata in un breve periodo di tempo iniziale che è lo scenario peggiore durante un'epidemia per la sua difficoltà di gestione". "Nel caso del coronavirus dobbiamo tenere conto, inoltre, che l'Italia ha una popolazione anziana, peraltro molto più anziana di quella cinese, e bisogna proteggerla il più possibile da contagi. Le misure indicate dalle autorità quindi vanno seguite nella loro totalità".
Scarica il Dpcm 4 marzo 2020 (file.pdf)
Leggi la spiegazione dell'Istituto Superiore di Sanità.
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Matrimoni nella Sala Rossa di Palazzo d'Accursio
Nel rispetto del Dpcm 4 marzo 2020 che elenca le misure per contenere la diffusione del coronavirus, il Comune di Bologna informa che l'accesso all'area riservata al pubblico della Sala Rossa di Palazzo d'Accursio, dove si svolgono i matrimoni e le unioni civili, sarà consentito a un numero massimo di 15 persone.
Mercoledì 4 marzo 2020
"Rinviare un abbraccio significa volersi bene: debellare il virus è un obiettivo che in gran parte dipende da noi, dobbiamo tutte e tutti seguire le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità nei nostri comportamenti quotidiani": è il videomessaggio del Sindaco Virginio Merola alle cittadine e ai cittadini di Bologna.
Guarda il videomessaggio del Sindaco.
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Flessibilità e lavoro a distanza per contenere la diffusione del coronavirus e assicurare la continuità dei servizi: il Comune di Bologna ha deciso misure straordinarie per le prestazioni dei propri dipendenti superando i concetti di lavoro agile, smart working e telelavoro, per consentire le maggiori precauzioni possibili, preservare la salute di tutti e venire incontro alle esigenze delle famiglie in una situazione inedita come quella che si sta affrontando in questo periodo.
Lavoro a distanza
Oltre alle modalità di potenziamento del lavoro agile e del telelavoro già previste, fino al 31 marzo 2020 è possibile valutare un ampliamento di modalità lavorative a distanza. Si tratta di una modalità rivolta per lo più a lavoratrici e lavoratori con figli, a coloro che soffrono di patologie esposte maggiormente al contagio e ai dipendenti che abitano lontano dal luogo di lavoro e per raggiungerlo devono usare più mezzi di trasporto pubblico. La modalità straordinaria sarà in vigore fino al 31 marzo, salvo modifiche o reiterazioni. Quando cesserà l’emergenza, l’attivazione di forme di lavoro agile o di telelavoro tornerà a essere gestita con le modalità ordinarie.
Orario di lavoro
Oltre alle misure di flessibilità già in vigore, viene esteso l’orario di inizio del servizio nel caso che la lavoratrice o il lavoratore debba prendersi cura di minori o familiari che hanno bisogno di assistenza. Può essere previsto un orario di lavoro diverso da quello normalmente assegnato. Si dovrà comunque rispettare il lavoro settimanale di 36 ore, ma si potrà assolvere a questo impegno in modo flessibile e utilizzando strumenti come i permessi e i recuperi. Queste modalità seguono la scadenza del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (domenica 8 marzo), salvo modifiche o reiterazioni.
Lunedì 2 marzo 2020
Da martedì 3 marzo, a Bologna si potranno visitare nuovamente la Torre degli Asinelli e le sedi dell'Istituzione Bologna Musei che riapriranno osservando le indicazioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sul contenimento della diffusione del coronavirus, emanato domenica 1 marzo e valido fino a domenica 8 marzo.
L'Istituzione Bologna Musei riapre tutte le sue sedi museali con i normali orari e l'accesso dei visitatori sarà regolato in base alle caratteristiche di ciascuna sede, contingentando gli ingressi a gruppi calcolati in base alle capienze delle sale espositive, in modo da consentire alle persone di distribuirsi negli spazi nel rispetto di quanto stabilito dal Dpcm. Sono sospesi gli eventi con il pubblico e tutte le attività educative e di mediazione (visite guidate, laboratori, incontri). Queste modalità sono valide sia per le collezioni permanenti che per le mostre temporanee gestite direttamente dall'Istituzione, si conferma quindi anche la riapertura della mostra Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna realizzata da Electa, in corso presso il Museo Civico Archeologico. Per aggiornamenti e dettagli consulta il sito dell'Istituzione Musei.
La Torre degli Asinelli riapre martedì 3 marzo a partire dalle 9.30. L’accesso contingentato è stabilito in turni di 20 persone per volta, con specifiche procedure in ingresso e salita per evitare la creazione di code. Per aggiornamenti e dettagli consulta il sito Bologna Welcome.
Aperta da domani, a partire dalle 10 e sempre in modalità di accesso contingentato, anche la mostra "Domenica Regazzoni. Lucio Dalla a 4 mani" allestita nella Sala d'Ercole di Palazzo d'Accursio. Per aggiornamenti e dettagli consulta Bologna Agenda Cultura.
L'Istituzione Biblioteche apre come la scorsa settimana tutte le biblioteche comunali che garantiscono i normali servizi annullando però attività ed eventi. Anche in questo caso vengono osservate le indicazioni del Decreto, riducendo quando necessario il numero dei posti a sedere negli ambienti delle biblioteche, per rispettare le distanze di sicurezza prescritte e monitorando le presenze per consentire alle persone di distribuirsi equamente in tutti gli spazi. Per aggiornamenti e dettagli consulta il sito dell'Istituzione Biblioteche.
Domenica 1 marzo 2020
Il Governo ha emanato il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) sulle misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus. Il provvedimento è stato assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico nazionale e uniforma le misure per l'Emilia-Romagna, la Lombardia e il Veneto.
Rispetto all'ordinanza in vigore fino a domenica 1 marzo, firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna e dal ministro della Salute, il decreto contiene conferme e novità, è auto applicativo e non richiederà ulteriori provvedimenti da parte di Regione ed Enti Locali.
Ecco le misure principali in vigore in Emilia-Romagna da lunedì 2 marzo a domenica 8 marzo:
Eventi, cinema e teatri
Il decreto conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose.
Luoghi di culto
Si prevede l’apertura dei luoghi di culto condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno 1 metro.
Cultura
Il decreto prevede l’apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e degli archivi, delle aree e dei parchi archeologici, i complessi monumentali (e cioè i luoghi della cultura ricompresi all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). L'apertura è permessa a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Scuola
È confermata la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani. Sono esclusi i corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza.
Commercio e esercizi pubblici
È permesso lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno 1 metro.
Le altre attività commerciali possono aprire adottando misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno 1 metro tra i visitatori.
Sport
Sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse.
Ai tifosi residenti in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e nelle province di Pesaro-Urbino e Savona è vietata la trasferta, ovvero la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province.
È inoltre consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.).
Concorsi
Sono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica.
Sono esclusi i concorsi per il personale sanitario, compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e per il personale della Protezione civile.
Altre indicazioni
Aree di degenza: l’accesso dei visitatori deve essere limitato da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere.
Residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti: rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori.
Sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale.
Incontri o riunioni: vanno privilegiate le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.
Inoltre, per promuvere informazione e prevenzione, il decreto prevede:
- nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle pubbliche amministrazioni devono essere esposte negli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della salute;
- nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani.
Leggi il comunicato stampa della Regione Emilia-Romagna
In attesa del testo definitivo del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) sulle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus in vigore da lunedì 2 marzo a domenica 8 marzo in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, è confermata la sospensione delle attività di servizi educativi per l'infanzia e scuole di ogni ordine e grado.
Il Comune di Bologna ricorda le indicazioni per il personale comunale dei nidi, servizi educativi per l'infanzia e scuole d'infanzia da lunedì 2 marzo, in linea con le circolari dell'Istituzione Educazione e Scuola (Ies) nei casi di sospensione delle attività educative e didattiche:
- i collaboratori saranno in servizio al mattino in un unico turno per svolgere operazioni di riordino, pulizia ed eventuali altre attività. Potranno comunque essere autorizzate giornate di ferie o altri permessi. Altre indicazioni operative saranno fornite nella giornata di lunedì 2 marzo;
- per gli educatori e gli insegnanti sono confermate le attività integrative e funzionali programmate, di carattere individuale e collegiale. Lo svolgimento di tali attività, laddove possibile, dovrà avvenire nella fascia del mattino durante la quale è prevista la presenza dei collaboratori nei plessi.
Sabato 29 febbraio 2020
È in arrivo un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sulle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus. Il Dpcm confermerà la sospensione delle attività di asili nido, scuole di ogni ordine e grado e Università in Emilia-Romagna e nelle regioni maggiormente colpite, Lombardia e Veneto. Le misure saranno valide dal 2 all'8 marzo e vengono decise sentito il Comitato Tecnico Scientifico nazionale. Il decreto darà anche indicazioni sulla sospensione delle manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. Infine saranno chiarite le modalità di un eventuale accesso del pubblico a musei, cinema e teatri, rispettando criteri di salvaguardia e precauzione. Tutte le informazioni saranno comunicate una volta approvato il decreto.
La Regione Emilia-Romagna ha confermato la chiusura dei nidi, dell’attività scolastica e delle Università anche nella settimana dal 2 marzo. Il provvedimento è stato deciso dal Governo e dal Comitato Tecnico Scientifico e vale anche per la Lombardia e il Veneto. Il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo ritengono inoltre di dover aggiornare settimanalmente tale previsione sulla base dell’andamento della situazione epidemiologica.
Fermi restando i divieti per tutte le attività che determinano significativi assembramenti di persone, si sta valutando la possibilità per le attività culturali e di spettacolo di un accesso limitato e disciplinato, tale da salvaguardare le condizioni di sicurezza sanitaria delle persone. I dettagli del provvedimento del Governo ed eventuali ordinanze regionali che si rendessero necessarie saranno definiti in giornata dall’Unità di crisi regionale.
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Nel corso del primo dei due aggiornamenti quotidiani, la Regione Emilia-Romagna ha diffuso l'andamento dei casi di positività al coronavirus. Si tratta di 189 casi rilevati: 119 sono a Piacenza, 35 a Parma, 19 a Modena, 9 a Rimini, 4 a Reggio Emilia, 1 a Ravenna e per la prima volta si registrano 2 casi positivi a Bologna. Va sempre tenuto presente, ricorda la Regione, che questi dati provinciali si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi.
Da sabato 29 febbraio il numero verde 800.033.033 della Regione per informazioni sanitarie, è attivo con orari potenzati 7 giorni su 7 dalle 08.30 alle 18.
Venerdì 28 febbraio 2020
La Regione Emilia-Romagna ha comunicato che la decisione sulla proroga o meno dell'ordinanza emanata per il contenimento della diffusione del coronavirus e valida fino a domenica 1 marzo, sarà presa nella giornata di sabato 29 febbraio, alla luce delle determinazioni che prenderà il Governo dopo un vertice con la comunità scientifica.
Giovedì 27 febbraio 2020
Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ritiene che le conseguenze dell'ordinanza del Ministero della Salute e della Regione Emilia-Romagna non debbano ricadere sul salario delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative impiegate negli appalti nell'ambito dei servizi educativi, scolastici e culturali del Comune di Bologna. Pertanto, nel rispetto dei singoli contratti, il Comune di Bologna chiederà una riprogrammazione dei servizi non resi nei giorni di chiusura a seguito dell'ordinanza regionale, in modo da impegnare proficuamente il personale coinvolto per poter garantire lo stesso salario. La decisione è stata condivisa dal Sindaco con i sindacati e le associazioni delle imprese cooperative durante un incontro a Palazzo d'Accursio cui hanno partecipato anche l'assessore alla cultura, Matteo Lepore, e il direttore generale del Comune, Valerio Montalto. Il Sindaco ha inoltre comunicato che le famiglie dei bambini iscritti nei nidi comunali non pagheranno le giornate di chiusura del servizio all'interno della retta mensile.
Il Comune di Bologna "non intende realizzare risparmi nel proprio bilancio - afferma il Sindaco Virginio Merola - e reinveste le risorse tutelando così le famiglie e i lavoratori. Ho ritenuto giusto condividere queste decisioni con i sindacati e le imprese cooperative del nostro territorio. Guardiamo avanti confidando che si possano al più presto effettuare scelte nella direzione del ritorno alla piena normalità".
Mercoledì 26 febbraio 2020
Il Sindaco di Bologna e della Città metropolitana, Virginio Merola, ha incontrato questa mattina i segretari dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e i rappresentanti di Confidustria Emilia Centro, Alleanza Cooperative Italiane di Bologna, Cna, insieme agli assessori alla sanità e al lavoro, Giuliano Barigazzi e Marco Lombardo. L’incontro è stato convocato per fare il punto della situazione in questi giorni in cui anche la nostra città deve applicare le misure di precauzione per evitare la diffusione del coronavirus. “Oggi ho incontrato i rappresentanti delle categorie economiche e delle organizzazioni sindacali per avere un quadro aggiornato della situazione e per conoscere le loro valutazioni – ha dichiarato il Sindaco -. Ho trovato in loro quel senso di responsabilità e di concretezza che, mi auguro, tutti sapremo mettere in atto: dai cittadini a chi ha responsabilità politiche, sanitarie o amministrative. È importante che le cittadine e i cittadini sappiano e siano consapevoli che l’Amministrazione comunale e tutti gli altri attori del territorio, insieme, sono al lavoro e hanno le idee chiare. Informiamoci attraverso i canali istituzionali e i mass-media”. Bologna “non si ferma – ha aggiunto il Sindaco -. Siamo una città che vive di relazioni con il mondo, il nostro tessuto economico e imprenditoriale è forte: diamo per primi l’esempio che la vita prosegue”. Il Sindaco ha poi ringraziato tutti coloro che in questo momento rivestono la responsabilità del Paese e della Regione, oltre al “personale delle strutture sanitarie che sta presidiando la situazione con competenza, ragionevolezza e dedizione”. Il ringraziamento del Sindaco è andato anche al personale del Comune di Bologna “per l’alto senso di responsabilità nel garantire l’apertura delle attività e dei servizi, l’efficienza e l’operatività”. Qualsiasi aggiornamento della situazione verrà comunicato il più tempestivamente possibile, ha concluso il Sindaco: “Applichiamo le misure prese dal Governo e dalla Regione, adottiamo le precauzioni nella vita di tutti i giorni: questa emergenza finirà”. Guarda il video.
Martedì 25 febbraio 2020
Attivo da oggi il numero verde regionale 800.033.033, a disposizione delle persone che potranno chiamare, dalle 8 alle 18.30 dal lunedì al venerdì e il sabato mattina dalle 8.30 alle 13, per avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti.
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Le manifestazioni fieristiche programmate nei mesi di febbraio e marzo 2020 sono state posticipate in via precauzionale: leggi il comunicato di Bologna Fiere.
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I servizi informativi turistici e l'ospitalità in città continuano senza interruzioni: leggi le misure precauzionali adottate dal Comune di Bologna e Bologna Welcome.
Tourist information: it's safe to visit Bologna. Ordinary tourist activities carry on. Extraordinary events only have been postponed as a precautionary measure. Read all info.
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Funerali, messe, benedizioni pasquali, ecc: leggi le disposizioni dell’Arcidiocesi di Bologna.
Lunedì 24 febbraio 2020
La Regione Emilia-Romagna ha diramato una circolare che chiarisce alcuni aspetti dell’ordinanza emanata nella giornata di domenica 23 febbraio 2020 relativa ai provvedimenti per contenere la diffusione del coronavirus.
La circolare chiarisce che non sono sospese e quindi si possono svolgere regolarmente:
- le attività che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Possono dunque rimanere aperti i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica di vario tipo, come centri linguistici, centri musicali, scuole guida, gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.) e in generale possono rimanere aperte tutte le strutture quando le attività non prevedono aggregazione di pubblico o eccezionali concentrazioni di persone (per esempio si possono tenere partite a porte chiuse);
- le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, compresi i pubblici esercizi e le mense;
- le attività corsistiche aziendali (se non comportano significative concentrazioni di persone)
- le attività svolte da guide e accompagnatori turistici;
- gli ordinari mercati settimanali.
Possono inoltre svolgersi regolarmente:
- tutte le attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili (per esempio i servizi semiresidenziali e i centri diurni);
- le attività ordinarie dei centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovanili, centri anziani, orti urbani, ecc.);
- i servizi per il lavoro erogati in forma individuale, come i colloqui di orientamento.
La circolare chiarisce poi che sono sospese:
- tutte le manifestazioni e iniziative che comportano l’afflusso di pubblico e che esulano dall’attività ordinaria come eventi e manifestazioni di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica;
- manifestazioni, fiere e sagre, attrazioni e lunapark, concerti, eventi sportivi con presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina);
- attività di pubblico spettacolo, eventi e manifestazioni promozionali come fiere, mercati straordinari, meeting, convegni, sfilate, ecc.;
- attività di spettacolo come rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, comprese le discoteche e le sale da ballo;
- attività di formazione rivolte a gruppi classe.
Scarica la circolare applicativa dell'ordinanza (file .pdf)
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Il Sindaco di Bologna Virginio Merola all'inizio della seduta di lunedì 24 febbraio ha aggiornato il Consiglio comunale sulle azioni di prevenzione e contenimento del coronavirus. "L'ordinanza emanata dal ministero della Salute d'intesa con il Presidente della Regione Emilia-Romagna è un provvedimento di carattere precauzionale - ha affermato il Sindaco - teso ad affrontare l'emergenza inedita e in evoluzione legata alla diffusione del virus Covid-19. Chiedo di applicare questa ordinanza per il bene individuale di ognuno di noi e della collettività". Al momento, nell'area metropolitana di Bologna e nel Comune di Bologna "non si riscontrano casi accertati di contagio: le misure adottate dalla Regione fino al 1° marzo sono dunque precauzionali. Il Comune di Bologna ha già attivato un nucleo di controllo della situazione in costante collegamento con le autorità sanitarie locali e nazionali: tutte le informazioni, legate anche un'eventuale evoluzione del quadro epidemiologico, saranno tempestivamente comunicate attraverso i canali informativi istituzionali e social del Comune e della Città metropolitana". Bologna non si ferma, ha aggiunto il Sindaco: "Affrontiamo responsabilmente questa situazione". La chiusura per una settimana delle scuole, la sospensione di manifestazioni ed eventi o la chiusura dei musei "rappresentano una prima e necessaria soglia di precauzione e di contenimento". Il Sindaco ha richiamato l'importanza di assumere i comportamenti specificati nel decalogo del ministero della Salute. "È altrettanto importante non cedere a comportamenti ingiustificati o dettati da sensazioni di allarme eccessive. La nostra città e il nostro territorio continuano la loro vita: è giusto prendere le precauzioni che sono state adottate, è inutile o addirittura dannoso alimentare un fai-da-te che potrebbe, al contrario, alterare o peggiorare la situazione. Per esempio - ha concluso il Sindaco - sono inutili le corse ai negozi e ai supermercati per gli approvvigionamenti. Serve equilibrio: non dobbiamo cedere al panico né minimizzare. A tutte le cittadine e a tutti i cittadini chiediamo la massima collaborazione. Una collaborazione che deve estendersi anche alla cura e al sostegno delle categorie più deboli, degli anziani e di chiunque abbia necessità di trovare un maggiore sostegno nei familiari, negli amici, nelle persone".
Leggi l'intervento integrale del Sindaco.
Guarda il video.
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Tper SpA, l'azienda che eroga i servizi di trasporto pubblico, ha messo in campo un piano straordinario integrativo: leggi le azioni di igiene e disinfezione predisposte.
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In rete e nelle chat fra i cittadini sta circolando un falso testo dell'ordinanza del Presidente della Regione Emilia-Romagna e del Ministro della Salute, diffusa ieri, e di un comunicato dell’Ufficio stampa della Regione, che sposta in avanti la chiusura temporanea delle scuole. Si conferma che la chiusura delle scuole è prevista fino al 1° marzo 2020. Ogni altra data è da considerarsi falsa.
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La Croce Rossa Italiana comunica che diversi comitati locali segnalano una truffa telefonica su finti volontari della Croce Rossa che propongono test domiciliari sul coronavirus. La Croce Rossa Italiana informa che non è stato disposto alcun tipo di screening porta a porta: s'invita a fare attenzione e segnalare eventuali casi sospetti alle autorità competenti.
Domenica 23 febbraio 2020
Il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il ministro della Salute Roberto Speranza firmano un'ordinanza che contiene una serie di provvedimenti mirati al contenimento della diffusione del coronavirus e per la sicurezza e la tutela dei cittadini. L'ordinanza è in vigore da lunedì 24 febbraio a domenica 1 marzo compresi. L'ordinanza prevede:
- la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico;
- la chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;
- la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi. Fanno eccezione le biblioteche: restano aperte.
- la sospensione di ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero.
Per quanto riguarda il personale comunale dei nidi e delle scuole d'infanzia gestite dall'Istituzione Educazione e Scuola del Comune di Bologna, non dovrà recarsi in servizio, come previsto nelle circolari dell'Istituzione in tutti i casi di chiusura del servizio per causa di forza maggiore.
Leggi il testo del provvedimento della Regione Emilia-Romagna.
Sabato 22 febbraio 2020
Il Sindaco Virginio Merola, ha istituito un gruppo di lavoro per monitorare la situazione legata alla diffusione del coronavirus e seguirne l’evoluzione, dopo i casi accertati in Lombardia e Veneto, pur in assenza di contagi nel territorio del Comune di Bologna e in generale in Emilia-Romagna. Il gruppo di lavoro è in seno alla Direzione Generale del Comune ed è composto da assessori e tecnici. Lavorerà a stretto contatto con le altre istituzioni del territorio, a cominciare dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Azienda Usl di Bologna che ha recepito l’ordinanza del Ministero della Salute, emanata il 21 febbraio 2020, con le misure preventive per contrastare l’epidemia di Covid-19.
L’ordinanza del Ministero della Salute è rivolta a tutte le persone che negli ultimi 14 giorni hanno fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Oms: per queste persone l’autorità sanitaria territorialmente competente provvede all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, oppure di misure alternative ugualmente efficaci. Chi è rientrato dalle aree della Cina interessate dall’epidemia deve comunicarlo al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Bologna. Nell’ordinanza si ribadisce inoltre che i soggetti che presentano sintomi collegabili al coronavirus non si devono rivolgere spontaneamente a strutture sanitarie, per evitare possibili contagi, ma contattare il proprio medico di medicina generale o, in caso di emergenza, il numero 118.
Il decalogo dei comportamenti corretti
L’Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute in collaborazione con le Regioni, gli ordini professionali e le società scientifiche hanno definito un decalogo comportamentale per affrontare il rischio di contagio da coronavirus. Si tratta di semplici misure che ogni cittadino è tenuto a rispettare per contribuire a salvaguardare la propria incolumità e quella degli altri cittadini.
Oltre ad indicare i principali sintomi della malattia (da non confondersi con una banale influenza) nel decalogo si va dalle raccomandazioni basilari di igiene come lavarsi spesso le mani, non toccarsi occhi e mani, evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute, coprirsi bocca e naso in caso di starnuti e colpi di tosse, fino alla pulizia delle superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol.
Altre indicazioni di tipo sanitario riguardano la raccomandazione a non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico. E ancora: utilizzo della mascherina solo se si è sospetti di essere malati o si assistono persone malate. Infine, il decalogo ricorda che i prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi e gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus.
Le informazioni utili sul sito dedicato del Ministero della Salute
Dopo la diffusione del coronavirus, partita dalla città di Wuhan, in Cina, i cui sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola e difficoltà respiratorie, il Ministero della Salute ha diffuso una serie di circolari e informazioni utili su tutto ciò che c'è da sapere sul nuovo Coronavirus: che cos'è, come si contrae, come ci si protegge, quali comportamenti occorre adottare. Oltre alle domande frequenti e alle circolari emanate, il Ministero ha realizzato un sito dedicato e ha attivato il numero di pubblica utilità 1500.